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La teoria del complotto lunare, parte Prima.


Fonte: articolo riportato dall'InternetTeoria del complotto lunare.
Buzz Aldrin e Neil Armstrong si allenano nei laboratori della NASA. I teorici del complotto sostengono che lo sbarco sia stato simulato in uno studio cinematografico simile a questoLa teoria del complotto lunare (in inglese detta anche Moon Hoax, frottola della Luna, è l'ipotesi complottista secondo cui le missioni del programma Apollo non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove degli allunaggisarebbero state falsificate dalla NASA, con la collaborazione del governo degli Stati Uniti, in competizione con l'URSS per la "conquista dello spazio" nel panorama generale della guerra fredda. Secondo i teorici del complotto, le immagini degli allunaggi sarebbero riprese fatte in uno studio cinematografico con l'ausilio di effetti speciali. Nel 1999 un sondaggio della Gallup ha rilevato che il 6% dei statunitensi aveva dubbi sull'allunaggio.Origini della teoriaLa teoria del complotto lunare appare nei media per la prima volta nel 1976 con il libro Non siamo mai andati sulla luna(We Never Went to the Moon),[dell'americano Bill Kaysing in collaborazione con Rendy Reid.Kaysing, laureato in lingua e letteratura inglese (Bachelor of Arts) presso l'Università della California meridionale, dichiara di scrivere basandosi sulle proprie esperienze lavorative presso la Rocketdyne, un'azienda produttrice di motori a razzo. Il ruolo di Kaysing era però di supervisione nella stesura dei manuali tecnici, non progettuale, e terminò nel 1963, diversi anni prima delle missioni Apollo.Nel suo libro, Kaysing afferma che la tecnologia degli anni sessanta non sarebbe stata sufficientemente avanzata da permettere un allunaggio con equipaggio; che la NASA, a causa della cattiva amministrazione di quegli anni, non avrebbe potuto ottenere il successo dichiaratamente ottenuto, e che la motivazione di NASA e Rocketdyne per fingere l'allunaggio sarebbe stata di natura economica.Secondo Kaysing, l'incaricato a girare i filmati delle missioni sarebbe stato il regista Stanley Kubrick, già famoso per gli effetti speciali nel suo film 2001: Odissea nello spazio. L'incarico gli sarebbe stato assegnato sotto la minaccia di rendere pubblico il coinvolgimento di un suo fratello "Raul" col partito comunista. Queste affermazioni contrastano però con il fatto che Kubrick non ha mai avuto alcun fratello, ma solo una sorella minore, Barbara Mary, nata nel 1934. Il filmato dell'allunaggio sarebbe stato girato alla Norton Air Force Base di San Bernardino.Un'ulteriore prova del fatto che Kubrick non ha mai girato il presunto film dell'allunaggio in alcuno studio cinematografico, sono le recenti dichiarazioni della figlia Vivian, che definisce la questione "una menzogna grottesca".Quelle di Kaysing sono le prime affermazioni a carattere complottista sulle missioni Apollo ad essere pubblicate in un libro. Tali affermazioni sono ad oggi ritenute valide da alcuni sostenitori della teoria del complotto lunare.Nel suo libro A Man on the Moon, pubblicato nel 1994, Andrew Chaikin sostiene che teorie del complotto sugli allunaggi circolavano già ai tempi della missione dell'Apollo 8, nel dicembre 1968.Caratteristiche della teoria
Charles Conrad pianta la bandiera statunitense sul suolo lunareEsistono versioni distinte e numerose affermazioni di diverso tenore che vengono accorpate nella "teoria del complotto lunare". Le affermazioni contenute nel libro di Kaysing sono quelle generalmente ritenute valide dai sostenitori della teoria.Secondo alcuni teorici del complotto, la corsa verso la Luna va vista nel complesso ambito della guerra fredda. Le prime tappe di questa corsa erano state vinte dall'Unione Sovietica, che era riuscita a mandare in orbita il primo satellite artificiale, a fotografare l'altra faccia della Luna e a portare il primo uomo nello spazio. Gli americani avrebbero quindi inscenato la conquista della Luna per potersi fregiare di questo prestigioso successo.Questa vittoria tecnologica fu per il popolo americano estremamente motivante quale dimostrazione di supremazia non solo militare. Il progetto di esplorazione umana della Luna subentrò all'abbandonato progetto A119, "A Study of Lunar Research Flights", sviluppato nel 1950 dalla Armour Research Foundation di Chicago (oggi Illinois Institute of Technology Research) per l'Aeronautica militare statunitense che prefigurava l'esplosione di una testata nucleare sulla Luna. Si presuppone che lo scopo fosse di dimostrare la superiorità militare sull'Unione Sovietica e sul resto del mondo durante la Guerra fredda. I piani non furono mai svelati perché comportavano rischi incalcolabili e perché l'esplorazione umana fu considerata assai più accettabile dal pubblico.Secondo altri l'allunaggio sarebbe stato inscenato per distrarre gli americani dalla guerra del Vietnam.Una possibile motivazione della NASA per inscenare gli allunaggi sarebbe stata il timore di perdere il budget assegnatole, che ammontava