Cronache

Marco (Porcio Catone) Travaglio censor


Già il nome Marco, legato in qualche modo al dio romano della guerra, potrebbe indurre al rispetto, se poi ci si aggiungesse la sua pretesa di essere l’unico depositario della verità, nonchè moralmente sempre almeno una spanna sopra ai suoi interlocutori di turno, si potrebbe serenamente affermare, che al Dott. Travaglio il titolo di “censore” spetterebbe di diritto.Vorrei ricordare a me stesso chi fossero i censori nell’antica Roma (di cui del più famoso, Travaglio condivide anche il nome): erano dei magistrati che originariamente venivano scelti solo tra i patrizi in numero di due e per una durata di 5 anni. I loro compiti principali consistevano nel censimento della popolazione (allo scopo di ordinare le liste elettorali, le milizie ed i tributi), nella sorveglianza sui comportamenti individuali e collettivi ed infine (ma non per minore importanza) nell’esercizio della “lectio senatus” e cioè della prerogativa di poter selezionare i candidati al senato.E proprio di quest’ultima facoltà sembrerebbe volersi avvalere oggi il nostro quasi universalmente amato censore con le sue “filippiche” lanciate ogni giovedì sera in “casa Santoro”; facoltà oratoria senza contraddittorio che in tv viene concessa solo a lui e qualche comico satirico.Ma qualcosa di strano ed inatteso è accaduto nella puntata di “Anno zero” del 18 febbraio scorso e dedicata a Bertolaso, che nella “bertolasica” di Travaglio è diventato Bertonaso, Bertocaso ecc, durante la quale il “censore” ha perso le staffe perché punzecchiato da Porro e Belpietro. Ma la cosa non è finita in studio e Travaglio in una lettera aperta a Santoro ha, tra l’altro, minacciato “velatamente” di disertare la fortunata trasmissione di Rai2. Dal canto suo Santoro ha risposto nello stesso modo all’amico, nonché compagno di lavoro da diversi anni, tessendone sì le lodi, ma anche con una tiratina di orecchie, sottolineando che non era il caso di andare in escandescenze per “una banalissima insinuazione (e non un’aggressione squadristica)” e che avrebbe vissuto la decisione del collega di allontanarsi dal programma televisivo con grande amarezza, ma anche con la certezza che la cosa non avrebbe costituito né una tragedia, né una catastrofe irreparabile … forse giusto per chiarire al censore chi è Ciccio e chi Don Ciccio.Tornerà insieme la fortunata coppia o l’incantesimo si è rotto? Se così fosse, al posto di Crozza inizierei ad avere qualche timore circa il mantenimento della copertina di Ballarò, perché con un altro comico satirico del livello di Travaglio a spasso, la garanzia del proprio posto di lavoro non gliela potrebbe dare nessuno.Buona giornata