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Marte è un pianeta misterioso!'


Fonte: articolo riportato dall'InternetMarte: queste sono tracce di vita?Secondo uno studio recente, alcune strutture osservate dal rover Curiosity della Nasa sarebbero segni di vita fossile marziana.
| NASA
 
 
Le foto mostrano una sorta di bastoncini, didimensioni millimetriche e in apparenza rocciosi:potrebbero essere tracce di vita fossile marziana,sviluppatasi miliardi di anni fa sul Pianeta Rosso.È ancora un'ipotesi, quella avanzata da quattroscienziati, di cui tre italiani, e pubblicata su Geosciences. Ma è potenzialmente rivoluzionaria.  
Il rover Curiosity (Nasa) in uno dei suoi celebriselfie | NASA/JPL-CALTECH/MSSSLo studio ha preso in considerazione alcune immagini, scattate dal rover Curiosity della Nasa, di rocceche molti ipotizzano di natura fluviale, e che dunquepotevano sostenere qualche semplice forma di vita.Si trovano nella regione marziana chiamata VeraRubin Ridge, all'interno del cratere Gale, dove si trovail rover.Secondo la maggior parte degli scienziati, fino a circa3 miliardi di anni fa, tutta l'area del cratere era immersanell'acqua, formando un grande lago, all'interno delquale potrebbe essersi sviluppata la vita. FOSSILI O CRISTALLI? Tra le immagini di Curiosity, iricercatori - Andrea Baucon e Roberto Cabelladell'Università di Genova, Carlos Neto de Carvalhodell'Università di Lisbona e Fabrizio Felletti dell'Universitàdi Milano - ne hanno selezionate alcune più interessanti,che ritraggono strutture simili a "bastoncini".Per dimensioni (millimetriche), forma e altre caratteristiche,queste strutture assomigliano a qualcosa che si trovaanche sulla Terra, i cosiddetti icnofossili, che sono l'improntalasciata da semplici forme di vita nel suolo in cui si sviluppano.Non mancano le spiegazioni alternative.Come l'erosione legata all'acqua o al vento, che potrebbeaver lasciato in risalto alcune parti di roccia più resistentirispetto alle altre. Oppure c'è chi sostiene che le struttureosservate possano essere cristalli che si sono formatiquando il lago è evaporato.  Un articolo di Gianluca Ranzini sul nuovo Focus (luglio 2020), in edicola e in digitale, racconta di che cosa avremmobisogno e come dovrebbero essere le nostre basi sulPianeta Rosso. | FOCUSCOME I LOMBRICHI. Baucon, però, difende la suainterpretazione: «Il nostro lavoro è partito studiando gliangoli tra i bastoncini.Un lavoro che ha richiesto l'uso di algoritmi che, partendodal tipo di lenti usate dal rover, ci ha permesso di ricostruirecon precisione le forme e le dimensioni osservate.A questo punto abbiamo potuto escludere una loro disposizionedovuta a normali processi di sedimentazione.Al contrario, le strutture sono perfettamente compatibilicon l'ipotesi di un'origine biologica.Ricordano da vicino, per esempio, le gallerie scavate dailombrichi, che non si intersecano tra loro, così come i "rifugifossili" che sulla Terra sono stati prodotti da cellule ameboidimicroscopiche riunite in masse più grandi, i cosiddetti funghimucillaginosi».I quattro scienziati sono comunque cauti nel trarreconclusioni definitive.Ammettono di non avere prove assolute, anche se restanoconvinti della loro interpretazione.E il dibattito sulla vita su Marte rimane aperto più che mai.