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Post N° 183


Roma - Allo stato attuale il governo Prodi rischierebbe di non avere la maggioranza al Senato nel caso di un nuovo voto di fiducia. I numeri a Palazzo Madama, se le posizioni rimanessero quelle determinatesi oggi nel voto sulla politica estera, non consentirebbero all'Unione di raggiungere la quota di 163 voti, ovvero la maggioranza assoluta. In occasione del voto di fiducia del 19 maggio 2006 che aveva consentito il varo del suo secondo governo, Prodi aveva ottenuto 165 voti contro i 155 dell'opposizione. Le cifre Oggi i dati sarebbero questi: 155 voti sicuri per l'Unione (101 Ulivo, 26 Prc, 10 Verdi-Pdci, 10 Autonomie, 4 Idv, 3 Udeur, 1 Idm), assieme a quelli del senatore eletto all'estero Luigi Pallaro, che ha detto di votare sempre per il governo, e dei senatori a vita Levi Montalcini, Scalfaro, Ciampi e Colombo. Per un totale di 160. Tre voti di meno Persi sembrerebbero essere i due voti del senatore De Gregorio, ex Idv, e del senatore a vita Pininfarina; cosė come quelli dell'ex Pdci Rossi e di Franco Turigliatto, trotzkista Prc, che hanno bocciato la politica estera del governo. Incerto l'atteggiamento dei senatori a vita Andreotti e Cossiga, cosė come quello del leader dell'Italia di mezzo, Marco Follini. La Cdl, se confermeranno il voto come per la politica estera anche De Gregorio e Pininifarina, si attesterebbe a 157 voti.