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Messaggi del 20/03/2020

Sul gigantismo dei mammiferi marini.

Post n°2617 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli


La balena di MateraLo studio del fossile rinvenuto vicino a Matera

nel 2006 rivela nuovi importanti dati sul gigantismo estremo di questi

mammiferi marini.

f12-balenottera-azzurraRicostruzione artistica della Balaenoptera cf. musculus di Matera.|ALBERTO GENNARI

Un milione e mezzo di anni fa una balenottera azzurra lunga 26 metri

nuotava nel Mediterraneo: il suo enorme scheletro è stato trovato fossile

nel 2006, vicino a Matera, sulle rive del lago artificiale di San Giuliano.

Lo studio del fossile, coordinato dai paleontologi dell'Università di Pisa,

 pubblicato su Biology Letters, ridisegna l'evoluzione del gigantismo

estremo delle balene: il vertiginoso aumento delle loro dimensioni non

è recente, come creduto fino ad oggi (cioè limitato agli ultimi 2,5 milioni di

anni), ma è iniziato quasi 15 milioni di anni fa, consentendo a quelli che

sono considerati gliingegneri dell'ecosistema marino di avere più tempo

per "progettare" la struttura ecologica che oggi caratterizza i mari del pianeta.

«I caratteri morfologici del cranio e della bulla timpanica, che è una

parte dell'orecchio interno che serve ad amplificare i suoni rivelano le

forti affinità tra la "balena di Matera" e l'odierna balenottera azzurra

(Balaenoptera musculus), confermate anche dalla stima della lunghezza

massima dell'animale, che superava i 26 metri», afferma Giovanni Bianucci,

che ha preso parte allo scavo e coordinato lo studio del reperto: «si tratta

del più grande fossile di balena mai descritto e, forse, della più grande

balena che abbia mai solcato le acque del Mar Mediterraneo.

Questo dato è importante non solo perché è un record, ma soprattutto perché

l'aumento estremo delle dimensioni è uno degli aspetti più interessanti

dell'evoluzione».

Confronto tra la bulla timpanica (parte dell'orecchio interno che serve ad

amplificare i suoni) della balenottera azzurra attuale e della balena fossile

di Matera, con in evidenza i caratteri simili. | FELIX MARX, GIOVANNI

BIANUCCI

Il gigantismo è un fenomeno che è comparso e si è affermato, in maniera

indipendente e in tempi diversi, in molte linee evolutive di vertebrati.

Al di là di un generico vantaggio che le grandi dimensioni potrebbero aver

dato a una specie, nella competizione con quelle di taglia più piccola, molti

aspetti del fenomeno restano oscuri.

In particolare, negli ultimi anni l'attenzione dei ricercatori si è focalizzata

sul gigantismo estremo evoluto dai misticeti, quei cetacei che nel corso della

loro evoluzione hanno sostituito i denti con i fanoni per filtrare dalla massa

d'acqua i piccoli organismi di cui si nutrono.

Questi mammiferi marini, comunemente noti come balene, hanno il proprio

rappresentante più spettacolare proprio nella balenottera azzurra, che può

superare i 30 metri di lunghezza e le 180 tonnellate di peso, attestandosi

dunque come il più grande animale, in termini di massa, mai comparso

sulla Terra. Tra le possibili cause del gigantismo dei misticeti ipotizzate

da studi recenti va ricordata la pressione selettiva esercitata dai grandi

predatori marini del passato, come il

Livyatan melvillei (un parente del capodoglio, trovato fossile in Perù) e

lo squalo gigante Carcharocles megalodon, che avrebbe avvantaggiato le

balene più grandi e quindi meno vulnerabili agli attacchi.


paleontologia, fossili, evoluzione, gigantismo, balene, fanoni, misticeti, balena di Matera2006: scavo dello scheletro fossile di Balaenoptera cf. musculus sulle

rive del lago di San Giuliano (Matera). | GIOVANNI BIANUCCI


Anche il progressivo raffreddamento del pianeta potrebbe aver favorito

l'enorme aumento della taglia delle balene. In particolare, la stabilizzazione

delle calotte glaciali contribuì alla ridistribuzione di cibo nei mari,

concentrandolo soprattutto in quelli polari.

Molte balene si spostarono a loro volta in queste aree fredde per nutrirsi,

dovendo tuttavia compiere lunghi viaggi stagionali per tornare a riprodursi

nelle acque calde tropicali.

