Cronache

Ancora in viaggio su due ruote nella città dei Trulli


Il bel tempo invoglia all’uso della moto e quando si tratta di due ruote Pasquale ed io, forti del nostro stato di pensionati, siamo portati con estrema facilità a salire in sella e partire.E così abbiamo fatto anche giovedì scorso. Alle 11 eravamo sotto casa a discutere delle possibili mete: il Gargano, paradiso dei motociclisti oltre che naturale, che ci ha visti spesso sulle sue strade tortuose o il litorale
ionico a sud di Taranto, che per le nostre gite in moto sarebbe la novità? La prima opzione ci garantirebbe il divertimento della guida nel solo tratto garganico, mentre la seconda con opportune scelte (magari transitando dalla Selva di Fasano e poi da Martina Franca) potrebbe assicurarci strade divertenti anche durante il viaggio.Optiamo per il litorale ionico, se non altro per la novità, ma senza stabilire mete e tabelle di marcia … strada facendo (come diceva Baglioni) di vedrà.Il primo tratto di strada fatto sulla statale 16bis non è di certo
divertente, a parte due splendidi curvoni nei pressi di Palese e non è di certo il massimo per i motociclisti anche la ss100 ed è per questo che nei pressi di Casamassima ci buttiamo sulle strade provinciali alla ricerca di una guida un po’ più divertente, ma sempre condotta nel rispetto delle regole e della prudenza. Ad indurmi ancora a maggior prudenza una lieve, ma fastidiosa, vibrazione proveniente dall’anteriore. Effettuata una sosta tecnica per un controllo visivo ed una regolazione della pressione della ruota, sono tornato in sella un po’ più tranquillo e rassicurato dal fatto che la vibrazione fosse magicamente sparita.L’idea, decisa durante la sosta, è quella di passare per Turi, Putignano e Noci e da qui dirigerci ad Alberobello; il tratto Putignano-Noci-Alberobello sembra promettere divertimento, almeno guardando la
cartina stradale. Nei dintorni di Turi è facile restare a bocca aperta e magari sentirsi salire “l’acquolina in bocca” nel vedere l’enorme quantità di ciliegi presenti nelle campagne e stracolmi di frutti. E’ questa la ciliegia ferrovia, chiamata così perché il primo albero di questa qualità nacque a Sammichele di Bari nei pressi di un casello ferroviario. Per lo più la produzione è destinata all’esportazione perché tale qualità di ciliegia ben si presta ad essere conservata a lungo. Per chi fosse interessato, a Turi si svolge la sagra della ciliegia ferrovia nel mese di giugno (consultare il sito del comune per i dettagli).Lasciata Turi alle spalle, giungiamo a Putignano e qui ci perdiamo il
bivio per Noci, ritrovandoci ad Alberobello in men che non si dica e senza quasi mai piegare la moto. La sconfidenza che ci aveva assaliti, aggravata dal caldo afoso che nei tratti cittadini costringe i motori a girare a temperature assurde, si perde subito una volta arrivati a destinazione. Il panorama offerto dalla città dei trulli (patrimonio dell’umanità), pur non costituendo per noi una novità, esercita il suo fascino in maniera esagerata. Prima delle foto di rito, abbiamo deciso di reintegrare i tanti liquidi persi e riprendere un po’ di energie mangiando un boccone. Non ricordo il nome del bar, ma posso darvi come indicazione che si trova a Piazza del Popolo tra la chiesa di Santa Lucia (coopatrona del paese) e la sede della polizia municipale.
Godendo dell’ombra e del fresco, dovuti alla fortunata posizione del locale, abbiamo dato fondo a due scodelle (giganti) di insalata mista, arricchita con un formaggio fresco che sembrava essere una gustosissima crema di ricotta. A farci compagnia lì all’aperto un’infinità di turisti stranieri. Ripristinato l’equilibrio idrico e proteico del corpo e scattate le foto di rito, rivediamo i nostri programmi; il caldo è eccessivo e quindi non è il caso di allontanarsi troppo,  per cui sulla litoranea ionica ci mettiamo una croce. Decidiamo così di fare la strada verso Noci, per recuperare un po’ delle curve perse e da lì andare verso Matera, passando per Palagiano dove Pasquale voleva dare un’occhiata ad un negozio di
accessori per moto che dicono essere fornitissimo. Finalmente qualche curva, ma nemmeno troppe, per svegliarci un pochino e far divertire anche le gemelle (le nostre Honda VFR) che reclamavano, per par condicio, di far consumare un pochino anche la parte più vicina alla spalla del battistrada.A Palagiano quello che ci era sembrato caldo fino a quel momento è stato declassato subito a fresco piacevole; la temperatura qui è ben oltre i 30 gradi e le ventole dei radiatori sono perennemente attive con gravi conseguenze per le caviglie che sono sottoposte a temperature infernali. Dopo aver visto l’ubicazione del negozio, ovviamente chiuso essendo poco più delle tre del pomeriggio, siamo letteralmente fuggiti da quel girone dantesco e ci siamo diretti verso Matera con l’intento d
i completare la giornata con una strada divertente (Matera-Gravina-Ruvo-Terlizzi- Giovinazzo).A Matera altra sosta rigeneratrice. Questa volta è il bar-pasticceria Vogue, su via Gravina, ad ospitarci; ci siamo fatti del male mangiando una fettona di crostata di frutta veramente squisita ed è stata molto dura resistere alla tentazione del bis. Rimessici in marcia e grazie a temperature accettabile, abbiamo affrontato il resto del viaggio allegramente e siamo rientrati a casa facendo solo una breve sosta ai margini di una pineta situata sulla sp378, nei pressi dello svincolo per
Gravina.Un’altra avventura è terminata, ma l’esperienza fatta non fa ben sperare per le prossime uscite, a meno di selezionare con grande attenzione le destinazioni ed i tragitti, soprattutto in funzione delle temperature previste.Lamps