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Notizie da Encelado

Post n°2728 pubblicato il 08 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato da Focus

Indizi di vita su Encelado, altri geyser su Europa

Nell'oceano della luna di Saturno ci sono tutti gli

elementi indispensabili a sostenere la vita: non

si può dire se ci sia per davvero oppure no, ma

adesso tutti guardano a quel mondo (quasi) così

vicino.

Intanto, sul satellite di Giove Europa, si conferma

il fenomeno dei geyser.

en2Geyser al polo sud di Encelado: nei vapori sono stati

rilevati elementi chimici che possono essere associati

alla vita. | NASA  

IN SINTESIDopo gli annunci e le anticipazioni di

questa settimana, la NASA ha svelato in una conferenza

stampa un'importante scoperta scientifica che riguarda

 Encelado, sesta luna di Saturno in ordine di grandezza.

La sonda Cassini ha confermato che nell'oceano sotter-

raneo di Encelado ci sono ci sono tutti gli elementi chimici

e le fonti energetiche necessarie per ospitare forme di vita,

almeno batteriche.

Con gli stessi elementi e ragionamenti, però, si può anche 

affermare il contrario.Dunque, non resta che andare a

vedere...Una seconda scoperta è la conferma del fenomeno

dei geyser di vapore acqueo su Europa, satellite di Giove.

I pennacchi fuoriescono da una frattura della crosta ghiacciata

e corrispondono a un'anomalia termica sulla superficie

Oggetti planetari con grandi oceani: questi sono gli obiettivi

della ricerca della vita fuori dalla Terra, proprio perché l'acqua

è l'elemento primo necessario alla vita, per come la conosciamo.

L'acqua da sola però non basta: servono carbonio, idrogeno,

azoto, ossigeno, fosforo, zolfo...

E soprattutto serve una fonte di energia che - in presenza di

tutti gli elementi indispensabili - permetta agli elementi stessi

di reagire tra loro.

Ci sono prove convincenti della presenza di acqua su altri corpi

del Sistema Solare, per esempio su alcuni satelliti di Giove e

Saturno, ma finora nessuna evidenza di un "motore" per la vita,

ossia una fonte di energia.

 

cassini, nasa, encelado, saturno, sistema solare, ricerca della vita, basi della vita

La struttura di Encealdo: sotto la crosta ghiacciata si nasconde

un oceano che circonda interamente un nucleo caldo di silicati. 

| NASA

L'ANNUNCIO. È proprio di oggi, però, la pubblicazione su

Science del lavoro del team coordinato da J. Hunter Waite

(Southwest Research Institute, Texas), che in diretta tv dalla

Nasa ha illustrato nuove scoperte che fanno pensare che

all'interno di almeno di uno dei satelliti di Saturno, Encelado,

vi sia l'energia che serve.

Spiega Waite che «i potenti geyser espulsi dall'oceano di acqua

liquida attraverso le fenditure dell'armatura di ghiaccio che

ricopre interamente il satellite contengono idrogeno molecolare

(H2), ossia molecole di idrogeno composto da due atomi dello

stesso elemento, che insieme a molecole di carbonato, rilevate

in precedenti studi, stanno a indicare uno stato di squilibrio chimico 

nell'oceano di Encelado».

Se c'è squilibrio... sono in corso reazioni chimiche e c'è energia

in gioco! Energia sufficiente anche a sostenere le reazioni chimiche

di organismi viventi.

LE SOMIGLIANZE. Encelado è un satellite di medie dimensioni, con

un diametro di 504 chilometri (meno di un terzo della Luna), e

possiede un nucleo roccioso composto da silicati, ossia da (minerali)

composti da silicio, ossigeno e altri elementi chimici.

Il nucleo è interamente circondato da uno strato di acqua di spessore

variabile, da 2 a 60 chilometri.

L'acqua di questo oceano planetario è protetta dallo spazio esterno

da uno strato di ghiaccio ed è mantenuta allo stato liquido dal calore

dal nucleo - calore prodotto dalle forze di marea cui è sottoposto il

satellite nella sua orbita attorno a Saturno.

