Cronache

Lassù qualcuno ci ama


Eh sì, me ne sto convincendo sempre di più … lassù qualcuno ci ama (non uso il plurale maiestatis, è che la cosa non riguarda solo me, ma anche il mio caro amico Pasquale).Ma andiamo con ordine … per giovedì scorso, avevo organizzato con i soliti amici una bella gita in moto, gita che ci avrebbe portato in giro per le strade di Puglia e Lucania per l’intera giornata. Il mercoledì sera apprendo da Pasquale che il terzo moschettiere (Angelo) non ci avrebbe accompagnato per un improvviso impegno di lavoro. Il giovedì mattina mi chiama nuovamente Pasquale per dirmi che nell’ingrassare la catena della moto, aveva scoperto che due anelli sembravano avere un “gioco” anomalo, certamente responsabile del rumore che nella nostra ultima uscita avevo avvertito standogli vicino e che gli avevo ovviamente segnalato.Questi “segnali” ci avrebbero dovuto indurre a riprogrammare la nostra uscita, invece Pasquale, dopo aver interessato il nostro meccanico ottenendo il placet per affrontare comunque in sicurezza la strada, mi ha richiamato confermandomi la sua disponibilità … si esce, anche se solo in due.La giornata era stupenda e le previsioni davano tempo stabile anche per la zona di Rionero in Vulture, meta che ci eravamo prefissi di raggiungere. Come spesso avviene, mi sono messo alla testa della “formazione” ridotta ed ho fatto da “allegro” apripista (ma sempre nel rispetto delle regole) sino a Castel del Monte. Qui mi sono fermato in attesa che Pasquale mi raggiungesse (il problema alla catena, nonostante le rassicurazioni, lo ha leggermente frenato), per chiedergli quale strada preferisse fare per raggiungere Spinazzola … scelto il percorso, Pasquale mi ha dato il cambio come apripista ed un pochino più “tranquillamente” abbiamo ripreso la nostra strada. Dopo pochi chilometri, e per fortuna su un rettilineo, da dietro un grosso cespuglio abbiamo visto fiondarsi sulla strada una pecora. Inutile dire che ci siamo aggrappati ai freni con violenza … vedendo però la pecora liberare subito la carreggiata, abbiamo allentato la pressione riprendendo la corsa. Mai ci saremmo aspettati che a quella pecora ne facessero seguito almeno altre tre o quattro (considerata la gravità del momento non mi sono soffermato a contarle), costringendoci ad una nuova violenta frenata … Scansato il pericolo e dopo aver “mandato a quel paese” il pastore (no, non il paese cui alludeva Albertone nella sua divertente canzone, il mio è solo un eufemismo), ho considerato, per un solo attimo, cosa sarebbe mai potuto accadere se alla testa della nostra mini formazione ci fossi stato ancora io, che di problemi di catena non ne avevo …Ripresa la strada e dimenticato il grave momento, siamo tornati a divertirci nella guida dei nostri mezzi … divertimento che nel tratto Lavello- Rapolla ha raggiunto il suo culmine.Ma l’insidia è sempre dietro l’angolo e così sulla statale 658, che abbiamo affrontato per errore nell’ultimo tratto verso Rionero, proprio nei pressi della nostra meta ed in piena curva ci siamo trovati di fronte una Jaguar che sorpassava un TIR … per una volta devo dire che l’essere alla guida di una moto invece che di una macchina è stata una fortuna incredibile, perché ci ha consentito di appiattirci al punto da poter sfilare tra macchina e guardrail (nel mentre che il secondo “.. a quel paese” veniva consumato con ampio gesto di invito). - Inizio a pensare chele Jaguar (o i loro conduttori) ce l’abbiano con me (cliccate qui per scoprire il perché di questa affermazione). -Giunti a Rionero abbiamo fatto pace col mondo davanti ad un piatto di “troccoli con ragù di cinghiale” servitici al ristorante dell’albergo “La Pergola” (merita una visita).Nel pomeriggio abbiamo fatto la strada a ritroso fino a Spinazzola, per poi prendere verso Gravina per fare una "sosta di servizio" al solito bar, il “Casablanca” … bar che frequentiamo molto spesso e non solo per la bontà delle consumazioni servite, quanto per il piacere di sentirci dire “ciao ragazzi, come va?”La strada del ritorno l’ho affrontata (Pasquale non so) con un leggero timore … credo molto al “non c’è due senza tre”, ma per fortuna, a parte il vento molto forte che spostava lateralmente le moto e l’eccessiva turbolenza generata dai numerosi TIR che abbiamo incrociato, nulla di pericoloso si è verificato.Per questa settimana sto organizzando una nuova uscita, con la speranza che a noi si possa unire almeno il terzo moschettiere e perché no, anche un novello D’Artagnan … buona giornata a tutti *__^