Cronache

Anche alle case, come già da tempo avviene per gli elettrodomestici, deve essere attribuita una classe energetica.


Dal primo luglio è entrata in vigore una nuova norma, piuttosto in sordina nonostante non sia di certo irrilevante, inerente la vendita di una casa tra privati cittadini (dal primo luglio 2010 varrà anche per gli affitti). Si tratta del cosiddetto Aqe (Attestato di qualificazione energetica) che, in perfetta analogia con quanto accade già da qualche anno per gli elettrodomestici, classifica una casa in base alla sua efficienza energetica.In questo attestato verrà riportata la classificazione (che andrà dalla A alla G in senso decrescente) attribuita alla casa sostanzialmente in funzione del consumo energetico necessario per il riscaldamento invernale della stessa; consumo che verrà stabilito in funzione di diversi parametri, quali:tipo di muri ed isolamento degli stessi, grado di illuminazione, ore di esposizione al sole, ampiezza delle finestre etc.Ma chi può rilasciare questo Aqe e quanto costa dotarsene? Il rilascio è competenza di ingegneri, architetti, geometri e periti anche non estranei alla proprietà, mentre il costo dovrebbe oscillare tra i 400 ed 1.000 euro per singolo appartamento. L’attestato avrà validità di dieci anni e andrà aggiornato, oltre che alla scadenza, ogni qual volta venga effettuata una modifica che possa influire sul consumo energetico.L’obbligo è stato introdotto non tanto per aggiungere l’ennesima noia burocratica, nonché spesa, per il proprietario, ma in applicazione di una normativa europea avente lo scopo di fornire ad acquirenti e locatari un’informazione dettagliata delle caratteristiche e delle spese energetiche dell’immobile, nonché informare e rendere coscienti i proprietari degli immobili circa il costo energetico da sostenere per la conduzione della casa. Questa seconda motivazione mi lascia parecchio perplesso … non so voi, ma io, grazie (si fa per dire) alle bollette delle compagnie fornitrici di energia elettrica e gas sono già perfettamente cosciente di quanto mi costi la casa dal punto di vista energetico!La prima motivazione invece sembrerebbe avere un certo senso, ma (ecco il solito ma che ritorna) la legge stabilisce anche che è obbligatorio dotarsi della certificazione, ma non c’è obbligo di allegare la stessa all’atto del rogito (sic!). L’unica cosa prescritta è che al rogito il notaio faccia presente alle parti che questo obbligo di dotazione esista e che le stesse parti siano comunque libere di accordarsi come meglio credono circa il momento in cui procedere alla certificazione stessa, nonchè su chi debba sostenerne le relative spese. Un’ultima precisazione, che potrebbe far crollare quanto di poco solido sia rimasto di tale impianto: non sono previste sanzioni in caso di contravvenzione a tale norma, le stesse sono previste solo in caso di vendita da parte del costruttore dell’immobile. Forse per la prima volta il detto “fatta la legge, trovato l’inganno” non trova riscontro, ma per il semplice motivo che l’inganno è già contenuto nello stesso impianto della norma! Fonte della notizia: la rete