In questo caso la pressione selettiva avrebbe favorito le balene più grandi

perché in grado di immagazzinare una quantità maggiore di risorse

energetiche per affrontare le lunghe migrazioni.


paleontologia, fossili, evoluzione, gigantismo, balene, fanoni, misticeti, balena di Matera

2006: scavo dello scheletro fossile diBalaenoptera cf. musculus 

sulle rive del lago di San Giuliano (Matera); ingessatura della

colonna vertebrale. | GIOVANNI BIANUCCI

«Poiché tutte le balene fossili rinvenute sono molto più piccole

delle enormi balenottere attuali», spiega il paleontologo Alberto

Collareta, «fino ad oggi i modelli macroevolutivi hanno sostenuto

che il gigantismo dei misticeti fosse un fenomeno molto recente,

originatosi durante il periodoQuaternario, coincidente con gli ultimi

due milioni e mezzo di anni.

Questa idea ha trovato supporto in studi recenti che, attraverso

modelli macroevolutivi, sostengono che l'estremo gigantismo dei

misticeti sia un fenomeno limitato agli ultimi 2-3 milioni di anni.

Un punto debole di queste ricerche consiste però nel fatto che i

resti fossili di misticeti risalenti agli ultimi milioni di anni sono

molto scarsi e pertanto l'ipotesi della recente accelerazione

nell'aumento della taglia si basa prevalentemente sulle dimensioni

gigantesche delle balene attuali.»


paleontologia, fossili, evoluzione, gigantismo, balene, fanoni, misticeti, balena di Matera

2006: scavo dello scheletro fossile diBalaenoptera cf. musculus 

sulle rive del lago di San Giuliano (Matera); ingessatura della

colonna vertebrale. | GIOVANNI BIANUCCI

Lo studio della balena di Matera porta un contributo fondamentale

per chiarire gli aspetti ancora oscuri di questi processi evolutivi.

Le analisi dei microfossili associati alla balena, condotte da Agata

di Francesco (Università di Catania) e Caterina Morigi (Università

di Pisa), hanno infatti fornito una datazione compresa tra 1,49

e 1,25 milioni di anni fa, all'interno di un intervallo temporale

(ilPleistocene inferiore) relativamente vicino al presente, in cui il record

fossile dei cetacei è quasi inesistente o quanto meno non accessibile,

poiché le rocce che ne potrebbero contenere i resti fossili si trovano

in gran parte ancora nei fondali marini.


«Inserendo i dati ottenuti dallo studio preliminare della balena di Matera

e di altri reperti recentemente rinvenuti in Perù nei modelli macroevolutivi

più largamente accettati», afferma Felix Marx (Royal Belgium Institute

of Natural Sciences di Bruxelles), «si è scoperto che l'estremo gigantismo

dei misticeti è un fenomeno più antico di quanto si pensasse e che

l'aumento delle dimensioni è stato probabilmente più graduale di quanto

finora teorizzato.»


paleontologia, fossili, evoluzione, gigantismo, balene, fanoni, misticeti, balena di MateraCranio in veduta dorsale della Balaenoptera cf. musculus di Matera,

con in evidenza le parti conservate. | AKHET S.R.L. / GIOVANNI BIANUCCI,

FELIX MARX

«Considerato il profondo impatto che i misticeti hanno avuta

sull'evoluzione degli ecosistemi marini a scala globale, nonché la

loro fondamentale influenza nel foggiare la struttura ecologica

degli oceani moderni», conclude Giovanni Bianucci, «conoscere in

dettaglio questi processi evolutivi è di fondamentale importanza per

decifrare le dinamiche evolutive dell'ambiente marino e i delicati

equilibri delle comunità biologiche dell'oceano globale, e quindi

anche per capire quali potrebbero essere gli effetti di un'eventuale

scomparsa di questi giganti del mare.

Non dobbiamo infatti dimenticare che la balenottera azzurra, dopo

essere riuscita a sopravvivere con successo per oltre un milione di

anni, è stata portata sull'orlo dell'estinzione da soli cento anni di

caccia spietata da parte dei balenieri, e ancora non sappiamo come

la sua definitiva scomparsa potrebbe cambiare il delicato equilibrio

naturale di cui fa parte.»

@ A cura del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, maggio 2019

 
 
 

Ai Caraibi..

