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Stavo impazzendo. Non vedevo niente davanti a me. La gente è diventata una massa scura, la luce abbagliava, la musica assordiva. Ho smesso di orientarmi. “E solo a pensare che è il mio locale preferito. Sono qui con gli amici, ho avuto una giornata bella, tutti si divertono mentre io...sto impazzendo.” Lui era là, a distanza di due metri da me. Non da solo ovviamente. Assolutamente no. Abbracciando teneremente un mostro truccato, le diceva qualcosa all’orecchio. Con le stesse labbra con le quali mi baciava poco fa lui sfiorava la sua guancia. Che schifo.
Stavo impazzendo. Versandomi nella gola il quinto cocktail, spalmandomi il trucco sulla faccia ero nel bagno. Anzi, non ero, barcollavo. Mia amica cercava di farmi riprendere i sensi. E’ tutto talmente banale, dove l’avevo già visto? Ah sì, vero. Una settimana fa, in taxi. “Non riesco a sentire quello che mi dici, voglio andare da lui, vai, invitalo da noi per la notte. Fai qualcosa. Aiutami, ti prego, aiutami. Digli che lo amo. Portalo via da lei. Fammi parlarci. “ E’ inutile. L’amica è più intelligente e più sobria. Ti ringrazio per questo. Sarei crepata là, in quel bagno, affogata nelle lacrime. Mi hanno incollato il sorriso. Torniamo.
Stavo impazzendo. Ti ho perso di vista. “Non ti vedo.. Non sei andato via con lei, vero?Come faccio a trovarti? Non mi ricordo neanche come sei adesso!” Ballavo, sorridevo, ma non ho smesso neanche per un secondo di cercarti con gli occhi. “Ma è possibile che io pianga ancora? C’ho tutto il viso bagnato! Ah, no.... non ho centrato la bocca col bicchiere. “Dio, ma quanto sono ubriaca. E cosa succederà dopo? Dove sei?”
Stavo impazzendo. Passavo a stento attraverso la folla ballante, vacillando e aggrappandomi al braccio di mia amica. Trovato. Lui mi ha vista. Finalmente. Niente è cambiato. Lui è con lei e io non sono con lui.
Stavo impazzendo. L’amica mi trascinava a casa. “Ma lui, a cosa ti serve?? Lascia perdere! Andiamo a casa!” “Ma io lo amo, amo, amo!!Aiutami!!” “E lui no. Guardalo. Se ne frega. Andiamo a casa.” E sono andata via. Perchè lei aveva la voce dura, perchè lei mi vuole bene e lui no. “Non ho niente da dirgli, hai ragione. Cosa gli dico? Che sto male? E’ ridicolo.”
Stavo impazzendo. In taxi, nascondendomi nella sua spalla, la domandavo di nuovo: ma perchè? E lei di nuovo mi spiegava tutto. E sarà sempre così. Perchè io ho il cuore, lei ce l’ha e lui non ha niente. Ma la cosa più importante è che lui non ha me.
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