Cronache

Sessualità femminile: più appagante quando la donna è dotata di maggior intelligenza (emotiva).


Era parecchio tempo che in questo spazio non riportavo notizie di quegli studi, più o meno strani, che vengono condotti da professori o ricercatori di fama e che si propongono di dare delle spiegazioni a fenomeni sociali o di costume, che rivestono carattere di importanza (non sempre) per il genere umano.Questa volta la notizia che ha catturato la mia attenzione è stata pubblicata sulla rivista Journal of Sexual Medicine, ma io l’ho letta in rete e titolava “L’intelligenza nelle donne migliora il sesso”. Occorre subito precisare per non creare false speranze e nemmeno crisi depressive nelle lettrici, che l’intelligenza cui si fa riferimento è quella emotiva, intesa quale capacità di una donna di comprendere ed interpretare le proprie ed altrui emozioni e soprattutto di controllarle. Lo studio è stato condotto da un team del Twin College di Londra, dove un campione composto da 2.000 gemelle di età compresa tra 18 ed 83 anni, è stato sottoposto ad una serie di questionari per valutare appunto il loro grado di intelligenza emotiva ed il livello di soddisfazione sessuale provato durante i loro rapporti col partner. Ebbene da questa indagine è scaturito che le donne più dotate di intelligenza emotiva, raggiungono una maggiore soddisfazione sessuale con numero di orgasmi nettamente superiore e sentendosi pienamente appagate dai rapporti di coppia.L’ottimo risultato dipenderebbe dal fatto che queste donne più “fortunate” sarebbero in grado di creare, durante i rapporti sessuali, una comunicazione non verbale col proprio partner mediante la quale rendere palesi i propri desideri sessuali e le proprie fantasie ed interpretare correttamente quelli altrui. Inoltre il possedere una buona intelligenza emotiva, non comportando il ricorso alla comunicazione verbale, potrebbe rivelarsi determinante nel risolvere i problemi di coppia anche nei casi in cui il letto è diventato solo un posto in cui dormire.L’unica domanda che mi pongo è: … e se le intervistate (a parte le ultraottantenni per le quali si tratterebbe di ben ricordare il proprio passato) avessero mentito circa la qualità della propria vita sessuale?