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Una importante scoperta..


Fonte: articolo riportato dall'InternetIl vino esisteva già 3500 anni fa: la scoperta in ItaliaScoperte in provincia di Ferrara le più antiche tracce di vino della storia: sono state rilevate in contenitori risalenti a 3500 anni fa.4 Novembre 2020
Fonte: 123RFIl vino è convivialità, ma soprattutto tradizione. Mai però avremmo pensato di ritrovare le sue origini in tempi così lontani e, soprattutto, nel nostro paese. Invece, proprio in questi giorni, a Bondeno - in provincia di Ferrara - è stata fatta una sorprendente scoperta. Negli scavi di Bondeno sono state trovatetracce di vino in contenitori e tazze risalenti a circa 3500 anni fa. Si tratta dei resti più antichi legati al vino più antichi mai scoperti sinora.I risultati degli scavi sono stati raccontati nell'ultimo numero del Journal of Archaeological Science, come riporta GreenMe. Per l'esattezza ci troviamo nel sito archeologico della Terramara di Pilastri (risalente al 1600-1300 a.C.), i cui scavi sono a capo del Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova."L'analisi dei residui organici condotta mediante gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa - si legge nell'articolo - ha consentito l'identificazione dell'acido tartarico in 20 campioni su 31 recuperati da diversi recipienti in ceramica (come bicchieri, pentole grossolane, presunti recipienti di stoccaggio). Sulla base di studi integrati, suggeriamo che i derivati ​​del succo d'uva (incluso vino o aceto) fossero probabilmente consumati nei siti. Questa è la prima prova diretta del consumo di derivati ​​dell'uva in questa area. Combinati con le prove botaniche, questi risultati contribuiscono alla nostra comprensione dell'emergere del consumo di vino nel Mediterraneo occidentale"."Le analisi gas-cromatografiche effettuate da Alessandra Pecci (Università di Barcellona) - spiega Massimo Vidale, direttore del Dipartimento - dimostrano che circa più di un terzo dei frammenti di vasi di Pilastri sinora esaminati contengono tracce dei bio-markers del vino, ossia acidi tartarico, succinico e maleico, e che in alcuni casi il contenuto aveva tracce di zolfo e di resina di pino. Lo zolfo potrebbe essere stato aggiunto come antifermentativo della bevanda, oppure essere stato usato per sterilizzare i contenitori; la resina, per impermeabilizzare le parti interne dei vasi".