Stavo per scrivere 27.12.2016.Tanto per ribadire,se mai ce ne fosse bisogno,che guardo sempre avanti,sempre al futuro.Le poche volte che mi guardo alle spalle è per rimembrare pochi preziosi e luminosi istanti...Non vivo nel passato.Il mio è un dono ed anche una maledizione.Forse.Ci vogliono spalle larghe e anche un gran senso dell'umorismo.La vita è già fin troppo triste.Io preferisco dire noiosa.Fosse anche l'ultimo giorno della mia vita credo che vedrei una luce in fondo al tunnel.Ma forse questa è un'altra storia.Sono qui,sola con la mia gatta nera.Gli altri sonnecchiano.Fuori c'è la nebbia a dare un senso di magia a questo pomeriggio di fine dicembre.Quest'anno ho fatto pochi auguri,via whatsapp e facebook.Ho tagliato tanta di quella legna che potrei riscaldare tutta New York per vent'anni o giù di lì e devo ammettere che le cesure mi hanno sempre divertita parecchio.Ci sono persone capaci di trascinare inutili fardelli a oltranza,arrancando lungo il cammino.Nessuno immagina quanto ci si possa sentire leggeri voltando pagina se necessario.E anche se non è necessario.Un pò come tagliarsi i capelli.Il vuoto della riacquistata libertà dà quasi un senso di vertigine,di eccitante voglia di riprendere un viaggio forse mai interrotto.Le amicizie in cui credo sono poche,come potrebbero esserlo le gocce di un elisir di lunga vita.Rare le donne,per me almeno,più gli uomini.Dalle donne ho ricevuto solo fregature...Ti usano quando fai loro comodo e il giorno dopo nemmeno ti conoscono.Gli uomini,a parte quei mollaccioni vanesi ed egocentrici,sono un'altra cosa.Se ti devono mandare a quel paese lo fanno.Poi si può riprendere il dialogo interrotto ridendone insieme.Qual è dunque la lezione di vita tratta in questo lungo anno?E' valsa ancora una volta la pena vivere.Nonostante le inevitabili difficoltà date dall'usura dello scorrere più o meno monotono dei giorni.Anche se poi la mia vita non è così monotona come mi compiaccio di dipingere.Un vezzo ormai.Sento un campanellino,sembra ricordarmi che tutto questo scribacchiare somiglia un pò al pedissequo riepilogo di fine anno ch noi esseri umani talvolta facciamo.No,dopotutto domani è un altro giorno...
27.12.2015
Stavo per scrivere 27.12.2016.Tanto per ribadire,se mai ce ne fosse bisogno,che guardo sempre avanti,sempre al futuro.Le poche volte che mi guardo alle spalle è per rimembrare pochi preziosi e luminosi istanti...Non vivo nel passato.Il mio è un dono ed anche una maledizione.Forse.Ci vogliono spalle larghe e anche un gran senso dell'umorismo.La vita è già fin troppo triste.Io preferisco dire noiosa.Fosse anche l'ultimo giorno della mia vita credo che vedrei una luce in fondo al tunnel.Ma forse questa è un'altra storia.Sono qui,sola con la mia gatta nera.Gli altri sonnecchiano.Fuori c'è la nebbia a dare un senso di magia a questo pomeriggio di fine dicembre.Quest'anno ho fatto pochi auguri,via whatsapp e facebook.Ho tagliato tanta di quella legna che potrei riscaldare tutta New York per vent'anni o giù di lì e devo ammettere che le cesure mi hanno sempre divertita parecchio.Ci sono persone capaci di trascinare inutili fardelli a oltranza,arrancando lungo il cammino.Nessuno immagina quanto ci si possa sentire leggeri voltando pagina se necessario.E anche se non è necessario.Un pò come tagliarsi i capelli.Il vuoto della riacquistata libertà dà quasi un senso di vertigine,di eccitante voglia di riprendere un viaggio forse mai interrotto.Le amicizie in cui credo sono poche,come potrebbero esserlo le gocce di un elisir di lunga vita.Rare le donne,per me almeno,più gli uomini.Dalle donne ho ricevuto solo fregature...Ti usano quando fai loro comodo e il giorno dopo nemmeno ti conoscono.Gli uomini,a parte quei mollaccioni vanesi ed egocentrici,sono un'altra cosa.Se ti devono mandare a quel paese lo fanno.Poi si può riprendere il dialogo interrotto ridendone insieme.Qual è dunque la lezione di vita tratta in questo lungo anno?E' valsa ancora una volta la pena vivere.Nonostante le inevitabili difficoltà date dall'usura dello scorrere più o meno monotono dei giorni.Anche se poi la mia vita non è così monotona come mi compiaccio di dipingere.Un vezzo ormai.Sento un campanellino,sembra ricordarmi che tutto questo scribacchiare somiglia un pò al pedissequo riepilogo di fine anno ch noi esseri umani talvolta facciamo.No,dopotutto domani è un altro giorno...