Fonte: articolo riportato dall'InternetRagnarǫk
Francobollo commemorativo delle
Isole Fær Øer: Vǫluspá - Intro to Ragnarok,
Anker Eli Petersen,24 febbraio
2003Ragnarǫk (in
islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr)
[1] indica,nella
mitologia norrena, la
battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordinee quelle delle tenebre e del caos, in seguitoalla quale l'
intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.Significato del termine e fonti scritteIl nome è composto da ragna, il
genitivo plurale di regin (dèi-poteri organizzati), eil plurale neutro rǫk (fato-destino-meraviglie;genitivo: raka), poi confuso con røkkr(crepuscolo).Il termine probabilmente più antico è ragnarǫk, che significa "
fato degli dèi".Ragnarøkkr significa invece crepuscolo degli dèi, ed èquest'ultima la denominazione più celebre deiRagnarǫk, grazie anche all'opera di
Richard Wagner (
Götterdämmerung).Gli storici hanno corretto quest'ultima traduzione;in particolare il francese
Claude Lecouteux, hasostenuto che il significato originario sia"giudizio delle potenze".I Ragnarǫk (la parola è plurale) ci sono notiprincipalmente da tre fonti:
Vǫluspá (profezia della veggente)
Vafþrúðnismál (il discorso di Vafþrúðnir)
Gylfaginning (Inganno di Gylfi)Svolgimento dei Ragnarǫk«... liete si apprestano a combattere le Forzedel Male e già calpestano il Ponte che adduceai Troni degli Dei; il Destino ormai sta percompiersi e Heimdallr, il santo custode,suona a gran forza il grande corno di guerra;in silenzio, Odino conversa con la testa diMimir e da lei cerca consiglio.»(
strofa XLVI, Canto della Vǫluspá)
Francobollo commemorativo delle
Isole Fær Øer: Vǫluspá - The Death of Odin,
Anker Eli Petersen,24 febbraio
2003Le fonti sui Ragnarǫk, come quasi tutte quellesulla
mitologia norrena, sono frammentarie,confuse, contraddittorie, ricche di riferimenticriptici e spesso quasi incomprensibili nellaloro laconicità.I Ragnarǫk verranno preceduti dal
Fimbulvetr,un
inverno della durata di tre stagioni senzal'estate in mezzo, dopo ci saranno altri treinverni nell'arco di grandi battaglie in tutto ilmondo.Spariranno quindi
Sól (il
Sole) e
Máni (la
Luna):i due
lupi (
Skǫll e
Hati) che, nel corso del tempo,perennemente inseguivano i due astrifinalmente li raggiungeranno, divorandoli,privando il mondo della luce naturale.Anche le
stelle si spegneranno.
Yggdrasill, l'alberocosmico, si scuoterà, e tutti i confini sarannosciolti:
terremoti,
alluvioni e catastrofi naturali.Le creature del caos attaccheranno il mondo:
Fenrir il lupo verrà liberato dalla sua catena,mentre il
Miðgarðsormr emergerà dalle profonditàdelle acque.La nave
Naglfar leverà le ancore per trasportarele potenze della distruzione alla battaglia guidateda
Hel. Al timone ci sarà il
dio Loki.I misteriosi
Múspellsmegir cavalcheranno su
Bifrǫst,il ponte dell'arcobaleno, facendolo crollare.
Heimdallr, il bianco dio guardiano, soffierà nel suocorno, il
Gjallarhorn, per chiamare allo scontro finale
Odino, le altre divinità, e i guerrieri del
Valhalla (gli
Einherjar).Nel grande combattimento finale, che avverrà nellapianura di
Vígríðr, ogni divinità si scontrerà con lapropria
nemesi, in una distruzione reciproca.Il lupo Fenrir divorerà Odino, che quindi sarà vendicatoda suo figlio
Viðarr.
Týr e il cane infernale
Garmr si uccideranno a vicenda.
Surtr abbatterà
Freyr, mentre
Thor morirà dopo averucciso
Jǫrmungand, esalando l'ultimo respiro per iveleni di quest'ultimo.L'ultimo duello sarà tra
Heimdallr e
Loki, che siuccideranno a vicenda, quindi il gigante del fuoco
Surtr, proveniente da
Múspellsheimr, darà fuoco almondo con la sua spada fiammeggiante.Di seguito, dalle ceneri, il mondo risorgerà.I figli di Odino,
Viðarr e
Váli, e i figli di Thor,
Móði e
Magni, erediteranno i poteri dei padri.
Baldr, il dio della speranza con sua moglie
Nanna e
Hǫðr suo fratello, torneranno da
Hel, il regno dellamorte.Troveranno, nell'erba dei nuovi prati, le pedine degli
scacchi con cui giocavano gli dei scomparsi.La stirpe umana verrà rigenerata da una nuova coppiaoriginaria,
Líf e Lífþrasir, sopravvissuti nascondendosinel
bosco di Hoddmímir o nel frassino
Yggdrasill aseconda dei culti.La rinascita del mondo è tuttavia adombrata dal volo,alto nel cielo, di
Níðhǫggr, la serpe di
Niðafjoll,misteriosa creatura tra le cui piume porterà deicadaveri.
Il portale nord della
stavkirke di Urnes (XI secolo):I serpenti e i draghi attorcigliati rappresentano lafine del mondo secondo la leggenda nordica deiRagnarök.Interpretazioni dei RagnarǫkL'assenza di paralleli corrispettivi
escatologici nellealtre
mitologie europee, cioè la mancanza dinarrazioni sulla fine del mondo, ad esempio, inambiente greco o romano, ha portato diversi studiosia ipotizzare influssi più o meno decisi, nei Ragnarǫk,dell'immaginario
cristiano, in particolaredall'
Apocalisse di Giovanni.L'ipotesi sarebbe corroborata dal fatto che la
mitologia norrena sia stata codificata quasi interamente inseguito all'arrivo del
Cristianesimo nell'Europasettentrionale. Priva di riscontri oggettivi, la tesi ècongetturale.Da parte sua,
Georges Dumézil, studioso francesedei
miti, ha messo in luce le forti somiglianze trai Ragnarǫk e, nella
mitologia hindu, la battaglia tra
Pāndava e
Kaurava, così com'è narrata nel
Mahābhārata. Così come il Ragnarǫk sarebbe postonel futuro, l'analoga battaglia epocale del Mahābhāratasi trova nel passato.È forse dunque possibile come corrispettivo deiRagnarǫk in area mediterranea la
gigantomachia o la
titanomachia, che vedono contrapposti gli dei olimpiciguidati dal loro re,
Zeus, contro creature deformi ecaotiche.