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Il nome della rosa di U.Eco.


Il nome della rosaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco ed edito per la prima volta da Bompiani nel 1980.Già autore di numerosi saggi, il semiologo decisedi scrivere il suo primo romanzo, cimentandosinel genere del giallo storico e in particolare del giallo deduttivo.Tuttavia, il libro può essere considerato unincrocio di generi, tra lostorico, il narrativo eil filosofico.L'opera, ambientata sul finire dell'anno 1327,si presenta con un classicoespediente letterario,quello del manoscritto ritrovato, opera, inquesto caso, di un monaco di nome Adso da Melk,che, divenuto ormai anziano, decide di metteresu carta i fatti notevoli vissuti da novizio, moltidecenni addietro, in compagnia del propriomaestro Guglielmo da Baskerville.La vicenda si svolge all'interno di un monastero benedettino di Santa Scolastica, ed è suddivisain sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica.Il romanzo ha ottenuto un vasto successo di criticae di pubblico, venendo tradotto in oltre 40 linguecon oltre 50 milioni di copie vendute in trent'anni. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cuiil Premio Strega del 1981, ed è stato inserito nellalista de "I 100 libri del secolo di Le Monde".Dal romanzo sono state tratte diverse trasposizioni,tra cui se ne segnalano due: l'omonimo film del 1986,diretto da Jean-Jacques Annaud, con Sean ConneryChristian Slater e F. Murray Abraham;l'omonima miniserie del 2019, diretta da Giacomo Battiato,con John TurturroDamian Hardung e Rupert Everett.Nel maggio del 2020, la casa editrice La Nave di Teseo, fondata dallo stesso Eco,pubblica una versione del romanzo arricchita coidisegni e gli appunti preparatori dell'autore.Trama«Il 16 agosto 1968 mi fu messo tra le maniun libro dovuto alla penna di tale abate Vallet, Le manuscript de Dom Adson de Melk, traduit en français d'après l'édition de Dom J. Mabillon (Aux Presses de l'Abbaye de la Source, Paris, 1842)»(Umberto Eco, Incipit della prefazione a Il nome della rosa, 1980)Nel prologo, l'autore racconta di aver letto duranteun soggiorno all'estero il manoscritto di un monacobenedettino riguardante una misteriosa vicendasvoltasi in età medievale in un'abbazia sulle Alpipiemontesi.Rapito dalla lettura, egli inizia a quel punto a tradurlosu qualche quaderno di appunti prima di interromperei rapporti con la persona che gli aveva messoil manoscritto tra le mani.Dopo aver ricostruito la ricerca bibliografica che loportò a recuperare alcune conferme, oltre alle partimancanti del testo, l'autore passa quindi a narrarela vicenda di Adso da Melk.Gli omicidi nell'abbaziaÈ la fine di novembre del 1327. Guglielmo daBaskerville, un frate francescano inglese, e Adsoda Melk, suo allievo, si recano in un monastero benedettino di regola cluniacense sperduto suimonti dell'Italia settentrionale.Questo monastero sarà sede di un delicatoconvegno che vedrà protagonisti i francescani -sostenitori delle tesi pauperistiche e alleatidell'imperatore Ludovico - e i delegati della curia papale di Papa Giovanni XXII, insediataa quei tempi ad Avignone.I due religiosi(Guglielmo è francescano e inquisitore "pentito", il suo discepolo Adso èun novizio benedettino) si stanno recando inquesto luogo perché Guglielmo è stato incaricatodall'imperatore di partecipare al congresso qualesostenitore delle tesipauperistiche.Allo stesso tempo, l'abate, timoroso che l'arrivodella delegazione avignonese possa ridimensionarela propria giurisdizione sull'abbazia e preoccupatoche l'inspiegabile morte del giovane confratelloAdelmo durante una bufera di neve possa farsaltare i lavori del convegno e far ricadere la colpasu di lui, decide di confidare nelle capacitàinquisitorie di Guglielmo affinché faccia luce sultragico omicidio, cui i monaci tra l'altro attribuisconomisteriose cause soprannaturali.Nel monastero circolano infatti numerose credenzecirca la venuta dell'Anticristo.Nonostante la quasi totale libertà di movimentoconcessa all'ex inquisitore, un altro monaco vieneucciso: si tratta di Venanzio, giovane monacotraduttore dal greco e amico di Adelmo.Un personaggio su cui si vociferano malignità è l'aiutobibliotecario Berengario, troppo succube del bibliotecarioMalachia.Grasso e minato nella salute (soffre di convulsioni),pecca anche di sodomia concupendo i giovani monacie scambiando favori sessuali con libri proibiti.Guglielmo ipotizzerà infatti che è proprio a causadi questo scambio che Adelmo si toglie la vita, nonprima di aver rivelato a Venanzio del libro ecome trovarlo.Guglielmo sospetta sin dall'inizio e man manosi convince sempre più che il segreto dietro tuttele morti sia da cercare nella lotta di potere all'internodell'abbazia ed in un libro misterioso nascostonella biblioteca, vanto del monastero (costruitacome un intricato labirinto a cui hanno accessosolo il bibliotecario e il suo aiutante).Durante le indagini sulla morte di Adelmo e Venanzio,infatti, Guglielmo trova su un frammento di pergamenadelle scritte fatte da due mani diverse, una in greco(che riconduce ad uno "strano" libro) ed una inlatino (la chiave per entrare nel Finis Africae,settore della biblioteca in cui è custodito il libro,che riporta la frase: "Secretum finis Africae manus supra idolum age primum et septimum de quatuor"). Guglielmo conclude cheVenanzio ricevette questo brandello di pergamenada Adelmo quando lo incontrò mentre vagava trale tombe nel cimitero per andare incontro al suodestino.La notte dopo Venanzio si reca in biblioteca e riesce arecuperare il libro. Trovatolo morto nello scriptorium, unmisterioso monaco (che si scoprirà poi essere Berengario)- per allontanare lo scandalo dalla biblioteca - si carica ilcadavere in spalla e lo scarica nell'orcio pieno di sanguedei maiali. 
