Cronache

Sex toy: in Italia passa dai sexy shop ai grandi magazzini ed in America diventa anche presidio medico.


Il Sex toy lascia i negozi specializzati (leggi sexy shop) e sbarca nei grandi magazzini; infatti adesso è possibile acquistare tale prodotto in sei punti vendita Coin, oltre che in alcuni negozi di tendenza di Milano e Roma dove vengono venduti, insieme ad altri prodotti firmati, come oggetti di design.L’approdo ai grandi magazzini trova giustificazione nel fatto che tali “apparecchi” nel tempo siano diventati veri e propri oggetti cult con un giro d’affari di diversi milioni di euro. Reclamizzati (non in maniera diretta ovviamente) anche in serial televisivi di successo come “Sex and the city”, hanno raggiunto in maniera capillare le destinatarie del messaggio che, vuoi per curiosità o per trasgressione o ancora perché desiderose di vivere la propria sensualità con naturalezza e padronanza, lo hanno prontamente recepito ed è partita quindi la caccia all’oggetto del piacere.Ma a chi è destinato il sex toy? Qualcuno ne ha tracciato il profilo che è il seguente: età tra i 25 ed i 50 anni, buona cultura, elevata posizione sociale ed una vita sentimentale soddisfacente (ma allora a che serve? Boh ... ).Il sex toy è anche reperibile presso dei distributori automatici di locali fashion, ristoranti trendy o wine bar, ma anche centri benessere, palestre, istituti di bellezza e coiffeur per signora. I distributori funzionano come gli analoghi nati per le merendine o le sigarette; si introducono delle monete, si opera la scelta e dopo qualche secondo arriva un pacchetto color fucsia di modeste dimensioni.Un’ultima annotazione; negli Usa (dove altro se no?) recenti studi hanno dimostrato un miglioramento della qualità della vita delle donne che ne fanno uso, al punto che alcuni di questi “giochini” sono stati riconosciuti come veri e propri presidi medici dalla Food and drug administration … considerato l’enorme successo che tali oggetti stanno avendo anche in Italia, pare che a Milano sia usato da una donna su due, li vedremo presto prescritti dal medico di famiglia?Fonte la rete