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Messaggi del 15/06/2019
Post n°2232 pubblicato il 15 Giugno 2019 da blogtecaolivelli
Nuova placca tettonica si sta formando davanti al Portogallo 22:58 15 Maggio 2019 Secondo i dati una nuova zona di subduzione si sarebbe formando al largo del Portogallo. Fenomeni lunghi e spesso violenti portano alla formazione di nuove placche che si muovono l'una sulle altre nella litosfera. Secondo gli esperti un fenomeno di questo tipo si starebbe verificando poco lontano dal Portogallo, con la nascita della cosiddetta placca portoghese. Si tratta, per ora, solo di un'ipotesi, non ancora suffragata appieno da studi scientifici, avanzata da un team di esperti dell'Istituto Dom Luiz dell'Università di Lisbona. Lo studio, presentato durante l'annuale assemblea della European Geoscience Union, ha mostrato come la parte inferiore della placca euroasiatica, al largo della costa del Portogallo, dia segni discollamento da quella superiore: si tratterebbe del primo passo per la subduzione, ovvero lo scorrimento della placca euroasiatica che si trova davanti. Nuova placca tettonica si sta formando davanti al Portogallo Il processo porterà alla nascita di una zona di subduzione, con il risultato che in un lontano futuro, tra 100-150 milioni di anni, l'Europa e il Canada saranno molto più vicine rispetto ad oggi. Ma cosa ha portato gli esperti a questa conclusione? Unpesante terremoto, registrato nella piana oceanica davanti al Portogallo nel 1969, in un'area sottomarina pianeggiante senza fratture in movimento, ha fatto dubitare gli studiosi facendo ipotizzare la creazione di una nuova zona di subduzione. Analizzando le onde sismiche gli esperti hanno rilevato un'insolita massa, caratterizzata da una densità maggiore rispetto alle aree circostanti, un fenomeno forse dovuto allo scollamento della zona inferiore della litosfera che sarebbe "in movimento" attraverso il processo di subduzione. |
Post n°2231 pubblicato il 15 Giugno 2019 da blogtecaolivelli
Tutte le News dal Mondo Scientifico Misterioso oggetto ha prodotto un buco nella nostra galassia 22:31 16 Maggio 2019 Una colossale formazione, probabilmente di materia oscura, ha provocato una gigantesca "apertura" all'interno di un flusso stellare della Via Lattea. Un oggetto misterioso ha colpito in pieno la nostra galassia lasciando una voragine in un flusso stellare. E' la materia oscura ad essere maggiormente indiziata secondo gli esperti, la misteriosa sostanza che compone l'universo e che risulta del tutto invisibile agli strumenti di osservazione per la mancanza totale di radiazioni emesse e rilevabili attraverso i suoi effetti gravitazionali. A scoprire il buco nelflusso stellare è stata l'astrofisica Ana Bonaca, dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts. Misterioso oggetto ha prodotto un buco nella nostra galassia Attraverso i dati della missione Gaia e del Multi Mirror Telescope, gli studiosi hanno realizzato una mappatura completa del flusso stellare, una lunga sequenza di stelle derivante da un ammasso globulare che in un lontano passato si "fuse" con la nostra galassia. Secondo gli studiosi questa sequenza di stelle dovrebbe presentare una sola voragine al centro, l'area nella quale si dissolse l'ammasso distribuendo la "fascia" di stelle ad entrambi i lati. Secondo i dati è emerso, però, un altro buco. La voragine sarebbe stata provocata da un oggetto di massa pari ad oltre un milione quella del Sole. Siccome non esistono stelle di tale stazza, gli indiziati sono essenzialmente due: un buco nero (ipotesi improbabile vista l'assenza di tracce) oppure un globo di materia oscura. |
Post n°2230 pubblicato il 15 Giugno 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Tutte le News dal Mondo Scientifico Acqua su Ultima Thule: la scoperta della NASA 22:56 20 Maggio 2019 L'oggetto analizzato da New Horizons appare notevolmente diverso da ogni corpo celeste mai osservato. Il team scientifico della sonda New Horizons della NASA ha pubblicato i primi risultati dell'esplorazione di quello che è considerato l'oggetto più lontano mai analizzato. Lo studio completo, pubblicato sulla rivista Science, è basato sul 10% dei dati raccolti dalla sonda. Secondo un comunicato della NASA, la natura di MU69 2014 "è molto più complessa del previsto." Nel video della NASA Ultima Thule rivela che "non assomiglia ad alcun oggetto esplorato". Si tratta di un oggetto dalla lunghezza di 36 chilometri, costituito da due lobi di forme diverse e insolite. Uno è grande e piatto, chiamato Ultima, ed è collegato a un altro lobo rotondo più piccolo, chiamato Thule, in una confluenza chiamata "collo". Gli scienziati stimano che una volta questi due lobi si sono orbitati e poi si sono uniti in un processo di fusione "soft". Acqua su Ultima Thule: la scoperta della NASA "Stiamo indagando sui resti ben conservati del passato antico" - ha commentato Alan Stern sullo studio - senza dubbio, le scoperte fatte su Ultima Thule faranno avanzare le teorie sulla formazione del sistema solare". Gli specialisti stanno esaminando le caratteristiche superficiali dell'oggetto focalizzandosi su particolari curiosi come i punti luminosi, le colline, le depressioni, i crateri e le fosse. La depressione più estesa, larga 8 chilometri, è il Maryland Crater e probabilmente si è formata da un impatto. In termini di colore e composizione, gli specialisti indicano che il MU69 2014 ricorda gli altri oggetti della fascia di Kuiper, anche se la tonalità del rosso appare più marcata di ogni altro oggetto del Sistema Solare. Il colore è la conseguenza delle modifiche dei materiali organici sulla sua superficie provocate dai raggi cosmici. La sonda spaziale ha trovato, in particolare, tracce di metanolo, acqua ghiacciata e molecole organiche; una miscela molto diversa di oggetti congelati precedentemente esplorati. |
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