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Messaggi di Giugno 2021
Post n°3430 pubblicato il 25 Giugno 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet La pianta che fa rumore quando cresce Anche le piante a loro modo parlano Fonte: 123rf Le persone parlano sempre con le loro piante. Nel corso degli anni sono stati condotti numerosi studi che dimostrano che ciò aiuta effettivamente le piante a crescere. Secondo The Spruce, la Royal Horticultural Society ha fatto uno studio scoprendo che le piante non solo crescono meglio quando parli con loro, ma crescono meglio se è una voce femminile. Ma ti sei mai chiesto se le piante rispondono? Secondo il giornale locale dell'Ohio, Bryan Times, come riporta Mashed.com, ilmais fa rumore quando cresce ed è abbastanza rumoroso da essere rilevato. Ma questa non è l'unica pianta vegetale che fa rumore. Hearing Health Matters spiega che le piante di rabarbaro crescono molto rumorosamente. Il rabarbaro cresce per due anni, assorbendo e immagaz- zinando tutta l'energia del sole. In inverno, le piante vengono poste in capannoni bui che vengono riscaldati, facendo in modo che gli steli si ingrandiscano. Gli agricoltori sono così bravi a coltivare forzatamente il rabarbaro che puoi sentire i loro gambi crescere nei capannoni bui. Ed è quando i boccioli si aprono che il rabarbaro diventa udibile. Atlas Obscura rivela che la coltivazione forzata del rabarbaro lo rende meno "fibroso" e mite e dolce al palato. Nota inoltre che anche quando il rabarbaro viene raccolto, deve essere fatto in condizioni di scarsa illuminazione o il processo di crescita cesserà. Insomma possiamo dire che anche le piante a loro modo parlano, e la cosa forse a pensarci bene non stupisce più di tanto, dal momento che anche loro sono esseri viventi e in quanto tali hanno un modo tutto loro di esprimersi. Quindi da oggi in poi siete legittimati a non sentirvi così strambi se avete sempre parlato con le vostre piantine. Continuate a farlo e chissà che non riusciate a trovare un modo tutto vostro per comunicare con le vostre amiche vegetali. |
Post n°3429 pubblicato il 25 Giugno 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: Internet
Il decimo uomo (The Tenth Man) è un film per la televisione del 1988 diretto da Jack Gold e tratto dall'omonimo romanzo di Graham Greene. Gli interpreti principali del film sono Anthony Hopkins, Derek Jacobi e Kristin Scott Thomas. Nel 1989 il film fu candidato per un premio Golden Globe per la miglior miniserie o film per la televisione, senza riuscire a vincerlo. Trama Parigi. Durante la seconda guerra mondiale l'avvocato francese Chavel, scapolo con studio in città ma residenza in una bella villa in campagna con tanto di tenuta, viene catturato dai nazisti come ostaggio per le fucilazioni di rappresaglia che seguono alle azioni dei maquis. Riesce a salvarsi offrendo a Jean, un altro prigioniero, disoc- cupato e affetto da TBC, di barattare la sua vita in cambio delle sue ricchezze, così il povero Jean, che accetta, muore fucilato al suo posto. Finita la guerra, Chavel torna nella sua villa di campagna, ora occupata da Thérèse, la sorella dell'uomo morto al posto dell'avvocato francese, e dalla madre, malata di cuore. Chavel, cui è cresciuta una folta barba che lo rende irriconoscibile anche agli abitanti del paese, si spaccia per Charlot, un altro prigioniero-ostaggio che ha conosciuto in prigionia Jean e che è povero in canna. Assunto dalle due donne sole come tuttofare, le cose incominciano ad andar bene per lui e Thérèse, che è peren- nemente in attesa di Chavel per vendicare la morte del fratello uccidendolo, incomincia a mostrare un certo interesse per Charlot-Chavel. Improvvisamente si presenta Carosse, un impostore che si spaccia invece proprio per Chavel. Charlot non lo smentisce e Carosse, che è ricercato per un omicidio e per collaborazionismo, dopo una prima scomposta reazione di Thérèse nei suoi confronti seguita da un'offerta di ospitalità per una notte, decide di rimanere nella casa finché le acque si sono calmate. Astutamente, approfittando anche del momento di smarrimento della ragazza per il decesso della madre, convince Thérèse che Charlot è un impostore e un mentitore, invitando poi Charlot, in separata sede, ad andarsene, con la minaccia di uccidere Thérèse. Charlot tuttavia lo smaschera con uno stratagemma e poi si rivela per chi è veramente. Carosse, fuori di sé, lo colpisce con una revolverata e fugge ed il vero Chavel muore nelle braccia di Thérèse ottenendone il perdono. |
Post n°3428 pubblicato il 25 Giugno 2021 da blogtecaolivelli
