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blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

Messaggi di Settembre 2019

Di seguito:

Post n°2336 pubblicato il 07 Settembre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

Acqua da mangiaredi Nicola Sorrentino

La nuova dieta dell'acqua: 30 giorni con ricette
«L'acqua è un arbitro della nostra salute,

governa il metabolismo delle cellule, e con

esso tutti gli organi.

Funziona da spazzino delle tossine, ci libera. 

Mangiamola allora quest'acqua!»
 
Troppo spesso sottovalutata, l'acqua può

essere considerata a tutti gli effetti un alimento.

Quindi può essere inserita nella nostra dieta

per la primaria funzione di regolarizzazione e

perché aiuta a mangiare meno.
Il libro si propone di esplorare e spiegare le più

recenti e importanti ricerche sul tema dell'acqua

per la salute, specifiche per ogni esigenza, e

propone una nuova dieta dell'acqua, un

programma di 30 giorni corredato di 30 ricette,

che propone una nuova avventura alimentare.

Seguendo le indicazioni della dieta, potrete

disintossicarvi, dimagrire e migliorare la vostra

forma.

Senza pozioni magiche, ma attenendovi a un

regime vario, equilibrato e semplice da seguire,

dopo un mese vedrete aumentare il vostro

senso di benessere generale e avrete certa-

mente perso una taglia! 
Scoprirete che avere sempre con voi una

bottiglietta d'acqua non è una moda, ma è

davvero una buona idea, piacevole e salutare.

 
 
 

I libri più interessanti del 2019:

Post n°2335 pubblicato il 07 Settembre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

Capitalismo immaterialedi Stefano Quintarelli

L'economia immateriale è qui per restare.

L'innovazione tecnologica ha ormai

superato il suo punto di non ritorno e

sta disegnando intorno a noi un mondo

che è rapidamente cambiato.

La Rivoluzione Digitale - ormai è chiaro -

si configura di una potenza paragonabile

a quella industriale del primo Ottocento

o a quella agricola di 10000 anni fa: un

drastico e radicale punto di rottura  

nella vita di ciascun essere umano.
Siamo pronti a gestire le conseguenze

di questo immane scossone? Secondo

Stefano Quintarelli, che si è occupato

di questi temi fin dagli albori di Internet,

non molto.

Larga parte dell'opinione pubblica vive

spaesata in un mondo che non riesce

più a decifrare e di cui non conosce i

meccanismi profondi.

Ma se sono gli uomini a dover prendere

in mano il proprio destino, è bene che

tutti noi impariamo a capire il nostro

nuovo ambiente digitale, che già ora

(e sempre più in futuro) è diventato la

nostra casa.

Questo libro è lo strumento adatto per

capire cosa sta succedendo.

Lo spostamento di interesse che il

capitalismo ha mostrato dall'economia

materiale - nella quale si producevano

beni tangibili - all'economia immateriale

- nella quale si instaurano intermediazioni,

che hanno regole differenti - porta con sé

cambiamenti epocali nella nostra vita

quotidiana, che la politica (e dunque i

cittadini) deve imparare a gestire e governare,

se ha a cuore il bene comune.

È una sfida colossale, che si sta sviluppando

a ritmi frenetici.
Nell'economia immateriale produrre, riprodurre,

archiviare e spedire informazioni non costa nulla.

Questo ha cambiato le regole del gioco al

punto tale che le più grandi compagnie di

intermediazione (nomi conosciuti come

Facebook, Google, Amazon, Apple, Airbnb,

Uber, ma anche molti altri, meno noti al

grande pubblico) hanno fatturati che

spesso superano quelli di una nazione,

con margini da capogiro.

Naturalmente osteggiano ogni trasforma-

zione dannosa per i loro profitti.

È una situazione inedita, che ha conseguenze

pervasive nella vita di tutti, dalle relazioni

sociali, alla salute, alla sicurezza e in particolare

sulle prospettive future del lavoro.

Tornare indietro, come farebbero i luddisti, è

semplicemente impossibile; andare avanti

senza governare il cambiamento è estrema-

mente pericoloso.

Non resta che capire cosa sta succedendo

e agire per volgere a nostro vantaggio

questa nuova sfida.

 
 
 

Le nuove offerte.

Post n°2334 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli

Le novità della nuova vetrina "Giallo 2019"

in allestimento in biblioteca.

