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IL BARONE RAMPANTE

Post n°1761 pubblicato il 11 Dicembre 2018 da blogtecaolivelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il barone rampante è un romanzo di 

Italo Calvino scritto nel 1957, secondo

capitolo della trilogia araldica 

I nostri antenati, insieme a Il visconte dimezzato(1952)

Il cavaliere inesistente (1959).

L'ispirazione del romanzo deriva dal

racconto che, una sera del 1950,

all'osteria Menghi in via Flaminia 57, 

Salvatore Scarpitta fa a Italo Calvino.

Sette anni dopo, esce Il barone rampante.

Ambientato in un paesino immaginario

della riviera ligure, Ombrosa, rappresenta

come tema centrale la visione dell'autore,

poco incline a giudizi e opinioni ottuse.

Il romanzo è narrato da Biagio, fratello

minore del protagonista, ed è la storia

di un giovane barone, Cosimo Piovasco

di Rondò, primogenito di una famiglia

nobile tristemente in ritardo sui tempi.

Il fatto principale è rappresentato da

un litigio avvenuto il 15 giugno 1767

nella tenuta di Ombrosa, tra Cosimo

adolescente e suo padre, dopo il quale

Cosimo (che aveva litigato col padre in

quanto si era rifiutato di mangiare una

zuppa di lumache) salirà sugli alberi del

giardino di casa e prometterà di non

scendere mai più.

Dopo il litigio, la vita di Cosimo si svolgerà

sempre sugli alberi, prima nel giardino di

famiglia e dopo nei boschi del circondario.

La vita di Cosimo sarà piena di avventure,

a partire dalle amicizie con i ladri di frutta,

fino alle giornate trascorse a caccia o

immerso nella lettura. Nella vita del barone

non mancheranno nemmeno incontri amorosi.

La fama di Cosimo si diffonderà con rapidità.

All'inizio diverrà famoso come fenomeno da

baraccone e la sua famiglia quasi se ne

vergognerà, ma in seguito troverà anche

il modo di conquistarsi la stima della 

Comunità di Ombrosa.

Il ritorno di Viola, suo primo amore, farà

scattare un sentimento reciproco, sempre

esistito, che si concluderà tristemente per

una serie di equivoci e incomprensioni.

Quello tra i due sarà un amore forte,

anche se la relazione sarà piena di litigi

furibondi, di fughe e di rifiuti. Anche la sua

fine avverrà in modo insolito; di fatti 

Invecchiato e malato, sentendo sopraggiungere

la morte si arrampicherà sulla cima di un grande

noce e si appenderà ad una mongolfiera di

passaggio. Così, senza tradire il suo intento

di non rimettere più piede sulla terra,

scomparirà nel cielo, senza concedere alla

terra neppure le sue spoglie.

Personaggi

Cosimo Piovasco di Rondò

Il protagonista della storia, è un ragazzino

di dodici anni figlio di una famiglia nobile;

nel corso del racconto diventeràbarone in

seguito alla morte del padre. È forte e rapido

nello spostarsi da un albero all'altro, mangia

il cibo dato dagli abitanti del luogo e che riesce

a cacciare, veste indumenti fatti da sé secondo

necessità, sua dimora sono gli immensi boschi

del tempo sui quali si diceva fosse possibile

spaziare per chilometri e chilometri di nazione

in nazione. È testardo e irremovibile nelle sue

decisioni e ha il coraggio di ribellarsi inizialmente

ai suoi genitori e in seguito al mondo intero.

Le sue virtù più forti sono la costanza, che

ha sin da bambino, e l'orgoglio, tanto che

non vorrà toccare terra neanche da morto,

per essere sepolto. Un pregio di Cosimo, 

Spesso emerso nei capitoli centrali e finali

del racconto, è la capacità e la naturalezza

con cui riesce a convincere le persone,

spesso diverse tra loro, a perseguire uno

scopo comune. Cosimo tuttavia rimane un

personaggio semplice, altruista, ottimista

e simpatico ai suoi amici, ed aperto alle nuove

idee.

Viola

Il suo vero nome sarebbe Violante ed è figlia

dei Marchesi d'Ondariva, vicini della famiglia di

Cosimo. Ha un carattere incostante: in alcune

occasioni é infantile in altre è molto matura.

È opportunista e spesso Cosimo e i suoi amici

non sanno mai cosa seguirà le sue promesse.

Si fa desiderare, si mette in mostra ed è

estremamente viziata. Sarà però l'unico

vero amore di Cosimo, fin dal primo giorno

che la vedrà. Tornata dal collegio sembra

cambiata in quanto è fedele al Barone, fino

a quando lo abbandona a causa di gelosie

e incomprensioni tra i due.

Per creare Viola, Calvino si è ispirato alla Pisana,

personaggio femminile principale di Confessioni

di un italiano di Ippolito Nievo.

