Subito dopo iniziò la costruzione della cinta muraria, che durò oltre 25 anni e costituì il principale baluardo difensivo per sette secoli, sebbene con il tempo abbia perso gradualmente la sua importanza strategica.
Roma al tempo della
battaglia di Azio (31 a.C.), con i suoi principali
monumenti,
porte e
acquedottiLe mura si estendevano per circa 11 km (quindi un po' più della cinta del VI secolo), includendo circa 426 ettari. Il Campidoglio era già protetto da una fortificazione propria, l'arce (
arx capitolina). A questa furono collegati
Quirinale,
Viminale,
Esquilino,
Celio,
Palatino,
Aventino e parte del
Foro Boario, sfruttando, dove possibile, le difese naturali dei colli. Nel tratto pianeggiante lungo poco più di un chilometro, tra Quirinale ed Esquilino, furono rafforzate con un
aggere, cioè un terrapieno largo più di 30 metri. La cinta romana era all'epoca una della delle più grandi in Italia e forse dell'intero
Mediterraneo.In alcuni tratti le mura erano ulteriormente protette da un fossato largo mediamente più di 30 metri e profondo 9. Erano alte circa 10 metri e spesse circa 4 e, secondo alcune testimonianze, avevano 12 porte, sebbene in realtà se ne conoscano in numero maggiore. Furono restaurate in vari periodi:
353,
217,
212 e
87 a.C.La città, saccheggiata dagli invasori, venne velocemente ricostruita, e fu a questa rapidità nella ricostruzione che gli storici romani (come
Tito Livio) attribuirono l'aspetto disordinato della pianta cittadina. La disordinata urbanistica di quel periodo sembrerebbe derivare dalla rapida e continua crescita progressiva del nucleo urbano, che non seguì alcun piano preordinato, dove gli edifici e le vie si adattavano all'orografia del territorio. In conseguenza si trattò piuttosto un evento di lunga durata, perché se si fosse giunti a una vera e propria ricostruzione si sarebbe certamente seguito un impianto più regolare: negli edifici arcaici e del IV secolo non sono stati individuati importanti rifacimenti o cambiamenti di pianta e orientamento.All'età repubblicana risale la fondazione di diversi edifici pubblici e templi, soprattutto nell'area del
Foro Romano, dei quali sono rimaste conservate le versioni architettoniche successive, del
Campidoglio e del
Palatino. Sempre in quegli anni si tracciarono le prime
strade consolari, i rispettivi
ponti sul
Tevere e i primi
acquedotti (come quello voluto dal censore
Appio Claudio Cieco nel
312 a.C.).Solo a partire dal
III secolo a.C. si andarono sviluppando le prime trasformazioni monumentali inserite in piani urbanistici coerenti, ad esempio il complesso di templi repubblicani dell'
area sacra di Largo Argentina, costruiti separatamente e unificati dall'inserimento in un grande portico.
Le
mura serviane presso la
stazione Termini.Nacquero contemporaneamente i modelli architettonici della
basilica civile e dell'
arco onorario. Per la prima volta venne applicata la tecnica edilizia del
cementizio, che consentì all'
architettura romana di avere un suo originale sviluppo, e iniziò l'importazione del
marmo come ornamento degli edifici. Forte era l'influenza della Magna Grecia, con artisti ellenici a Roma dall'inizio del V secolo e l'accentuarsi del livello culturale medio dei romani. Il primo tempio interamente in marmo, fortemente influenzato dalle forme
greche, fu il
tempio rotondo del Foro Boario. Nacquero in città fabbriche di ceramica di alto livello, che vengono esportate un po' ovunque nel
Mediterraneo occidentale. Si diffuse la tecnica per realizzare statue in
bronzo: dalle statue di
Alcibiade e
Pitagora ricordate nella seconda metà del IV secolo nel
Comizio, opera di artisti della Magna Grecia, alla quadriga in bronzo nel
tempio di Giove Capitolino del
296 a.C., che sostituì una quadriga in terracotta dell'etrusco
Vulca, dalle due statue colossali di Ercole e Giove nell'Area Capitolina, al celebre
Bruto capitolino. Gli scrittori greci parlano ormai spesso di Roma, anzi uno di loro arriva a definirla "città greca".
[57]Negli ultimi due secoli della Repubblica i personaggi che conquistavano grande prestigio personale e si contendevano il potere iniziarono a sviluppare progetti urbanistici di respiro sempre più ampio, per assicurarsi l'appoggio delle masse popolari, a partire dai grandi portici della zona del
Circo Flaminio, al
Tabularium di
Silla, che tuttora fa da sfondo al
Foro Romano verso il
Campidoglio, insieme al restauro del
tempio capitolino.
