Questo libro è un reportage "romanzato"...Narra la storia di una giovane giornalista "Azadeh" che ritorna a Teheran per lavoro ed incontra l'uomo della sua vita "Arash" che sposerà con le abitudine del luogo anche se sono entrambi occidentalizzati ...E' un romanzo interessante in cui la scrittrice parla molto di se stessa e della sua terra ricca di contraddizioni e di intrecci tra le usanze islamiche e quelle occidentali...In questo romanzo ho letto di abitudini, di modi di vivere che la stampa nazionale non riporta mai ... ho vissuto con la protagonista da donna iraniana la preoccupazione di aspettare un figlio senza essere sposata ...e poi i preparativi per il matrimonio in un paese in cui il padre deve autorizzare le nozze...In alcuni passaggi sembrava di ritornare in Italia per la contraddizione tra le vecchie tradizioni e le nuove...per il tentativo da parte dei governatori di tappare la voce all'informazione...la preoccupazione di crescere un figlio in un paese in cui le regole del "gioco" sono complicate da spiegare...l'influenza delle altre civiltà che rende ancora tutto più difficile da gestire...Dal romanzo: "le autorità temevano che se avessero allentato la loro presa soltanto un pò, tutti quelli che avevano trattato ingiustamente ... si sarebbero sollevati contro di loro e avrebbero cercato la vendetta, oltre che il loro diritto di partecipare al governo"i