già allora a 30 miliardi di dollari. Le missioni Apollo sarebbero state messe in scena per attirare l'interesse della popolazione verso le missioni lunari e assicurarsi il finanziamento delle future attività.L'idea predominante della teoria del complotto è che gli astronauti non siano mai andati sulla Luna, ma esistono anche altre versioni della teoria. Una di queste sostiene che la NASA non riuscì a riprendersi velocemente dall'incidente dell'Apollo 1 e per non rischiare nuove perdite umane inscenò il falso allunaggio.Secondo un'altra versione sostenuta da un fotografo francese, Philippe Lheureux, autore del libro Lumières sur la Lune, lo sbarco umano sulla Luna c'è stato veramente, ma la NASA ha diffuso false fotografie per evitare che altre nazioni potessero trarre beneficio dalle informazioni scientifiche deducibili dalle vere fotografie.Una teoria analoga è sostenuta da William L. Brian, ingegnere nucleare statunitense e autore del libro Moongate, che sostiene che lo sbarco sulla Luna c'è stato veramente, ma le vere scoperte fatte dagli astronauti sono state tenute nascoste.I teorici del complotto si basano su presunte incongruenze presenti nelle fotografie e nei filmati delle missioni o citano alcune morti accidentali dei piloti coinvolti nelle missioni come dimostrazione di un ipotetico insabbiamento.Obiezioni alla teoriaIl consenso scientifico e degli addetti ai lavori è che non vi è alcun dubbio sulla realtà oggettiva delle missioni lunari e sul fatto che l'uomo abbia camminato sulla Luna. Diversi esperti ritengono che la messinscena necessaria per fingere le missioni Apollo sarebbe stata troppo complessa sia per la quantità di reperti prodotti che per il numero di persone coinvolte, come si specifica di seguito.Le missioni lunari Apollo hanno comportato la produzione di un gran numero di materiali: fotografie, filmati, registrazioni audio delle comunicazioni tra gli astronauti e le basi terrestri, campioni di rocce lunari riportati a terra, dati scientifici derivanti da misurazioni strumentali ed esperimenti condotti dagli astronauti, che hanno condotto alla redazione di centinaia di articoli scientifici, archiviati sul database Astrophysics Data System. Falsificare tutti questi materiali fin nei minimi dettagli in modo da ingannare scienziati, tecnici ed esperti vari sarebbe stato troppo complicato.James Longuski, docente alla Purdue University, nota come l'ampiezza e la complessità del complotto dovrebbe essere tale che sia impossibile considerarlo verosimile.[Più di 400 000 persone lavorarono per il progetto lunare per circa dieci anni e una dozzina di uomini che camminarono sulla Luna tornarono raccontando la propria esperienza. È quindi inverosimile che centinaia di migliaia di persone appartenenti alle categorie più diverse (astronauti, ingegneri, tecnici, burocrati e altri) abbiano mantenuto il segreto. Sarebbe stato infatti più semplice atterrare sulla Luna che inscenare un complotto di simili proporzioni. Analoga considerazione, sottolineando l'assurdità della teoria del complotto, è svolta anche dal giornalistaBeppe Severgnini Il complotto non si sarebbe potuto limitare solo alla NASA, ma avrebbe dovuto coinvolgere anche personale esterno, dato che la costruzione dei mezzi spaziali era appaltata a ditte private i cui ingegneri avevano parte attiva nella progettazione.Secondo lo scrittore e semiologo Umberto Eco, l'argomento decisivo contro la teoria del complotto consiste nel fatto che i sovietici, pur avendone sia l'interesse sia le possibilità tecniche, non abbiano rilevato e denunciato la presunta falsità dello sbarco sulla Luna:«...la prova scientificamente inoppugnabile è una sola: gli unici che potevano controllare se lo sbarco era avvenuto (perché avevano già inviato lassù delle telecamere e avevano altre sofisticate possibilità di monitoraggio), e gli unici che avevano tutto l'interesse a sbugiardare gli americani, erano i russi. Se i russi sono stati zitti significa che lo sbarco sulla Luna era vero. Fine del dibattitoL'astronauta Michael Collins, nel documentario In the Shadow of the Moon, ha fatto notare la difficoltà e complessità di falsificare sei allunaggi nell'arco di tre anni (dal 1969 al 1972), coinvolgendo parecchie persone e portando avanti una disinformazione prolungata con tutti i rischi connessi di indiscrezioni; se si fosse voluto produrre un falso, sarebbe stato più semplice limitarsi a uno o due allunaggi e poi fermare il programma Apollo: da questo punto di vista, l'incidente dell'Apollo 13sarebbe stata un'ottima scusa per fermare tutto il programma.I debunker del complotto obbiettano che se la NASA avesse deciso di falsificare gli allunaggi sarebbe stato logico e prudente ridurre al minimo certe attività e quindi fare pochissime fotografie, non girare video o fare filmati brevi, non dare appalti esterni, non fornire abbondanti notizie alla stampa. Sarebbe stato assurdo e molto rischioso, oltre che praticamente impossibile, falsificare un'enorme massa di documentazione come migliaia di fotografie e decine di ore di filmati.