Cronache

Vale atque vale


Quella di ieri avrebbe dovuto essere una giornata di quelle per me speciali: giornata bellissima, senza però essere calda, e di conseguenza perfetta per una bella girata in moto. Il gruppo di biker, pur se non molto nutrito, è ben collaudato e il percorso stabilito appare interessante sia dal punto di vista della guida della moto, che da quello turistico: Rapolla, Barile, Rionero in Vulture e Venosa hanno tanto da mostrare e raccontare anche al turista più distratto.Purtroppo però, non tutte le ciambelle riescono col buco (non ho mai capito perché una “mancanza” possa costituire un pregio, se le ciambelle fossero tutte piene ci sarebbe di più da mangiare … o i buchi hanno un sapore che io non riesco ad apprezzare?Mah …) ed è quindi accaduto che le defezioni ci costringessero a rimandare l’uscita ... speriamo che sia solo alla prossima settimana.Per consolarmi, anche dal diniego di mia figlia ad accompagnarmi nell’uscita (ieri lo aveva fatto), ho deciso di fare una passeggiata a S. Spirito (una frazione di Bari poco distante dal mio paese) e di andarmi a mangiare un bel cornetto con la nutella in riva al mare (il bisogno di serotonina è esagerato … anche perché non sto attraversando un buon periodo, sia fisicamente che moralmente).Dopo aver svolto con diligenza l’incarico che mi ero assegnato, mi sono intrattenuto su una panchina fissando l’acqua del porto (ancora un po’ torbida per la mini mareggiata dei giorni precedenti) … branchi di cefalotti banchettavano su uno dei tanti scogli sommersi mostrando i loro fianchi argentei, mentre una giovane aguglia rincorreva il “bianchetto” cacciando le sue piccole prede.Ero intento a cercare di immortalare la scena con il cellulare, quando mi sono sentito appellare da una coppia; coppia che mi suggeriva di non stare così lontano dalla moto, perché avrebbero potuto tentare di rubarla. Non avevo riconosciuto nei due jogger una coppia di amici, che non sapevo essere ospiti del paesino di mare per l’intera stagione estiva, ma una volta realizzato chi fossero, mi sono intrattenuto piacevolmente con loro. Ha avuto così inizio una serie di incontri con persone che non vedevo da tempo, serie che si è conclusa con un incontro fatto a pochi isolati da casa. Per non farmi mancare nulla, sono stato anche avvicinato da una persona a me sconosciuta, ma che mi ha ben spiegato di avere un amico comune, che si è offerta di farmi acquistare delle camicie di seta o lino, da fare su misura, a prezzi stracciati … mah, il mondo è bello perché vario!Ma vorrei tornare all’ultimo incontro della mattinata che è poi quello che ha ispirato il titolo di questo post. Ho incontrato un caro amico, compagno di giornate trascorse a giocare a bridge al circolo tennis, ed ogni tanto “maestro” in qualche partita di doppio misto disputata sui campi in mateco. Appena visti e dopo i saluti di rito, abbiamo deciso questa volta di non raccontarci dei vari malanni, per non affliggerci ulteriormente … ma si sa, di buoni propositi è lastricata la strada per l’inferno … e così dopo cinque minuti eravamo lì a dirci di tutto e di più. Constatandolo, e considerato che l'ora di pranzo era già giunta, il mio caro amico si è lasciato andare ad un “Robè ci vediamo e come diceva Cicerone - Vale atque vale –“ ed io, come sempre alle sue numerosissime citazioni latine, ho sorriso fingendo di capire.Inutile dire che appena tornato a casa la prima azione è stata quella di ricercare in internet la frase in questione; ho così scoperto che altro non era che una forma di saluto, con l’augurio di "buona salute" … e quindi direi molto appropriato.Beh, avrei certamente preferito parlarvi della mia passeggiata in moto, ma purtroppo non è andata come avrei voluto … in attesa di tornare a spasso sulle strade di Puglia e Basilicata, auguro a tutti un felicissimo weekend!