La biblioteca di istituto si rinnova

ad ogni inizio di anno scolastico,

offrendo sempre cose nuove per

la scelta dei lettori e dei potenziali

lettori cui è rivolto il blog.

Il genere letterario poliziesco è

molto popolare e molti lo ritengono

un genere letterario spazzatura.

Niente di più errato, in quanto esso

è molto raffinato, ha moltissimi collega-

menti con la realtà di ogni paese,

analizza l'animo umano, la sua cattiveria

o la sua bontà, le azioni cattive e quelle

buone e alla fine il genere offre uno

spaccato molto realistico della vita

quotidiana e della cultura del paese di

ambientazione dell'opera, attraverso

la scrittura dell'autore, che scrive dopo

accuratissime ricerche, per offrire un

prodotto culturale di buona qualità,

da cui il lettore trae solo vantaggi.

L'offerta dei libri di inizio anno è di

ottima qualità per i destinatari, ovvero

gli studenti e gli amanti del genere.

Per piacere non si tiri in ballo l'odiosis-

sima parola mercato, in quanto quello

editoriale è il risultato di un raffinatissimo

studio di merchandising e di economia

informatica, l'e-commerce, per intendersi,

quindi si prega di non involgarire la cosa.

 
 
 

W.Collins," La donna in bianco"

Post n°2333 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: risorse della B.S.Olivelli

La donna in bianco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La donna in bianco
Titolo originaleThe Woman in White
The woman in white Cover 1890.jpgUn'edizione del 1890 di The woman in white
AutoreWilkie Collins
1ª ed. originale1859
Genereromanzo
Lingua originaleinglese
Modifica dati su Wikidata · Manuale

La donna in bianco (The Woman in White)

è un romanzo di Wilkie Collins. Scritto nel 

1859, uscì a puntate, secondo la tradizione

dei feuilleton, nel 1859 - 1860, nella rivista

di Charles Dickens All the Year Round, suscitando

l'entusiasmo e l'ammirazione del pubblico.

Il libro è stato tradotto in 32 lingue.

Fu il primo libro ad essere definito sensation

novel (un genere che avrà molta fortuna nella

età vittoriana), pieno di colpi di scena e

suspense incentrato sulla somiglianza e

sostituzione di persona di due affascinanti

donne: la bionda e ricca Laura e la folle Anne

Catherick, solitaria figura che appare completa-

mente vestita di bianco.

Due i personaggi di maggior rilievo e profondità:

il primo è il malvagio conte Fosco, italiano,

che ordisce in realtà tutto l'intrigo, il secondo

è la forte e audace sorellastra di Laura, Marian,

che rappresenta uno dei primi esempi di donna

forte, che cerca di sfuggire e ribellarsi al mondo

maschilista vittoriano che non tutela le donne.

Trama

Il libro prende avvio da una sorta di premessa,

in cui si spiega che le vicende narrate, se la

macchina della Legge fosse sempre adeguata

a scandagliare ogni vicenda sospetta,

avrebbero costituito materia di un processo.

Essendo però la Legge spesso vincolata alla

capacità economica di attori e convenuti, la

vicenda narrata viene esposta nel libro per

la prima volta, anche se della dinamica proces-

suale viene mantenuto il principio per cui a

diversi testimoni viene affidato il compito di

esporre la conoscenza diretta che hanno dei

fatti in questione (anche attraverso l'ausilio

del diario di uno dei personaggi principali), di

modo che l'intero romanzo assume la forma

di un racconto corale.

Come verrà chiarito nell'arco del racconto, è

stato lo stesso protagonista, Walter Hartright,

a richiedere ai diversi interessati le varie

testimonianze scritte perché integrassero la

sua, e infine a curarne la pubblicazione.

A ciascuna testimonianza è affidato il compito

di illustrare una parte della storia e le

testimonianze appaiono lungo il libro nel rispet-

to dello sviluppo cronologico dei fatti.

D'altra parte, le testimonianze vengono richieste

e ottenute da Hartright nell'arco stesso degli

eventi narrati, quindi spesso secondo un ordine

diverso rispetto alle parti della storia che

ciascuna testimonianza ha il compito di illustrare.

Per ragioni di discrezione, i nomi dei vari personag-

gi sono sostituiti da nomi fittizi.