Tess dei d'Urberville Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tess dei d'Urbervilles (titolo originale completo Tess of the d'Urbervilles: A Pure Woman Faithfully Presented, "Tess dei d'Urberville: fedele rappresenta- zione di una donna pura") è un romanzo dello scrittore ingleseThomas Hardy. Il romanzo, che venne pubblicato, dapprima a puntate sulla rivista Graphic, e nel 1891 in volume, è stato tradotto con il titolo Una donna pura nel 1904 da autore anonimo e nel 1995 da M.G. Griffini. È stato anche adattato più volte per il teatro e per il cinema: la versione più conosciuta è il film Tess di Roman Polański (1979), vincitore di tre premi Oscar. Trama La scoperta da parte del padre che la loro famiglia discende da un nobile ceppo normanno catapulta Tess in un tragico viaggio. Tess viene mandata dai suoi genitori a reclamare la parentela con un'altra famiglia di nome d'Urberville, senza sapere che questa è una famiglia di nuovi ricchi che proviene da un'altra parte del Paese dove hanno comprato il nome per apparire più rispettabili. Viene accolta da Alec Stoke d'Urberville, un bellissimo giovane che si invaghisce immediata- mente di lei. Rifiuta Tess come facente parte della famiglia, ma la invita ad andare a lavorare nella sua proprietà, dove tenta ripetutamente di sedurla fino a quando, frustrato dai continui rifiuti, la conduce nella foresta dove la violenta. Tess torna dai suoi genitori e dà alla luce il figlio di Alec, che chiamerà "Sorrow", ossia "Sofferenza", il quale muore subito dopo e, con grande dispiacere della madre, viene sepolto in un cimitero dove giacciono fuorilegge, in quanto questo è il massimo che il chierico ha potuto offrire loro, non avendo il bambino ricevuto il battesimo. Successivamente Tess va a lavorare al caseificio di Talbothay, dove la gente non sa nulla della sua storia. Qui incontra Angel, il figlio di un predicatore con tendenze alla ribellione che sta imparando a fare l'agricoltore nonostante la sua famiglia non approvi. Lui e Tess si innamorano e si sposano, ma Angel è turbato alla scoperta di ciò che lei ha passato con Alec e fugge in Brasile per andare lontano e riflettere. Dopo la partenza di Angel, Tess trascorre periodi difficili, si sposta un po' qui un po' là, lavorando in posti diversi, cosa che è dura e poco conveniente. Alec ritorna e ancora una volta la reclama, Tess rifiuta di avere a che fare con lui fin quando la morte del padre lascia la famiglia senza casa e Alec fornisce loro un posto dove vivere nella sua proprietà a patto che Tess viva con lui come una moglie. Angel ritorna dal Brasile per scoprire che Tess vive con Alec, lei riesce a vedere ora come Alec l'abbia usata e abusata, litigano, lei lo uccide e poi scappa via con Angel e passano qualche giorno insieme, fuggiaschi, prima che Tess venga catturata (viene trovata addormentata nel cuore della notte con Angel accanto, presso una delle pietre di Stonehenge, luogo dal valore simbolico) e portata sul luogo dell'esecuzione. Chiede ad Angel di prendersi cura al suo posto della sorella minore, Liza, come moglie, dopo la sua morte; la scena finale vede due figure allontanarsi dalla cittadina dell'esecuzione e fermarsi un attimo, prostrati, a Stonehenge, mentre una cupa bandiera nera viene issata a valle. Sono Angel e Liza, dolenti ombre nella nebbia. Temi I temi trattati in questo romanzo sono numerosi e attinenti alla visione del mondo, della vita e dell'epoca vittoriana di Hardy: la difficile condizione delle classi umili delle campagne difficoltà del vivere controllo dell'individuo, limitazione della libertà da parte dei familiari e della società fato ostile inutilità delle religioni principali (Protestantesimo: Angel appartiene ad una famiglia di pastori evangelici) natura crudele co-protagonista nella vita degli uomini coerentemente alla teoria evoluzionistica di Darwin. Violenza sessuale e sindrome di Stoccolma. |
