blogtecaolivelli

La differenza tra la robotica e l'I.A.


Fonte: articolo riportato dall'InternetEcco che quindi un martello, per quanto sia unostrumento creato dall'uomo per "faticare" al nostroposto, non è un robot perché non ha nessun gradodi autonomia, mentre un tornio e un computer, chealmeno parzialmente possono lavorare indipendente-mente dall'azione umana, lo sono.L'evoluzione delle cose prodotte dall'ingegno umano,insomma, sembra suggerire un progressivo aumentodel loro livello di autonomia.Un altro modo per dirla è che gli oggetti stanno, passodopo passo, facendo il loro lavoro quasi senza che glielosi debba dire, sempre più volentieri, insomma, stannofacendo a meno di noi umani.Per questo l'automazione e la robotica oggi sono sullabocca di tutti, perché ci si chiede se gli esseri umani,raggiunto un certo livello di sviluppo tecnologico, servirannoancora a qualcosa in questo sistema economico o meno.E può sembrare un'esagerazione, una premessa da librodi fantascienza, ma la questione è estremamente seria:in un sistema economico che tende per sua stessa naturaal funzionalismo e alla costante ottimizzazione l'azione umana,imprecisa ed emotiva, è già una zavorra superflua e malvistain moltissimi campi.Così, per conseguenza logica, la domanda diventa: lemacchinelavoreranno al posto nostro? E se è così, comesi manterranno economicamente gli umani "sostituiti"sul posto di lavoro? Quindi, infine, dovremmo avere pauradei robot e dello sviluppo tecnologico?Attenzione però, perché le definizioni sono perfette solo sel'uso delle parole che definiscono lo è altrettanto, ma illinguaggio è sempre scivoloso e pieno di eccezioni e iltermine "robot" purtroppo rientra nell'enorme insieme deitermini difettosi.La robotica, infatti, comprende anche macchine che nonhanno nessun grado di autonomia.Proprio così, e la telerobotica è forse l'esempio più lampante:un'intera branca della robotica, importantissima in alcuni deisuoi campi più fecondi come quello spaziale e quello militare,in cui non c'è nessun grado di autonomia del robot, masemplicemente il perfezionamento del suo comando a distanza.La robotica sfugge alla sua stessa definizione e non c'è moltoche si possa fare per inchiodarla a un certo dominio specifico.Succede lo stesso a molte discipline, a molte idee e diconseguenza anche alle parole che usiamo per indicarle:scivolano via dai propri confini e si confondono nel disordinedella contemporaneità, nella nuvola dei nostri timori e deinostri dubbi sulla loro correttezza e comprensibilità.Tra questi riferimenti in continuo mutamento, tra questinostri timori, uno dei termini che più spesso si insinuaad ampliarli e cavalcarli è "intelligenza artificiale" - spesso,addirittura, sovrapponendosi a quello di "robotica".Anche qui c'è un disguido dovuto alla confusione deisignificati, quindi anche qui serve una definizione: perintelligenza artificiale (spesso scritta con l'acronimoIA o nella versione inglese AI) si intende quella brancadell'informatica che sviluppa sistemi e programmi capacidi assolvere funzioni che di norma necessiterebberodell'intelligenza umana.Si tratta di algoritmi che apprendono informazioni, traduconoo interpretano linguaggi umani scritti o parlati, risolvonoproblemi complessi attraverso la logica o il ragionamento.È evidente fin da subito qual è la funzione in comunecon la robotica, quella, cioè, di compiere azioni al postodegli umani.Ma è altrettanto evidente quali sono le differenze: l'IAnon interagisce necessariamente con lo spazio fisico e silimita a esistere laddove per compiere una certa azione(o per prendere una certa decisione) ci sia bisogno degliaspetti più tipici dell'intelligenza umana, come la capacitàdi apprendimento o l'empatia.I punti in comune però sono anche pratici: molte IAvengono usate per azionare robot, o intervenire permetterli in funzione o disattivarli.In ogni caso la maggior parte delle IA non ha a che farecon la robotica e anche quando accade, rimane il fattoche le IA impiegate nella robotica non sono che unaparte infinitesima del mondo dei robot e delle loroapplicazioni.Certo, va detto che uno degli aspetti più interessanti traquelli che accomunano robotica e intelligenza artificialeè che in questo periodo storico il cosiddetto machine learning,cioè la possibilità di un progressivo apprendimento delsistema o del robot delle informazioni dell'ambiente in cuiopera, sta impattando su entrambi i campi.Ma non è davvero una caratteristica che le rende sovrapponibili.Per chiarire quale sia il rapporto tra IA e robotica si possonoimmaginare due grossi insiemi distinti, ma con una interse-zione che, per quanto piccola, è fatta di elementi interessantie in rapidissimo sviluppo.Dentro a questa intersezione ci sono, per esempio, gli ArtificiallyIntelligent Robots (AIR), l'unica vera arteria che connetterobotica e intelligenza artificiale.Gli AIR sono robot il cui comando è sotto il controllo di una IAinterna al robot stesso.(parte 2)