L'amicizia con Pesca e l'ingaggio a Limmeridge House

La narrazione di Walter Hartright comincia

il 31 luglio 1849. Hartright è un insegnante di

disegno di Londra, che ha ereditato il mestiere

dal padre.

Abita in città, mentre la madre e la sorella Sarah

vivono in un villino ad Hampstead.

Negli ultimi tempi è stato poco parsimonioso e si

trova quindi un po' a corto di soldi.

La sera del 31 coincide con uno dei due giorni a

settimana che egli spende abitualmente per

andare a trovare madre e sorella.

Giunto al villino, ad aprirgli è il professor Pesca,

un italiano da lungo tempo trapiantato in

Inghilterra, amico di lunga data di Hartright,

che si mantiene come insegnante di lingua

italiana. I due si sono conosciuti durante la loro

attività di insegnamento in diverse case nobiliari.

Pesca, che ha lasciato il proprio paese per non

meglio precisate ragioni politiche, è un fervente

ammiratore della civiltà britannica e fa di tutto

per sembrare inglese egli stesso: si è dedicato,

nonostante le sue minute dimensioni, ai più

svariati sport inglesi, si veste all'inglese e

va fiero della sua capacità di parlare l'inglese,

che pure è colorito da espressioni da lui

fraintese, stravolte ed usate a sproposito

(right-all-rightcourse-of-coursemy-soul-bless

-my-souldeuce-what-the-deuce).

Il rapporto tra i due è stato cementato da

un incidente: a Brighton Pesca stava rischiando

di annegare e Hartright gli ha salvato la vita.

L'italiano è quindi ansioso, con la tipica

espansività meridionale, di restituire il favore

all'amico.

La sua apparizione nel villino della madre di

Hartright è legata ad importanti novità, che

Pesca appare ansioso di riferire all'amico e

ai suoi familiari: il capofamiglia di una delle

case nobiliari in cui Pesca è precettore, un

facoltoso mercante, sta cercando per conto

di un conoscente un insegnante di disegno

e l'italiano ha subito fatto menzione del suo

amico. Il mercante fa avere a Pesca un

memorandum con le istruzioni e i dettagli

del nuovo impiego.

Il signor Frederick Fairlie, Esquire, di Limmeridge

House, Cumberland, impiegherebbe un maestro

di disegno per almeno quattro mesi.

L'impiego consiste nell'istruire nell'arte

dell'acquarello due signorine e nel curare e

restaurare una collezione di disegni assai

deteriorati.

Lo stipendio è di quattro ghinee a settimana,

oltre a vitto e alloggio.

Nonostante l'impiego sia allettante e lo

stipendio ragguardevole, Hartright è ir-

ragionevolmente restio ad accettare l'impiego,

ma le proteste della sorella, della madre e

di Pesca lo costringono a ritirare le sue i

nconsistenti resistenze.

Il maestro di disegno manda dunque le sue

referenze al commerciante e dopo quattro

giorni gli arriva notizia che è stato assunto.

Viene dunque organizzata una cena di addio

nel villino di Hampstead, la sera prima della

partenza di Hartright.

L'incontro con la donna in bianco

Di ritorno dalla cena ad Hampstead, Hartright

decide di tornare a Londra percorrendo la

 Finchley Road.

È passata la mezzanotte e Hartright sta

fantasticando sul proprio futuro nel Cumberland,

quando viene colpito dall'apparizione improvvisa

di una donna interamente vestita di bianco, che

gli chiede se quella è la strada per Londra.

Hartright, turbato dall'apparizione della donna,

si offre di accompagnarla fino ad oltre la barriera,

dove ella potrà prendere una carrozza.

I due passeggiano insieme verso il centro e

Hartright è incuriosito dallo strano personaggio,

che ha un fare nervoso, l'aria tormentata da

qualcosa, lo sguardo assente e una parlata rapida.

La donna chiede stranamente se Hartright conosca

persone di alto rango o se sia tale egli stesso.

Hartright, perplesso dalla domanda, chiarisce che

è solo un maestro di disegno e che conosce qualche

nobile.

Dalla conversazione comprende che la donna ritiene

di avere subito un torto da un baronetto, ma questa

non ne rivela il nome. Pur essendo l'una di notte,

la donna dice di trovare ospitalità da una persona

amica a Londra.

