A paler shade

Pensiero numero 82


 Stamani ho affrontato la bigia giornata di pioggia (settimo weekend consecutivo! Non se ne può più...) per andare a comprare i biglietti di Eretici e Corsari con Neri Marcorè in scena il 20 e 21 dicembre al Teatro Strehler. Tutto esaurito da tempo. Una vera disdetta, sarebbe stato il regalo di Natale perfetto per la mia sorellina "americana". Pazienza. Sul tram del ritorno rimango a bocca aperta. E' l'ora di uscita delle scuole e il mezzo è affollato di ragazzetti. Quelli vicino a me si stanno litigando un gioco. Penso: "chissà che sarà? Il solito videogioco, immagino...". Aguzzo meglio la vista (si, sono curiosa di natura!) e mi accorgo che Pasquale - questo è il nome di loro. Me lo ricordo perché ho pensato che i suoi genitori dovessero essere per forza del sud per aver dato in questa città un nome del genere a un ragazzo - è tutto impegnato a sistemare in ordine i numeri del gioco in figura, non so proprio come si chiami. Un'altra ragazza freme per poterci giocare anche lei, ma aspetta pazientemente il suo turno. La padrona del gioco fa un po' la sapientona: lei lo conosce a memoria e controlla a che punto siano riusciti ad arrivare i suoi amici. "Beh, dai, sei già arrivata al 3, mica male per una principiante"...In quest'epoca di giochi elettronici, wii, playstation, smartphone superaccessoriati con migliaia di applicazioni, internet e quant'altro, vedere dei ragazzi normalissimi che fanno gli stessi giochi che facevo io quando avevo la loro età mi sorprende piacevolmente e mi fa ben sperare in un futuro migliore...