Biagio

Il fratello minore di Cosimo, ha quattro anni

meno di lui. È l'unico compagno di giochi di

Cosimo: si arrampica sugli alberi e si fa trascinare

facilmente dal fratello in azioni non consentite,

come quella di liberare le lumache, per il fatto

di avere un carattere debole, tranquillo e

sottomesso. Non ha un'indole ribelle e sta

sotto gli ordini senza lamentarsi; è inoltre

altruista e molto attaccato al fratello.

Nel romanzo tuttavia ha sempre una posizione

neutrale o irrilevante.

Arminio Piovasco di Rondò

Il padre di Cosimo, barone d'Ombrosa. È un uomo

distinto, ma anche schizzinoso e ambizioso in

un modo che ai figli sembra ridicolo, alla luce

dei cambiamenti politici in corso. È preoccupato

della successione del suo titolo e tiene molto

alla sua immagine. Aspira alla carica di duca

d'Ombrosa, solo che non riuscirà ad ottenerla.

Dopo che il suo primogenito si arrampica sugli

alberi è restio a farsi vedere per la vergogna

e teme per le conseguenze dinastiche che

il fatto avrebbe provocato. Qualche mese prima

della sua morte, viene a conoscenza, da parte

di molti Ombrosotti, di voci assai gentili e di

rispetto devoto verso il figlio primogenito,

tanto che in un secondo tempo, apprezza

la creatività del figlio, regalandogli una

preziosa "spada", originaria e preziosissima,

della Dinastia dei Piovasco di Rondò. Dopo

quest'episodio passa l'ultima parte della sua

vita, perdendo ogni attaccamento ad essa,

chiuso in casa fino a trovare pace nella morte.

Generalessa Corradina

La madre di Cosimo, ha vissuto l'infanzia

al seguito del padre che se la portava dietro

quando andava in battaglia. È autoritaria e

usa modi a volte bruschi, ma è premurosa e

si prende cura, a distanza, del figlio, con amore

materno. Muore in seguito ad un attacco d'asma.

Battista

La sorella di Cosimo, è stata costretta a

vivere da monaca, da suo padre, dopo il

fallimento del suo fidanzamento col

"Marchesino", accusato di averla aggredita,

anche se il giorno della presunta aggressione

fu lui, e non la ragazza, a gettare un grido di

terrore. È anch'ella ribelle e esprime la tristezza,

per il suo stato, in cucina, dove prepara

minuziosamente pietanze, la maggior parte

delle volte disgustose ed esibizioniste, con

ingredienti insoliti. Sposerà anni dopo il

Contino d'Estomac.

Abate Fauchelafleur

Vecchietto sciupato e raggrinzito che viveva

con la famiglia dei Rondò. Si prendeva cura

dei due fratelli, ma senza una vera disciplina,

per cui i ragazzini riuscivano,con lui,

sempre a farla franca. Finisce la sua vita

fra carcere e convento, in quanto fu scoperto

in possesso di libri proibiti, destinati a Cosimo,

cui faceva da intermediario nell'acquisto di

pubblicazioni legali o meno.

Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega

Amministratore dei poderi dei Piovasco di

Rondò e fratellastro di Arminio. Sta sempre

sulle sue, non si conosce molto del suo passato

tranne che ha soggiornato per molto tempo alla

corte del sultano ottomano e che è diventato

un esperto di idraulica ed è coinvolto in diverse

vicende. Sembra che non abbia la parola perché

parla raramente ed è distaccato da tutti i discorsi.

Muore decapitato mentre cerca di salire sulla barca

dei pirati turchi, sognando di raggiungere una

donna Zaira, sua figlia, lasciata nell'impero

ottomano.

Gian dei Brughi

Brigante che viene salvato da Cosimo, che

vedendolo inseguito dai gendarmi lo invita

a nascondersi sull'albero con lui. Da questo

incontro nasce un rapporto simile all'amicizia

tra i due: il brigante, stanco di essere tale,

si fa prestare libri da Cosimo, che inizialmente

glieli da volentieri, ma successivamente inizia

a stancarsi della petulanza delle richieste e

del pessimo stato in cui Gian gli riconsegna

i libri. Viene giustiziato per impiccagione dopo

un fallito tentativo di rapina.

Narratore

Il narratore è Biagio, il fratello minore di

Cosimo, perciò si può dire che il libro sia

scritto in terza persona, sebbene il narratore

sia interno. Nel romanzo Biagio afferma di

raccontare ciò che il fratello gli ha narrato, per

cui i suoi racconti non sono del tutto veri, ma

contengono diversi elementi fiabeschi aggiunti

da Cosimo, il quale amava raccontare delle sue

avventure alla gente, sempre aggiungendo

nuovi particolari di sua inventiva. Infatti Biagio,

durante tutta la narrazione, fa diversi interventi

per spiegare queste fantasie e discordanze.

Fa eccezione il capitolo XXVII, quasi interamente

narrato in prima persona da Cosimo.

         Ambientazione

La narrazione attraversa tutto il periodo

della Rivoluzione Francese iniziando nel

ventennio immediatamente precedente

e concludendosi in piena Restaurazione.

La storia inizia il 15 giugno 1767, quando

Cosimo ha 12 anni, e finisce con la scomparsa

di Cosimo a 65 anni, nel 1820.

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