Hartright, dal canto suo, la informa che sta per

partire per il Cumberland e la donna racconta che

in quella regione è stata felice: è nata nello

 Hampshire, ma ha passato del tempo a Limmeridge

e conosce i Fairlie.

Naturalmente Hartright è estremamente colpito dalla

coincidenza: senza rivelarle che sta per essere

impiegato proprio a Limmeridge House, cerca di

scavare, ma la donna in bianco è ansiosa di prendere

una carrozza, che infine viene trovata.

Dopo calorosi ringraziamenti per l'aiuto offerto, la

donna in bianco viene portata via dalla carrozza.

Qualche minuto dopo, mentre Hartright continua

a camminare, sconcertato dall'incontro fino a

dubitarne la realtà, passa sulla strada una

carrozza e due uomini avvicinano un poliziotto

per chiedergli se ha visto passare di lì una donna

in bianco. Hartright, non visto, viene a sapere

che la donna in bianco è scappata da un manicomio.

Turbato dalla notizia, si ritira nei suoi appartamenti

e spende la notte tentando di sfuggire agli inquieti

pensieri legati all'incontro.

A Limmeridge House

L'indomani Hartright parte per Limmeridge, ma

vi giunge in tarda serata, cenando quindi da solo.

L'indomani incontra a colazione la signorina Marian

Halcombe, una delle due allieve che è suo compito

istruire.

Hartright è colpito dalla bellezza del suo corpo, ma

altrettanto dalla mascolinità e dalla bruttezza del

suo volto.

Marian, con una parlantina spigliata e disinvolta,

e svelando un carattere audace e irriverente,

introduce Hartright alla casa e ai suoi abitanti.

Sua madre sposò in prime nozze il signor Halcombe,

suo padre, e in seconde nozze il signor Philip

Fairlie, fratello maggiore di Frederick.

Dal secondo matrimonio è nata Laura Fairlie,

l'altra allieva, che di Marian è sorellastra.

Sia Marian sia Laura sono orfane, ma, per ammis-

sione della stessa Marian, sono per il resto molto

diverse: la prima ha i capelli neri, l'incarnato scuro

, il carattere eccentrico ed è povera; la seconda

ha i capelli castano chiari, è leggiadra, bella, dolce

e ricca.

Quanto a Frederick Fairlie, è uno scapolo incallito

che passa le sue ore in una stanza piena di preziosi

pezzi d'arte, non partecipa ai pasti e si dichiara

insofferente alla presenza di estranei nei propri

appartamenti, accusando una estrema sensibilità

a rumori, voci, passi e qualunque cosa lo distragga

dal suo tentativo di rilassarsi.

A Limmeridge vi è poi la signora Vesey, dama di

compagnia di Laura. (1a parte)

 
 
 

Collins, "la Dama in bianco"

Post n°2332 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli

Collins, "la Donna in bianco"

Hartright finisce per raccontare a Marian

dell'incontro con la donna in bianco, della

grata menzione da lei fatta della fu signora

Fairlie e dell'impressione che il rapporto

della donna in bianco con Laura risalisse

al tempo che le due erano bambine.

Marian si dimostra immensamente curiosa

di avere qualche dettaglio sulla misteriosa

donna, ma Hartright non ne conosce il nome.

Decisa a scavare nella faccenda, Marian

rivela a Hartright che la fu signora Fairlie,

dopo che si sposò con il signor Fairlie, fondò

la piccola scuola di Limmeridge.

Marian è in possesso di molte lettere che la

madre ha spedito al marito e a Laura, e forse

lì è possibile trovare qualche riferimento

utile a chiarire il mistero.

Finito di far colazione, Hartright è convocato

dal signor Fairlie, il quale dimostra tutta la

sua ipocondria e il suo estremo ed effeminato

snobismo.

Hartright ritira gli acquarelli che è incaricato di r

estaurare e si congeda, nella speranza di non

dover in futuro avere troppo a che fare con il

proprio datore di lavoro.

A pranzo, Hartright fa la conoscenza della

signora Vesey, ma la signorina Laura non

appare.

Marian invita il maestro d'arte ad andare a

trovare Laura in giardino, perché i due si

conoscano.

La ragazza si trova in un piccolo chalet,

intenta sul proprio album di disegni.

Hartright rimane immediatamente colpito

dal fascino di Laura.

