Pensieri in libertà

APRILE... inizio


Ho cercato di addormentarmi guardando oltre la cornice verde lacca che rappresenta il telaio della mia attuale porta.Ho visto le pareti avorio del corridoio e mentre gli occhi provavano a chiudersi, la porta color crema di fronte alla mia si trasformava in una superficie blu trapunta di stelle, come led accesisi all'improvviso nella mia mente.Ho cercato il sonno, ma non l'ho trovato, non ancora, almeno, complice il fatto che le mie giornate, ultimamente, si susseguono tutte uguali, colme più di pensieri che di azioni volontarie. Semmai, se di azioni si tratta, sono subite, non scelte.Capita, no ? Capita, nella vita, di dover subire più di quanto si desideri; si storce il naso, ci si atteggia un po' a vittima, ma alla fine c'è sempre un minuscolo spiraglio per il libero arbitrio.Quasi sempre.A volte si è lì, fermi, immobili, davanti a quella che sembra una semplice influenza e che, a poco a poco, si rivela essere tutt'altro.Un nome dolce, quasi musicale quando l'ho sentito la prima volta (granulomatosi di Wegener) perché ho pensato a Wagner, ma il nome non era proprio quello e poi, immediato, è arrivato anche il pensiero che la musica di Wagner può essere definita in un'infinità di modi, ma dolce non é certo il primo aggettivo che viene in mente.Sono alle prese con me stessa, devo un attimo capire, ridefinire i miei parametri, semmai ne ho avuti, creare percorsi, armonie ed equilibri.Avrei voluto farlo anche prima, ma come una di quelle cose che si dicono, senza mai provarci davvero.Ora, però, é diverso. Mentre scrivo non conosco ancora l'entità dell'incendio che ha colpito la mia persona. Incendio, già. Mi parlano come ad una bambina, attraverso immagini figurate: i pompieri sono all'opera, ma ci sono dei piromani che continuano ad agire.Non credo abbia molto senso in questo istante angosciarsi oltre qualche notte in bianco (mi vien da pensare che, per fortuna, hanno inventato la pillola rosa del buon umore e che, per fortuna, qualche sera funziona).Non mi viene nemmeno da dire: voglio fare, disfare, stravolgere, essere diversa; no, non riesco a dire o pensare nemmeno questo.Ma so che esisto, che ci sono e che mi piacerebbe continuare a pensare così ancora e ancora.Torno al sogno di una porta che, di colpo, prima di addormentarmi, diventa un tappeto di morbida luce blu.P.S. Grazie