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I primordi dell'industria litica in Cina..

Post n°1840 pubblicato il 23 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

22 novembre 2018

L'alba dell'industria litica in Cina

L'alba dell'industria litica in Cina

Decine di schegge di pietra scoperte nella

grotta di Guanyindong, nella Cina meridionale,

risalgono a un periodo compreso tra 80.000 e

170.000 anni fa: dimostrano che la tecnica di

scheggiatura Levallois, che segnò un progresso

importante nella produzione di utensili in pietra

nel Paleolitico, emerse in quella regione molto

prima di quanto era stato stimato(red)

Quando si parla di tecnologia Made in China si

pensa immediatamente all'elettronica di consumo

prodotta dal gigante asiatico.

Per una volta invece bisogna andare con la mente

all'alba della civiltà umana, perché stiamo parlando

di utensili in pietra che risalgono a un periodo

compreso tra 80.000 e 170.000 anni fa.

Li hanno scoperti in un sito nella Cina meridionale

gli archeologi di una collaborazione internazionale

guidata dall'Università di Washington, firmatari di

 un articolo apparso su "Nature". E testimoniano

l'esistenza in quella regione e in quell'epoca di un

metodo di scheggiatura della pietra noto come

tecnica Levallois, dal nome del sobborgo parigino

nei pressi del quale, nell'Ottocento, furono scoperti

i primi reperti di quel tipo. 

L'alba dell'industria litica in Cina

Alcuni dei manufatti litici analizzati nello studio

(Credit: Marwick et al.)
 La tecnica Levallois si è sviluppata in Africa e

in Europa occidentale a partire da 300.000 anni

fa, ma si riteneva che in Asia orientale fosse

comparsa solo 30.000-40.000 anni fa.

La tecnica consiste in una serie di scheggiature

successive e rappresenta un approccio più

sofisticato alla produzione di utensili rispetto ai

periodi precedenti, in cui si usavano semplici pietre

di forma ovale. Il prodotto finale è una scheggia di

grandi dimensioni con una superficie sfaccettata,

usata come una sorta di attrezzo universale,

con cui si poteva trafiggere, tagliare, raschiare o

scavare.

"La scheggia di pietra ottenuta con la tecnica

Levallois è il coltellino svizzero della preistoria",

ha spiegato Ben Marwick, primo autore dell'articolo.

"Era efficace e duratura, indispensabile in una

società di cacciatori-raccoglitori in cui una punta

di lancia rotta avrebbe potuto significare morte

certa sotto gli artigli o i denti di un predatore".

I manufatti di Levalloisesaminati nello studio

sono stati scoperti nella grotta di Guanyindong,

nella provincia di Guizhou, già negli anni sessanta

e settanta, ma la loro datazione è rimasta a lungo

incerta: la tecnica degli isotopi dell'uranio aveva

infatti stimato l'età del sito entro un ampio arco

temporale, tra i 50.000 e i 240.000 anni.

"Quella stima riguardava in particolare fossili trovati

lontano dai manufatti di pietra", ha sottolineato ha

detto Marwick. "L'analisi dei sedimenti vicini fornisce

indizi più specifici sul periodo in cui erano in uso".

Per datare i manufatti, Marwick e colleghi hanno

usato una tecnica detta luminescenza ottica stimolata

(OSL) che può stabilire quando un campione di 

sedimento - basta anche un solo granello di sabbia -

è stato esposto per l'ultima volta alla luce solare.

Da ciò si può quindi stimare per quanto tempo è

rimasto sepolto un manufatto scoperto nello stesso

strato di sedimenti.

I ricercatori hanno analizzato oltre 2.200 manufatti

trovati nella Grotta di Guanyindong, riducendo poi

l'analisi a 45 reperti in pietra in stile Levallois.

Per quelli ritenuti più antichi, risalenti a 130.000-

180.000 anni fa, è stato identificato anche l'ambiente

in cui erano stati utilizzati: un bosco che sorgeva su

un paesaggio roccioso, in una foresta pluviale più

piccola rispetto a oggi.

La scoperta di questi strumenti litici e la loro

retrodatazione è particolarmente importante

perché non ci sono fossili umani che possano

collegare gli utensili alla migrazione di popolazioni

nella regione. Questo significa che la tecnologia

si è evoluta in modo indipendente in parti diverse

del mondo preistorico.

"Finora si pensava che la tecnica Levallois fosse

emersa in Cina in tempi relativamente recenti",

ha aggiunto Marwick. "Il nostro lavoro rivela la

complessità e l'adattabilità delle popolazioni che

vivevano qui, equivalenti a quelle che si osservano

nei reperti archeologici di altre parti del mondo, e

mostra la diversità dell'esperienza umana".

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