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Notizie dalla Siberia.

Post n°3165 pubblicato il 09 Luglio 2020 da blogtecaolivelli

Fonte. Wikipedia

Crateri d'impatto tra i più

grandi e antichi al Mondo

La Siberia ospita sul suo territorio anche alcuni tra i più

grandi e antichi crateri da impatto meteoritico al Mondo.

Tra questi troviamo il cratere di Kara, situato una parte

all'estremità Sud-orientale della penisola di Yugorsky (in Nenetsia)

e una parte in mare aperto.

Originariamente era largo 120 chilometri, ma con il tempo e con

l'erosione si è ridotto ad una larghezza di 65 chilometri.

Si pensa che il suo impatto sulla Terra sia avvenuto circa 70

milioni di anni fa durante il cretaceo superiore.

Il cratere di Popigai invece è situato nel Territorio di Krasnojarsk, a

circa un'ora e mezza di elicottero dall'avamposto di Chatanga.

Con i suoi 10 chilometri di diametro è il quarto cratere d'impatto più

grande al Mondo.

Si stima che il suo impatto sulla Terra sia avvenuto circa 35,7 milioni di

anni fa, durante il tardo Eocene.

Le pressioni d'urto dovute all'impatto trasformarono istantaneamente la 

grafite presente nel terreno in diamanti.

Si stima che ci sarebbero abbastanza diamanti da sopperire alle richieste

globali per 3.000 anni. L'Unesco ha dichiarato questo sito Parco Geologico.

Nel Nizhny Novgorod Oblast del Distretto Federale del Volga si trova il 

cratere Puchezh-Katunki.

Ha un diametro di 80 chilometri e si stima che abbia intorno ai 167 milioni di

anni, collocandolo nel Giurassico medio.

Il cratere non è visibile sulla superficie, la struttura è quasi completamente

sepolta sotto i sedimenti del Neogene e del Quaternario.

L'unica parte esposta è stata trovata sulle rive del fiume Volga.

Attorno ai meteoriti e alle comete ruota un altro mistero non ancora risolto, il

famoso evento di Tunguska.

La mattina del 30 Giugno 1908, vicino alla località in cui scorre il fiume Tunguska

Pietrosa nel Territorio di Krasnojarsk, si è verificato un impatto o un'esplosione

di un grande meteoroide o di una cometa.

Inizialmente si pensava che l'esplosione fosse avvenuta a circa 5/10 chilometri

di altitudine e che questa esplosione abbatté milioni di alberi e generò un

bagliore visibile fino a 700 chilometri di distanza.

Recentemente invece, alcune ricerche condotte da diverse università italiane e

russe, hanno indicato come localizzazione del cratere d'impatto del meteorite il 

Lago Čeko, situato a circa 8 chilometri a nord-ovest dall'epicentro stimato

dell'esplosione.

Le analisi sonar del fondale del lago hanno rilevato una forma a cono, simile ad

un cratere, mentre l'esplorazione dei fondali ha rilevato la presenza degli alberi

distrutti dall'esplosione.

Siberia: panoramica di ciò che ha causato l'evento di TunguskaSiberia: panoramica di ciò che ha causato l'evento di Tunguska

Misteriosi crateri e bolle nel suolo

Purtroppo il riscaldamento globale è arrivato a colpire anche uno dei luoghi

più freddi della Terra, causando non pochi danni al fragile ecosistema della zona.

Negli ultimi due o tre anni in Siberia, e in particolar modo nella Penisola di

Yamal dove siamo stati noi, sono comparse decine di gigantesche voragini nel suolo.

Inizialmente sono state fatte tante supposizioni a riguardo, che spaziano

dall'impatto di diversi meteoriti al rilascio esplosivo di idrato di metano, un

materiale simile al ghiaccio congelato nel terreno artico.

Recentemente però la spiegazione più plausibile sembra ricondurre questi

eventi allo scioglimento del permafrost e dei pingo, tumuli di ghiaccio 

coperti di terra che si sviluppano durante i mesi invernali, quando le

temperature diminuiscono.

Quando i pingo si sciolgono troppo in fretta, come è successo gli scorsi

anni a causa delle temperature troppo elevate, possono causare il cedimento

di una parte del terreno, formando dei crateri.