Post n°2616 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Pesce misterioso catturato su

un'Isola caraibica

AMBIENTE Rinaldo Cilli 8:53 2 Febbraio 2016

Una sorta di "pesce alieno" quello pescato nei giorni scorsi su una

piccola Isola caraibica, che ha lasciato molto perplessi gli esperti 

che hanno cercato, a lungo, di capire a quale specie appartenesse.

La creatura, come possiamo osservare anche nella foto in allegato,

possiede delle zampe,  ha un naso molto simile a quello di noi umani

e possiede delle grosse scaglie sul dorso e nella coda.

La misteriosa creatura è stata pescata nel porto di Windward, sulla

piccola Isola caraibica di Carriacou, a poche miglia da Grenada.

Un abitante dell'Isola ha riferito che "nessuno aveva mai visto nulla

del genere prima d'ora, tutti si sono affollati per osservare questo 

pesce misterioso davvero incredibile.

Alcune, pensate, si sono persino spaventate difronte alla creatura e io

personalmente ho creduto che possa essere uscito da qualche film

dell'orrore o di fantascienza".

Pesce misterioso

Pesce misterioso catturato su un'Isola caraibica

Il pescatore, un veterano del posto con i suoi 74 anni, ha trovato il

 misterioso pesce all'interno della propria rete e lo ha fissato per

diversi minuti per tentare di capire a che specie appartenesse.

Lui stesso ha ammesso di essere rimasto stupito e perplesso.

La creatura ha due zampe lunghe con le dita piccole, non ha pinne,

ha un osso lungo sul dorso e un naso perfettamente simile a quello

degli umani sopra la bocca.

Molto probabilmente il pesce misterioso non sa nuotare e possiede

le zampe per poter camminare sul fondo del mare.

Si pensa possa trattarsi di una specie di rana pescatrice, che si ciba

molto probabilmente di granchi e gamberetti. Che sia la stessa specie

 di quella rivenuta in Nuova Zelanda? Chissà, intanto il mistero

s'infittisce sempre di più.

 
 
 

Dalle profondità dei mari...

Post n°2615 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Pescato un pesce dai denti enormi

AMBIENTE Daniele R. 1:59 25 Dicembre 2017

Ogni tanto dal mare e dagli oceani possono emergere creature

a dir poco misteriose, strane e per certi versi anche spaventose.

Proprio come accaduto in Russia dove un pescatore professionista,

Roman Fedortsov, si è imbattuto in un esemplare di pesce

decisamente particolare.

Roman non è un pescatore qualunque: infatti si diverte a mostrare

al mondo le strane creature che sovente gli capita di scoprire durante

le sue battute di pesca, postando le immagini sui suoi profili Twitter

ed Instagram e anche questa volta non è stato da meno.

"Spero non stiate mangiando in questo momento", ha scritto nella

didascalia che accompagna le immagini: effettiamente il pesce

presenta dei denti davvero enormi, più simili alla dentatura di un uomo

che a quella di un 'animale dei mari'.

pesce pescato in russia

Il suo aspetto dunque è decisamente inquietante e la foto postata

sui social network è, per questo, diventata ben presto virale con

centinaia di like ed altrettanti commenti.

In molti si sono detti stupiti nell'osservare lo strano pesce ma c'è

anche chi ha ipotizzato che possa trattarsi di una semplice illusione

ottica: quelli che sembrano denti potrebbero essere in realtà una preda

finita nelle grinfie del pesce che, in ogni caso, ha un aspetto

decisamente fuori dal comune, come potete osservare nell'immagine,

presentando una bocca gigante e delle particolari macchie nere su

tutto il corpo.

 
 
 

Dall'antica Norvegia..

Post n°2614 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Norvegia: lo scioglimento dei ghiacci rivela reperti dell'Età del Bronzo

ATTUALITÀ Angelo Petrone 18:11 23 Giugno 2017

Tra i pochi effetti positivi del riscaldamento globale c'è sicuramente

il ritorno alla luce di reperti nascosti da millenni nelle profondità

dei ghiacci.

E' quanto è accaduto nei giorni scorsi in Norvegia dove sono stati scoperti,

al di sotto dei ghiacciai, oggetti di oltre 4.500 anni fa.

Una scarpa, un bastone da passeggio, ma soprattutto delle antichissime i

scrizioni runiche in grado di far luce sul mondo lontanissimo dell'Età del Bronzo.

