Cronache

"Dio come sono pallida!" - La tanoressia desta preoccupazione


E’ già un anno che si sente parlare di “tanoressia”, un nuovo disturbo che, similmente all’anoressia che fa vedere chi ne soffre mai sufficientemente magro, non ci fa vedere mai abbastanza abbronzati (infatti il nuovo termine ha come radice la parola “tan” che in inglese vuol dire appunto tintarella). All’epoca il problema sembrava toccare marginalmente gli italiani, mentre ora pare diffondersi sempre maggiormente nel nostro paese e colpire in special modo le donne del nord di età compresa tra i 16 ed i 40 anni.Ma perché questa dipendenza psicologica dal sole, o più in generale dai raggi ultra violetti, genera preoccupazione tra i medici? Il dato allarmante è stato diffuso dal Cancer Research Center della Gran Bretagna, che ha segnalato un forte aumento di cancro alla pelle, specie nella fascia di età 20-29 anni, forte al punto di avere superato, per numero di morti provocate, il cancro al seno.Quali sono i segnali che possono (o forse devono) far temere di essere caduti nelle spire di questo nuovo disturbo? Premesso che una lunga esposizione al sole oltre a rendere la nostra pelle di un colore più piacevole alla vista mette anche allegria, in quanto stimola la produzione di serotonina, sembrerebbe del tutto naturale cercare nella tintarella il mezzo per raggiungere questo stato di buonumore e relax, facendolo però nella giusta stagione e nelle ore più indicate. Il tanoressico però, oltre a cercare questo stato di buonumore, tende ben presto a non vedersi mai sufficientemente abbronzato e di conseguenza incrementa i tempi ed il numero di esposizioni sempre più, mostrando il fianco ai rischi psicologici di questo circolo vizioso ed anche a quelli altrettanto seri della salute della propria pelle.Quindi abbronzati è bello, ma sempre seguendo le regole ormai arcinote e procedendo senza mai forzare la natura, che se ci avesse voluti più scuri di pelle, non ci avrebbe dato il clima in cui viviamo, ma qualcosa di più … equatoriale.