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Bottari, Baroni, Miti, Sileoni


Risposte a Note di poetica ad uso personale / PERFO-CARD e MICROAZIONI DOMESTICHE 09.02.’07Caro Bruno, leggo sempre con attenzione quanto scrivi con l'intendimento di coniugare il "comportamento" con le immagini delle azioni o delle situazioni che da esso scaturiscono, immagini che divengono a loro volta oggetto di contatto o relazione. Ti dirò...trovare artisti che tentano di sistematizzare le varie modalità espressive alle quali sono interessati è sempre più difficile. La funzione critica è solitamente svolta da terzi, non di rado in adempimento di un mestiere. A maggior ragione, dunque ti leggo volentieri. E rifletto.A presto. Paolo Bottari 09.02.’07ho ricevuto i tuoi vari messaggi, molto interessante(…) spesso quando si ricevono "e mail multiple" di quel tipo , non vien fatto di risponderecapita anche a me di spedire un messaggio a 100 persone e non ricevere risposte, domandandomi se qualcosa non ha funzionato,,, forse la posta elettronica si sta impadronendo della nostra vita e ormai la sfogliamo distrattamente come le pagine di un giornalemah? (…)comunque, fra un mesetto sarà pronto il nuovo Arte Postale! che riceverai per posta "normale"ciao,Vittore Baroni 06.02.’07Caro Bruno,vorrei scrivere due righe sulle Microazioni, su un punto che non condivido in qualche modo (senza fare polemica, semmai per aprire un piccolissimo dibattito sulla questione).Dunque, il punto e' dove dici che  "la realizzazione infatti non è la microazione in sé ma il fatto di farne un messaggio da diffondere ad una definita lista di indirizzi" e piu' avanti "Il lavoro, se si volesse parlare di qualcosa di materiale, sarebbe l'e-mail stessa e non l'azione documentata di cui questa è veicolo. L'evento è il messaggio attraverso il medium della posta elettronica."Ecco, secondo me (magari non sono un McLuhaniano!) non si deve confondere la "rete" (che di questo parli, mi pare) con l'evento in se' - che, talvolta, potrebbe fondersi col famoso "vissuto".In altre parole, io credo che sia infinitamente piu' importante quello che e' sotteso (o implicito) in un'azione piuttosto che la rete (o il "dispositivo") attivato dalla azione stessa.Probabilmente mi sono spiegato malino, e comunque, sia chiaro, questa e' solo ed esclusivamente una mia posizione, personalissima (e che comunque vado portando avanti confusamente da un po' di tempo). Tutto qua. Volevo solo risponderti, esprimendo anche un mio parere.(..) Un caro saluto,Luca Miti06.02.’07Ciao Bruno, (…) Per quel che riguarda l’oltre dell’effimero, io penso anche a quelle tue azioni dove brevemente interpretavi brani religiosi e biblici o ti rifacevi a quadri antichi, come a Olera e in tante altre occasioni. Perché svendere la nostra Religione quando pur nel bene e nel male non è meglio di tant’altre Religioni. Essa fa parte della nostra Storia, della nostra cultura e il messaggio del Cristo con la sua volontà di pace e di amore per il prossimo è, penso tutt’ora insuperato: esso nasce da una trasformazione interiore dell’uomo e non da leggi costrittive. Insomma, Cristo è unico e inimitabile e noi possiamo solo avvicinarci a Lui attraverso il suo insegnamento di tolleranza; se poi i suo rappresentati clericali non sempre sono stati all’altezza oppure hanno approfittato del ruolo questo non è imputabile al messaggio. Intanto io conservo il Cristo, poi con la Chiesa me la vedo io. Essere tacciato di essere un Cane Infedele o addirittura paragonato a un porco questo proprio non lo accetto da parte dell’islam. A che si è lottato negli anni passati per l’emancipazione della donna, dei costumi e dei sessi se poi arrivano questi e ci fanno ripiombare nel medioevo? –anche qui vale il discorso di sopra: intanto io con fermezza rimango nelle mie posizioni di occidentale, poi con le storture e le esagerazioni di una libertà mal interpretata me la vedo io. Ma accettare prediche da pulpiti che hanno ancora in sé forme piramidali di governo e di casta mi sembra che, come ben evidenzi tu nel Rivoluzionario Stanco è solo mettere a nudo tutto il decadentismo che ci attanaglia per una idea di antirazzismo che ci mette in mano di una Religione, di un popolo (quello arabo) che più razzista non si può e che per questo usa anche la sua Religione. Ora, a me come uno prega non interessa, purché non rompa, e soprattutto che non mortifichi tutte quelle persone morte per la libertà. Fa specie, quando nelle partite di calcio sentiamo risuonare l’inno di Mameli e constatare che nessuno sa che egli morì ventenne durante la battaglia di Porta Pia in Roma. Ora, che ci siano dei popoli come quello Palestinese che hanno diritto ad una loro Patria costituita in Stato è innegabile, ma che questo porti ad una dissacrazione –nel senso di ridurre l’altro a porco o cane – dell’altro ce ne corre.Per quel che mi riguarda, caro Bruno, cerco di ragionare sempre con la mia testa, forse è per questo che per un trentennio non sono stato capace di accasarmi con nessun Partito politico.A presto, Dino Sileoni