Cronache

Il saluto ad una fedele ed indimenticabile compagna di avventura


E così è giunto il temuto momento ... venerdì scorso dopo un breve giro con l'amico Pasquale ho consegnato la mia "adorata" Kawa Z750 S (nota come la "Nera") all'amico concessionario presso il quale 4 anni fa l'avevo acquistata. La decisione è maturata lentamente ed è stata frutto non di un ragionamento improntato alla necessità di economizzare le spese, bensì della constatazione che il tenere ferma la "Nera" ne stava comportando un lento quanto inesorabile 
invecchiamento, peraltro "inglorioso", in un garage.La "Nera" è stata la terza moto della mia vita, in realtà sarebbe la quarta, ma la lambretta 50 Cl (all'epoca nota col nome di Lui) dei miei 14 anni non è da considerarsi una moto vera e propria ... dicevo la terza moto della mia vita, ma la prima dalla quale mi sono separato veramente con le lacrime agli occhi. Sarà perchè è stata la prima con la quale ho inizato a fare veramente il mototurista, o che è stata la prima
con la quale ho fatto un incidente che ci ha visti uscirne entrambe feriti (io forse più nell'orgoglio che nel fisico) ... o forse perchè è con "Lei" che sono tornato in sella dopo la brutta esperienza, ritrovando quella voglia e quel piacere che solo chi è motociclista può comprendere. Fatto sta che nelle giornate di venerdì e sabato ho abilmente evitato di passare davanti al concessionario per non vederla lì ... da sola.Spero che il futuro amico di viaggio della "Nera" ne sia all'altezza e che la tratti con la massima cura ed attenzione per poterne trarre il meglio e per apprezzarne appieno le potenzialità ... addio compagna di viaggi ed avventure!Vorrei completare il mio saluto con le parole scritte da Mario Savoca Coronas e prese su Facebook dal gruppo "Motociclisti ... strana meravigliosa gente"  di cui mi onoro far parte:Si dice cheogni volta che saliamo in sella ai nostri destrieriinsieme a noi salgano pure Angeli e Diavoli...E' vero! Rappresentano quel dualismoche rende questo modo di vivere cosìdenso di emozioni che a volte il cuore parevoler saltar via dal pettoe mettersi a correre,ad urlare.Diavoli che girano quel polsoin maniera a volte così irrazionale e violentache lo skizzo di adrenalina che ti arrivadritto al cervello senza passare dal via,lasciandoti i tremori per lunghissimiinterminabili minuti,e angeli che portano il volto e la vocedi chi non è piu con noi,dei nostri affetti, delle nostre paure ed esperienzecostruite sulle ossa rotte.Si, è vero, in moto si muore, capita...può capitare ad ognuno di noi e ci si fà male,tanto male, ma in quanta vita si trasformain ricordi bellissimi, in attimi eterni,in risate così fragorose da far tornare il soleanche in una fredda e piovosagiornata di novembre?Parlate con ognuno di noie fatevi raccontare un giro, un aneddoto,una curva e perdetevi in quello sguardoche comincia a scintillare,nelle risate,nel sorriso che, spontaneo,stira gli angoli del viso e distende la fronte...Parlate con ognuno di noie chiedetegli cosa sarebbe di luise un giorno dovesse rinunciare a questa passionee preparatevi a sentire l'urlo del silenzio,a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaiocostretto a vivere a terra con il mare in vistao di un pilota che guardail cielo ancorato a terra...In moto si muore, è vero...ma non esiste modo migliore per vivereil tempo che ci è concesso...E se ancora non lo avete capito...beh, lasciate perdere, non lo capirete mai...Ma se un domani, andando al mare con la vostra famigliaautomobilisticamente corretta,dovesse sopraggiungere uno di Noie vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutaresbracciando come un pazzo,rinunciate a capire anche lui...Lui che nella sua incoscienzavede in Noi quella scintillache voi non siete stati capaci di scorgere.E se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto...beh, non c'è nulla di strano sapete?Tra Angeli in terra ci si saluta sempre...Ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda...Motociclisti... strana, meravigliosa gente!Felice di essere un Motociclista!