Marian propone che il maestro ponga il suo

occhio esperto sull'album durante un giro

in carrozza.

Dopo cena, Hartright e le sue due allieve si

sistemano in salotto.

Laura suona Mozart al piano, Hartright

ascolta, Marian legge le lettere della madre.

Tra queste, Marian trova finalmente un

riferimento ad una ragazza che sembra cor-

rispondere alla donna in bianco incontrata

da Hartright a Londra.

La lettera è vecchia di circa dodici anni e fa

riferimento ad una signora Kempe in fin di vita.

Ad assistere la moribonda è venuta a

Limmeridge la sorella, signora Catherick, ac-

compagnata dalla figlia, Anne, una bambina di

un anno più grande di Laura.

La signora Catherick ha chiesto alla signora

Fairlie di concedere ad Anne di frequentare

la scuola da lei fondata per il periodo in cui

lei è impegnata ad assistere la sorella in fin

di vita.

La signora Fairlie racconta di essersi affezio-

nata alla piccola Anne.

Notando che ha delle difficoltà di apprendimento,

la fa visitare dal dottore, il quale rassicura la

signora: a patto di proseguire con lo studio,

queste difficoltà verranno superate.

La signora Fairlie, convinta che il bianco doni

all'incarnato della bimba, le regala dei vestiti

di Laura di questo colore.

Le idee entrano con lentezza nella testa della

bimba, ma dopo vi si fissano con tenacia, tanto

che l'innocente suggestione della signora Fairlie

sul colore dei vestiti diventa una fissazione per

Anne, che promette di vestire sempre di

bianco, in ricordo della signora che l'ha trattata

con tanta gentilezza.

A questo punto, la lettera fa riferimento alla

incredibile somiglianza tra Anne e Laura.

Nello stesso momento in cui Marian sta

illustrando i contenuti della lettera a Hartright,

questi viene colpito appunto dalla somiglianza

tra Laura e la donna in bianco che ha incontrato

a Londra.

Marian e Hartright sono a questo punto

positivamente convinti di aver individuato il nome

della donna in bianco.

Essa è Anne Catherick e come Laura ha da poco

superato i vent'anni.

I due decidono però di tenere per sé la scoperta

e con grande circospezione cercano di ottenere

delle informazioni da Laura su quel periodo,

ma i ricordi della ragazza sono vaghi.

Laura ricorda Anne: lei e la madre erano rimaste

a Limmeridge solo un paio di mesi, per poi tornare

nello Hampshire.

La separazione

Passano i mesi e cresce l'intimità tra il maestro

d'arte e le sue due allieve, in particolare con Laura,

che Hartright scopre di amare.

L'uomo culla le proprie fantasie, senza mai compro-

mettersi con una parola o con un gesto, ma ad

un certo punto, probabilmente quando anche

Laura scopre di amarlo, l'intima onestà di lei la

spinge a metterlo in guardia.

Sorge un terribile imbarazzo tra i due, il silenzio

li avvince quando rimangono soli e Hartright

non sa come districarsi dalla difficile situazione

in cui si trova, quando, a poco più di un mese

dalla fine del suo ingaggio, è Marian ad aiutarlo.

Un giovedì mattina, a colazione, dopo aver

detto a Laura che un certo evento, di cui

Hartright non sa nulla, è atteso per lunedì e

non per martedì, Marian chiede al maestro di

disegno di recarsi con lei nel piccolo chalet per

una conversazione privata.

Mentre i due attraversano il giardino, incontrano

il giardiniere, che reca una lettera per Laura.

Marian, incuriosita, chiede chi l'abbia consegnata

e il giardiniere risponde che è stata una donna

anziana.

Lasciato al giardiniere il compito di recapitare

la lettera e giunti al piccolo chalet, Marian

riferisce a Hartright che ha scoperto il suo

amore segreto per Laura, che riconosce la

delicatezza di non aver fatto alcun tipo di

 avance, ma che pure la sua presenza è

motivo di turbamento per la sorella.

L'amore che è sorto è senza speranza, da

entrambe le parti.

Non è un problema di classe o di censo:

Laura è già stata promessa in sposa due

anni prima.

Bisogna dunque trovare una scusa perché

il maestro di disegno lasci la casa quanto

prima.

L'evento atteso per lunedì è appunto l'arrivo

del promesso sposo.