Post n°3427 pubblicato il 25 Giugno 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato integralmente dall'Internet In Egitto esiste una sola cascata (ed è artificiale) Ecco come e perché si è formata 17 Giugno 2021 Fonte: 123rf La valle di Wadi El-Rayan, 65 km a sud-ovest della città di Fayoum, in Egitto, ospita due grandi laghi artificiali creati per deviare l'acqua di drenaggio agricola in eccesso dall'oasi di Fayoum. Ed è anche sede delle uniche cascatedel paese. L'oasi di Fayoum originariamente drenava nel lago Qarun a nord. Ma il lago può assorbire solo un certo volume di acqua di drenaggio. Qualsiasi cosa oltre questa capacità e il livello del lago si alzerebbe e allagherebbe il terreno circostante, spesso causando danni irreparabili a causa dell'alto contenuto di sale delle acque. Ciò significa che la quantità di acqua che può essere utiliz- zata nel Fayoum è limitata dalla capacità di drenaggio massima della regione. Di conseguenza, fino a poco tempo fa le colture ad alta intensità idrica come il riso e le canne potevano essere coltivate solo in quantità molto ridotte. Inoltre, nessuna nuova terra potrebbe essere bonificata senza causare l'allagamento dei terreni agricoli esistenti vicino al lago Qarun. C'era un urgente bisogno di trovare un bacino di drenaggio alternativo, e la grande depressione di Wadi El Rayan si è rivelata adatta. Nel 1974, un canale aperto di 9 chilometri e un tunnel di 8 chilometri sono stati tagliati attraverso il deserto dal lato occidentale della depressione del Fayoum alla grande depressione secca di Wadi El Rayan. L'acqua di drenaggio ora, come riporta Amusingplanet.com, scorre nel Wadi El Rayan formando due grandi laghi. L'acqua raggiunge prima il lago settentrionale e quando viene travolta, un torrente scorre verso una parte più profonda della depressione, dove si forma un altro lago. Poiché il corso del torrente è stato eroso, le rocce naturali sono state esposte e sopra di esse si sono formate cascate. Ci sono diverse cascate sul torrente, nessuna delle quali più alta di 2-4 metri. Tuttavia, hanno attirato una notevole attenzione tra gli egiziani locali, poiché molti non avevano mai visto cascate prima. Le cascate, tuttavia, non dureranno per sempre poiché il livello del lago inferiore è in continuo aumento e le cascate esisteranno solo fino a quando la superficie in espansione consentirà un tasso di evaporazione pari alla quantità di acqua che vi scorre. |
Post n°3426 pubblicato il 22 Giugno 2021 da blogtecaolivelli
Abbiamo appena trovato la galassia a spirale più vecchia dell'universo È stata scoperta e poi fotografata la galassia a spirale più antica dell'universo conosciuto, che si è formata già 1,4 miliardi di anni dopo il Big Bang. Lo studio del nostro universo continua incessantemente. Se è vero che di recente gli scienziati planetari ci hanno mostrato incredibili immagini da Marte e fatto ascoltare inquietanti melodie provenienti dalla superficie di Venere, ora è una stupefacente foto ad ammaliare quanti si lasciano rapire dalle stelle. Ci troviamo di fronte nientemeno che ad un'immagine della più antica galassia a spirale mai conosciuta, che si è formata 12,4 miliardi di anni fa. Ufficialmente chiamata BRI 1335-0417, è stata fotografata per la prima volta dal telescopio Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), in Cile. Di fatto, si tratta di un documento eccezionale, che dimostra come questo tipo di galassie iniziarono a formarsi già 1,4 miliardi di anni dopo il Big Bang. Certamente molto prima di quanto precedentemente ipotizzato. La foto è stata pubblicata come parte di uno studio sulla rivista Science, e ci porta indietro al tempo in cui le galassie hanno iniziato ad assomigliare a quelle moderne. BRI 1335-0417 è quindi la più antica galassia a spirale scovata fino ad ora. Ad individuarla sono stati due scienziati giapponesi, Takafumi Tsukui e Satoru Iguchi dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (Naoj). E se la scoperta potrebbe sembrarvi letteralmente anni luci distante da voi, sappiate che è in realtà molto importante, come spiegato dalla viva voce di Kai Noeske, ufficiale delle comunicazioni per l'Agenzia spaziale europea: La cosa interessante di tutto questo è che in questi bracci a spirale il gas viene compresso. Quindi sono in realtà un catalizzatore per innescare la formazione di nuove stelle. Di conseguenza, questa affascinante creatura generata nell'universo primordiale potrebbe spiegarci in qualche modo come si sono formate ed evolute le galassie simili alla nostra Via Lattea. In passato non era mai stata individuata per via dell'alta concentrazione di polvere che oscurava la luce delle sue stelle. Grazie alle nuove tecnologie possiamo sia ammirarla che comprenderne la rilevanza scientifica attraverso la simulazione della nascita Stando agli studi condotti, la formazione delle galassie raggiunse il suo picco circa 3,3 miliardi di anni dopo il Big Bang, quando iniziarono a formarsi la maggior parte delle stelle nell'universo. Attualmente, si stima che le galassie a spirale rappresentino circa il 70% di quelle presenti nell'universo osservato. Andrea Guerriero |
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