Quello che più preoccupa però è il fatto che con lo scioglimento del

permafrost vengano rilasciate nell'atmosfera enormi quantità di metano, un

gas serra circa venti volte più dannoso dell'anidride carbonica.

Alcuni dei crateri più noti sono il cratere di Yerkut, con un diametro di

10 metri e una profondità di circa 20 metri, e il cratere di Seyakhi, con

un diametro di 53 metri e una profondità di oltre 20 metri.

Nella Siberia orientale, in particolare nella Repubblica russa di Sakha,

si trova invece il cratere di Batagaika.

Gli Jacuzi, la popolazione locale, lo chiamano la porta dell'inferno e

raccontano di rumori inquietanti che arrivano dal sottosuolo.

In realtà si tratta di un cratere termocarsico, cioè causato anch'esso dallo

scioglimento del permafrost.

 Batagaika è il cratere di questo tipo più grande del Mondo, con la sua

lunghezza di poco meno di un chilometro e profondità di circa 96 metri.

Il cratere è in continua espansione, ampliandosi di una decina di metri

all'anno stando alle immagini satellitari.

Sull'isola di Bely, nel Mare di Kara, sono state scoperte invece delle grosse

bolle sotto il manto erboso.

Queste bolle, se perforate, emanano metano e anidride carbonica.

Purtroppo anche su questo strano fenomeno non si sa ancora molto, ma si

teme che anch'esse si siano formate in seguito allo scioglimento del

permafrost che ha permesso al gas intrappolato nel sottosuolo di

raggiungere la superficie.

Siberia: il cratere formato dall'esplosione di una bolla (pingo)Siberia: il cratere formato dall'esplosione di una bolla (pingo)

Transiberiana, la ferrovia più lunga al Mondo

I numeri esorbitanti della Siberia non sono ancora finiti. In questa terra

fredda e inospitale passa la famosa ferrovia Transiberiana, la ferrovia più

lunga al Mondo con i suoi ben 9.289 chilometri, che collega Mosca a

Vladivostok.

La linea fu realizzata grazie all'impiego dei carcerati condannati ai lavori

forzati, i quali lavoravano spesso in condizioni faticose e disumane.

Questi furono la stragrande maggioranza della forza lavoro che arrivò a

contare circa 90.000 uomini, migliaia dei quali morirono durante i lavori.

La ferrovia fu voluta dallo zar Alessandro III nella seconda metà

dell'Ottocento per favorire lo sviluppo della Siberia. I lavori di costruzione

iniziarono ufficialmente nel 1891 e vennero inaugurati dal futuro Zar

Nicola II che trasportò simbolicamente la prima carriola di sabbia.

Per costruire la tratta principale della ferrovia ci vollero quasi 10 anni.

Nel 1903 la nuova ferrovia fu messa in funzione su tutta la sua lunghezza,

passando in territorio cinese fino ad arrivare a Pechino.

All'epoca la Transiberiana si interrompeva all'altezza del Lago Baikal, per

poi riprendere dalla sponda opposta.

Solo dopo alcuni anni iniziò la costruzione del tratto di ferrovia che oggi

passa a sud del lago e con gli ultimi lavori del 1916 è stata completata

definitivamente raggiungendo l'attuale lunghezza.

Prima della costruzione di questo tratto della ferrovia durante l'estate i treni

venivano caricati su degli appositi traghetti, mentre durante l'inverno i

binari venivano appoggiati sul lago ghiacciato.

Quando venne inaugurata, la Transiberiana era a binario singolo per la

maggior parte del suo percorso e questo comportava dei tempi di percorrenza

lunghissimi, anche fino a 30 giorni.

Negli anni '60 iniziarono i lavori di elettrificazione dell'intera linea, terminati

nel 2002, mentre la costruzione del secondo binario non è ancora terminata.

Pensate che prima della sua costruzione, tutti i trasporti attraverso la Russia,

da Mosca a Vladivostok, avvenivano utilizzando gli animali.

Per andare da una parte all'altra ci volevano 3 o 4 mesi.

L'intero percorso vi terrà impegnati 7 giorni, attraversa 87 paesi e città, 16

fiumi e 7 fusi orari, per un totale di 1.000 fermate.

Dalla Transiberiana oggi è possibile effettuare due deviazioni: verso

Pechino con la Transmanciuriana e verso Ulan Bator con la Transmongolica.

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