Pompeo lasciò la sua testimonianza nella città con la costruzione di un grande
teatro in muratura. L'aspetto monumentale iniziò a svilupparsi anche in altre zone della città, come il
Foro Olitorio e il
Foro Aventino. Nel frattempo si svilupparono i grandi quartieri popolari, grazie all'immigrazione anche dalle città italiche, con le
insulae, case d'affitto a più piani. Una descrizione di Roma alla vigilia dell'impero si legge in
Strabone: accanto a zone ancora libere sorge una serie ininterrotta di edifici pubblici, templi, teatri, portici, terme e un anfiteatro. A ciò va aggiunta la spinta privata all'edilizia, come le
domus (le case dei più ricchi), assimilabili ormai alle più lussuose dimore ellenistiche, con il cortile colonnato (
peristilio) e decorazioni sempre più sfarzose (pavimenti marmorei, pitture parietali, mosaici, soffitti dorati, ecc.). Resti di abitazioni monumentali del genere sono stati scoperti soprattutto sul
Palatino e sull'
Esquilino.
Giulio Cesare, secondo quanto ci tramanda
Cicerone, aveva in progetto un rinnovo totale dell'aspetto di Roma, con un grandioso piano regolatore che prevedeva interventi in più zone, soprattutto in
Campo Marzio e a
Trastevere. Era addirittura prevista una deviazione del
Tevere, per spianare le anse del Campo Marzio e unirlo con una parte dell'
Ager Vaticanus. La sua morte, avvenuta non lontano dal luogo dove oggi si trova il
teatro Argentina, non permise la realizzazione di questi progetti, ma fece in tempo a distruggere il
Comizio, ricostruire la
Curia, sede del Senato, creare una nuova piazza a suo nome, il
Foro di Cesare,
[58] una basilica e i nuovi
rostri, definendo l'aspetto e il nuovo orientamento del Foro repubblicano. Inoltre il Foro di Cesare fece da esempio per i successivi sviluppi dei
Fori imperiali.Archeologia dei principali edificiPrimo periodo repubblicano: Roma e l'Italia (509-264 a.C.)
Ricostruzione della posizione dei tre templi del
Foro Olitorio. Si può notare anche la sagoma del
teatro di Marcellodi
età augustea.L'
attività religiosa a Roma in quel periodo si intensificò notevolmente, come testimoniano le fonti, elencando la costruzione di numerosi templi (oggi quasi tutti scomparsi), come il
tempio di Saturno al
Foro (
501-
498 a.C.); il
tempio di Mercurio(
495 a.C.); l'
ara massima di Ercole invitto (495 a.C.); il
tempio di Cerere, Libero e Libera sull'
Aventino (
493 a.C.), il
tempio dei Dioscuri al Foro (
484 a.C.); il
tempio del Dius Fidius (
466 a.C.); il
tempio di Apollo in circo (
431 a.C.); il
tempio di Giunone Regina sull'Aventino (
392 a.C.); il
tempio di Marte fuori Porta Capena (
388 a.C.); il
tempio della Concordia (
366 a.C.); il
tempio di Giunone Moneta (
344 a.C.); il
tempio della Salus (
306-
303 a.C.); il probabile
tempio di Feronia ("tempio C di largo di Torre Argentina) (
IV secolo a.C.); il
tempio di Venere al Circo Massimo (
293 a.C.); il
tempio di Esculapio sull'
Isola Tiberina (
291 a.C.) e il
tempio della Bona Dea (
272 a.C. ca.).
[59]Risalirebbe al
329 a.C. la costruzione dei primi carceres del
Circo Massimo, che diedero così il definitivo aspetto architettonico dell'impianto. Pochi anni più tardi (nel
312 a.C.), fu la volta della costruzione della prima
strada romana (
Via Appia) e del
primo acquedotto di Roma (
Acquedotto Appio).
[60] Un trentennio più tardi (tra il
272 e il
269 a.C.), il
censoreManio Curio Dentato fece costruire un
secondo acquedotto, l'
Anio vetus.Principali monumenti del periodoMedia Repubblica: l'Impero mediterraneo (264-146 a.C.)
Ricostruzione ideale del
Tempio di Giunone Regina (
179 a.C.), del
tempio di Giove Statore (
146 a.C.) e del successivo
portico di Ottavia (del
27-
23 a.C.) che racchiudeva entrambi gli edifici sacri.L'inizio dell'espansione nel
Mediterraneo e la
prima guerra punica portarono alla costruzione di nuovi siti religiosi come: il
tempio di Spes (
258 a.C.); il probabile
tempio di Giuturna ("tempio A" di largo di Torre Argentina) (
241 a.C.); il
tempio di Giunone Sospita nel
foro Olitorio (
194 a.C.); il
tempio di Veiove (
192 a.C.) e il probabile
tempio dei Lari Permarini (
179 a.C.). Ciascuno era dotato poi dalle sue statue di culto, alle quali vanno aggiunte altre numerose statue, per la maggior parte in
bronzo, che decoravano la città (tutte scomparse).