Pensieri in libertà

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... Ero diventato una specie di invalido. Erano miei amici, giusto ? Perché non entravo in acqua e andavo da loro ? Che cosa gli avrei detto ? "Ehi, come va ?" mi avrebbero chiesto. E io avrei risposto " Come se mi stessero divorando da dentro, ma non posso dirlo a nessuno, perché tutti mi sono sempre così grati e io, non so, mi sentirei un ingrato. O forse rischierei di rivelare che non merito nessuna gratitudine, anzi, dovrebbero odiarmi tutti per quel che ho fatto, invece mi vogliono bene, e questa cosa mi sta facendo impazzire". Come no.O forse avrei dovuto dirgli che volevo morire, ma non nel senso di buttarmi da quel ponte lassù, più come se volessi addormentarmi per sempre, perché non si rimedia al fatto di aver ucciso delle donne, o di aver guardato uccidere delle donne, o di aver ucciso degli uomini e avergli sparato alle spalle, e poi aver sparato ancora, più di quel che serviva per ucciderli, e a tratti sembrava di voler uccidere tutto ciò che vedevi, perché era come se ti colasse dell'acido nell'anima ...