I ritrovamenti fanno luce sul passato delle regioni settentrionali della Scandinavia

e precisamente dell'altopiano di Hardangervidda dimostrando come anche

queste aree così remote fossero pienamente integrate sui processi di sviluppo

che hanno caratterizzato il continente migliaia di anni prima di Cristo.

Norvegia: lo scioglimento dei ghiacci rivela reperti dell'Età del Bronzo

Le tracce dimostrano come l'area fosse abitata da un tipo di insediamento

stagionale, forse attivo solo dal mese di giugno ad ottobre sia nell'Età

della Pietra (8.000-5.000 a.C.) che nell'Eta' del Bronzo (3500 a.C. al 1200 a.C.).

Secondo gli esperti gli abitanti erano impegnati soprattutto nell'allevamento

delle renne con la produzione di pettini, spille e vai attrezzo attraverso le

corna mentre le pelli erano usate per il vestiario da utilizzare durante l'inverno

. Un'attivtà economica che ha caratterizzato la Norvegia nei secoli a seguire.

 
 
 

Dall'antichità.

Post n°2613 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Cina: corpo ricoperto di
cannabis in un'antica tomba,
la scoperta

ATTUALITÀ Angelo Petrone 11:16 15 Ottobre 2016

Una scoperta eccezionale quella realizzata pochi giorni fa nel

nord della Cina.

Una zona molto interessante per gli archeologi che, negli ultimi

anni, hanno scoperto una rivelato una quantità di sepolture

associabili alla cultura Gushi e contenenti quantità notevoli di

 cannabis.

Anche l'ultima tomba rinvenuta conferma il rapporto privilegiato tra

questa antica civiltà risalente a quasi tre millenni prima dell'arrivo di

Cristo e la cannabis.

Sono ben tredici le piante scoperte in questa tomba.

Disposte in modo da coprire quasi la metà del corpo, dal bacino alla

guancia.

sitomar

Cina: corpo ricoperto di cannabis in un'antica tomba, la scoperta

Le piante di cannabis hanno una lunghezza di novanta centimetri

e confermano come l'area di Turpan, sviluppatasi intorno alla

Via della Seta, fosse caratterizzata da una quantità notevole di

coltivazioni di questa particolare pianta.

Il corpo, appartenente ad un uomo sui 35 anni, si trovava sdraiato

su una base in legno con la testa adagiata su un cuscino di colore rosso.

Un'altra tomba, scoperta in passato, rivelò ben 900 grammi di

 semi di cannabis accanto ad un corpo di una donna morta pe

r un cancro al seno.

L'utilizzo della pianta, in quell'occasione, potrebbe essere associato

ad alleviare i dolori della patologia.

 
 
 

Suggerimenti empirici anti-Covid19

Post n°2612 pubblicato il 20 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Blogteca, vista la situazione di emergenza per il Covid19,

chiede di dare un piccolo e insignificante contributo per

cercare di contenere l'epidemia dilagante.

Non essendo un medico o un epidemiologo, si chiede di

non valutare gli eventuali errori, ma solo le buone

intenzioni di dare un piccolo apporto.

I suggerimenti sarebbero i seguenti:

- lavare i pavimenti con l'acqua bollente e la candeggina,

si proprio con i pentoloni d'acqua bollente, utilizzandola

quando si formano le bolle in superficie, proprio come

quando si cala la pasta;

- cambiare le lenzuola almeno tre volte la settimana,

lavandole a 60° e stirandole poi con il vapore bollente,

subito prima di rifare i letti;

- ripulire le superfici con l'alcol;

- Lavare la verdura e la frutta con l'acqua calda e sale

oppure con l'acqua calda ed il bicarbonato, aggiungendo

dell'aceto;

- lavare le mani con l'acqua, il sapone e una mistura di sale e aceto;

Il morbo non attacca solo i polmoni, ma è subdolo ed attacca

anche la gola ed il naso per 

cui, si suggerisce di fare i fumenti o suffumigi con il

sale grosso, il bicarbonato di sodio per dieci minuti buoni

, due volte algiorno per liberare il naso e la gola, e,

subito dopo di fare i gargarismi con l'acqua calda ed

il sale fino, ripulendo anche la bocca e i denti, proprio

come con un colluttorio.

La disinfezione è garantita, a scopo preventivo.

I suggerimenti di cui sopra sono solo dei suggerimenti

empirici preventivi, si spera efficaci.

 
 
 

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