Mappa della bibliotecaQuella stessa mattina, convinti di dar la caccia a unlibro in greco, né Adso né Gugliemo prestanoattenzione ad un libro scritto in arabo e su diversi tipidi pergamena che si trova sul tavolo di Venanzio.Quello stesso libro viene quindi recuperato di nottedall'aiuto bibliotecario Berengario, che sottrae anchele lenti da vista di Guglielmo. Guglielmo e Adsoentrano nella biblioteca, ma non sapendo né comeorientarsi né cosa cercare rischiano di perdersi nellabirinto, ma riescono fortuitamente ad uscirne.Il mattino successivo anche Berengario risulta sparitoe si ritroverà solo a sera, morto, nei balnea.All'autopsia, anche Berengario ha la punta delledita e della lingua nere.Nel monastero sono presenti anche due exappartenenti alla setta dei dolciniani: il cellarioRemigio da Varagine e il suo amico Salvatore, cheparla una strana lingua fatta da un mix di latino,spagnolo, italiano, francese, inglese.Remigio intrattiene un commercio illecito con unapovera fanciulla del luogo, che in cambio di favorisessuali riceve cibo dal cellario.Anche il giovane Adso, una notte, per una serie dicircostanze, fa la conoscenza della ragazza nellecucine dell'edificio.Adso scopre i piaceri dei sensi e nutre per la ragazzaun misto di amore e preoccupazione.Confessata pudicamente a Guglielmo la sua avventura,questi gli dice che il fatto non dovrà più ripetersi mache non si tratta di un peccato così grave separagonato a quelli che stanno avvenendo nell'abbaziasotto i loro occhi.L'indagine di Guglielmo è interrotta dall'arrivo delladelegazione papale.L'inquisitore Bernardo Gui trova la fanciulla insieme aSalvatore e prende spunto dalla presenza di un gallonero, che la ragazza affamata avrebbe voluto mangiare,per accusare entrambi di essere cultori di riti satanici.Dopo esser riuscito a ottenere una confessionedal povero Salvatore, che ammette il suo passatodi dolciniano, Bernardo Gui processa e condannafra' Remigio, Salvatore e la fanciulla, dichiarandoliinoltre colpevoli delle morti avvenute nelmonastero.All'elenco delle morti, infatti si sono aggiunti l'erboristaSeverino da Sant'Emmerano - che fino ad allora avevaaiutato Guglielmo con le sue conoscenze sulle erbe -e, il giorno seguente, il bibliotecario Malachia daHildesheim che stramazza a terra morto nel mezzodell'ufficio delle letture di Mattutino.Guglielmo ricostruisce l'accaduto: Berengario ha disob-bedito per la prima volta a Malachia ed invece diconsegnargli il libro misterioso lo ha letto.Tormentato dal veleno, si è recato in erboristeria percercare delle erbe lenitive per fare il bagno, ha nascostoil libro in erboristeria ed è poi morto nei balnea.Severino ha trovato il libro, cerca di avvertire Guglielmoimpegnato nella disputa teologica sul tema della povertà dellaChiesa cattolica, ma viene intercettato da Malachia,che lo uccide.Ma nemmeno Malachia riconosce il libro, lo trovainvece Bencio, che lo nasconde.Quando Malachia gli propone di diventare il nuovo aiutobibliotecario, Bencio gli restituisce il libro.Anche Malachia legge il libro invece di rimetterloal suo posto e per questo trova la morte.Morendo mormora "aveva il morso di mille scorpioni".Bencio è un ambizioso: ha desiderato il posto dabibliotecario e ha nascosto informazioni a Guglielmo,ma adesso è disperato e non sa cosa fare.Guglielmo lo rimprovera aspramente e gli consigliadi non fare niente se vuole aver salva la vita.