 

cassini, nasa, encelado, saturno, sistema solare, ricerca della vita, basi della vita

Bocche idrotermali sottomarine (fumarole) sul fondo di un oceano

terrestre: potrebbero esserci anche su Encelado e, come sulla

Terra, essere habitat di organismi viventi. | NASA

Nonostante le temperature estremamente basse che caratteriz-

zano la superficie e il fatto che nelle profondità dell'oceano non

arriva luce (e quindi non sono possibili processi di fototosintesi),

si ritiene che sia possibile la vita (o quantomeno non si esclud

e questa possibilità).

Sulla Terra, nelle profondità degli oceani (dove la luce non arriva)

vi sono ecosistemi la cui sostenibilità è garantita dall'energia chimica

disponibile nei fluidi che risalgono dall'interno del pianeta e che

fuoriescono sul fondo marino (vulcani di fangobocche idrotermali

sottomarinefumarole).

Alcuni degli organismi microbici che vivono in questi ambienti, e

persino sotto il fondale oceanico, ricavano l'energia di cui hanno

bisogno trasformando l'anidride carbonica e l'idrogeno molecolare

in metano (metanogenesi).

SPERANZA E PRUDENZA. 

Ed è proprio qui che sta il collegamento tra la Terra ed Encelado.

Durante il sorvolo della sonda Cassini del 2015, gli strumenti

rilevarono la presenza, nel vapore emesso dai geyser, di un

contenuto tra lo 0,4 e l'1,4 per cento in volume di idrogeno

molecolare, e di un contenuto compreso tra 0,3 e 0,8 per cento in

volume di anidride carbonica, ossia degli ingredienti fondamentali

per la metanogenesi.

Da ciò si deduce che nell'oceano di Encelado ci sono gli elementi

che permettono l'esistenza di forme di vita simili a quelle che si

ritrovano sui fondali oceanici del nostro pianeta: l'acqua allo

stato liquido, il calore (cioè l'energia necessaria per le reazioni

chimiche), gli elementi chimici che possono sostenere semplici

forme di vita.

 

cassini, nasa, encelado, saturno, sistema solare, ricerca della vita, basi della vita

Un'elaborazione 3D della superficie ghiacciata di Encelado.

 | NASA

Waite ha tuttavia fatto notare che per chiudere il cerchio è

necessario trovare risposte ad alcune domande importanti.

Per esempio... da dove arrivano i fluidi caldi sul fondo

dell'oceano di Encelado?

Sulla Terra si formano come conseguenza della tettonica delle

zolle, fenomeno assente su Encelado. Non è da escludere che

possano derivare direttamente dal nucleo del satellite.

Ma, fa notare lo scienziato, la presenza di quantità notevoli

di idrogeno molecolare potrebbe anche significare esattamente

l'opposto di ciò che speriamo: può infatti anche essere un

indizio della totale mancanza di vita.

Sui fondali oceanici della Terra tale sostanza viene elaborata

in metano dai batteri metanogeni: su Encelado risale l'oceano

e sfugge nello spazio... Al momento attuale non è dunque da

escludere neppure questa ipotesi: in quel lontano mondo non

c'è alcuna forma di vita capace di compiere la trasformazione.

DI NUOVO GEYSER SU EUROPA.

 (Aggiornamento alle 20:28 del 13/04/2017): una seconda

scoperta pubblicata sul The Astrophysical Journal Letter riguarda

le osservazioni compiute da Hubble sulla luna di Giove Europa

nel 2016.

Il telescopio spaziale ha individuato un pennacchio di vapore

acqueo nella stessa area in cui il fenomeno era stato osservato

nel 2014, la prova che l'attività eruttiva sul satellite è reale e

non un caso isolato.

Il nuovo getto di materiale è stato visto innalzarsi per 100 km

dalla superficie (contro i 50 di quello di tre anni fa).

Entrambi sono stati generati in una regione insolitamente calda,

che mostra spaccature nella crosta ghiacciata della luna, così

come erano state documentate dalla sonda Galileo alla fine

degli anni Novanta.

Come per Encelado, i pennacchi di acqua sono associati a regioni

più calde: può essere che il materiale eruttivo riscaldi l'area

circostante o che ricada sulla superficie di Europa come una

nebbia sottile che modifica il materiale della crosta, rendendolo

capace di trattenere il calore più a lungo.

La missione della Nasa Europa Clipper, programmata per il

decennio 2020, dovrebbe contribuire a spiegare meglio il

fenomeno.

13 APRILE 2017 | LUIGI BIGNAMI

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