Marian suggerisce a Hartright di attendere la

posta dell'indomani e, con la scusa di notizie

da Londra, di dichiarare al signor Fairlie che

egli non può più onorare il suo impegno profes-

sionale per urgenti motivi personali.

Di ritorno verso la casa, Hartright e Marian

incontrano la cameriera di Laura.

La signorina ha ricevuto la lettera portata dal

giardiniere e la lettura l'ha profondamente

scossa, per cui desidera incontrare la sorella

al più presto.

Prima che Marian lo lasci, Hartright, in un moto

di gelosia, chiede di rivelarle il nome del

promesso sposo. Si tratta di sir Percival Glyde,

un baronetto, proprietario di terra nello

Hampshire.

Hartright, ritiratosi sconsolato nei suoi ap-

partamenti, non può fare a meno di col-

legare sir Percival ad Anne Catherick, anche

se è cosciente del fatto che l'associazione

non ha molto fondamento e che forse deriva

dalle sconvolgenti notizie sul prossimo

matrimonio di Laura o dalla somiglianza di

Laura con Anne.

Intento a sistemare gli acquarelli del signor

Fairlie, Hartright riceve una visita da Marian,

la quale gli rivela che la lettera ricevuta da

Laura è anonima e contiene delle imprecisate

accuse nei confronti di sir Percival.

Marian dà a Hartright la lettera anonima perché

la legga.

Vi si racconta di un sogno fatto da chi ha

vergato la lettera: il sogno è ambientato in una

chiesa, Laura è al suo matrimonio e lo sposo

è un uomo di circa quarantacinque anni, per

lo più calvo, affetto da una forte tosse e con

una cicatrice sulla mano destra.

Sulle spalle dello sposo sta un demone sghignaz-

zante, alle spalle di Laura un angelo piangente.

Il sacerdote cerca di celebrare il matrimonio,

ma la liturgia nuziale è scomparsa dal libro.

Dopo la descrizione del sogno, chi scrive

asserisce di avere un affetto particolare

per Laura, in quanto figlia della prima, migliore

e unica persona che abbia avuto amica.

Tanto Marian quanto Hartright ritengono che la

lettera sia stata scritta da una donna e che

questa donna non sia nel pieno delle sue

facoltà mentali.

Il sospetto è che a scrivere la lettera sia

stata proprio la donna in bianco.

Marian non sa con chi consultarsi e chiede

a Hartright cosa fare, se aspettare la

consulenza del legale di famiglia, signor

Gilmore, che arriverà l'indomani per consigliare

il signor Fairlie sulle condizioni contrattuali

del matrimonio, o di indagare immediata-

mente sull'identità dell'anziana che ha

recapitato la lettera.

Il consiglio di Hartright è di attivarsi im-

mediatamente.

La descrizione dello sposo nel sogno

corrisponde in tutto e per tutto a sir Percival.

Questi si è procurato la ferita alla mano

durante un suo viaggio in Italia.

Marian e Hartright tornano a interrogare il

giardiniere, ma da questi non scoprono

nulla di significativo, se non che, forse, la

anziana che ha recapitato la lettera si è

allontanata verso sud, dove sta il villaggio

di Limmeridge.

I due decidono di recarvisi, ma non vi scoprono

nulla di significativo.

Passando però nei pressi della scuola fondata

dalla signora Fairlie, Hartright suggerisce di

chiedere al maestro di scuola.

Quando Marian e Hartright si avvicinano alla

porta della classe, sentono che il maestro di

scuola sta sgridando gli allievi ed uno in

particolare è isolato, su uno sgabello, e

accusato di credere ai fantasmi.

Marian e Hartright, imbarazzati, si fanno

avanti e chiedono cosa stia accadendo.

Il piccolo Jacob è convinto di aver visto, nei

pressi della tomba della signora Fairlie, una

donna tutta vestita di bianco, che lui crede

essere il fantasma della signora Fairlie, e per

questo è in punizione.

Hartright si convince immediatamente che la

figura vista da Jacob non è che Anne.

Hartright esprime il desiderio di vedere la tomba

della signora Fairlie e Marian ve lo conduce e ve

lo lascia.

Hartright osserva che la croce di marmo bianco è

stata pulita per metà e si convince che Anne

tornerà quella sera stessa.

Si nasconde dunque nei pressi della chiesa e

attende. (2a parte)

 
 
 

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