Caro diario addio. Meglio scrivere un blog Le confidenze dell'adolescenza fuggono verso i blog. Un ragazzo su due si sfoga online, mentre solo uno su 10 tiene un diario di carta LONDRA (INGHILTERRA) – Tenere un diario personale è una possibile risposta alla necessità umana di ricordare, di creare e di ricordarsi; può essere un'espressione di un periodo come l'adolescenza o una forma letteraria destinata a future pubblicazioni. Compresi tra questi estremi, infiniti piccoli mondi si creano e si distruggono continuamente. Negli ultimi anni, l'abitudine di tenere un diario è diventata sempre più sporadica, anche tra i giovani. DALLA CARTA AL WEB – A confermare il declino della diaristica è uno studio commissionato da Sky, in occasione del lancio del premio per giovani giornalisti . Il sondaggio ha visto coinvolti circa mille giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni, come i protagonisti della competizione che è cominciata il 5 e si terrà fino al 14 marzo. Secondo i dati raccolti, solo il dieci per cento degli intervistati ha un diario cartaceo, mentre arriva al 47% la percentuale di ragazzi che scrive sul blog personale, per una media di 4 ore e mezza passate a frequentare i social network come MySpace, durante tutta la settimana. Inoltre il 22% dei ragazzi aggiorna il blog cinque giorni su sette. I dati, riportati anche dal Times , segnano la fine di un'epoca , anche se va considerato che, essendo il questionario online, i ragazzi che hanno raccontato la propria esperienza sono probabilmente tra i più attivi sul web. MEGLIO PUBBLICO – La prima differenza sostanziale tra un diario fisico e online è certamente l'accesso alle informazioni: il primo è spesso uno spazio segreto e intimo che appartiene solamente all'autore, mentre il secondo, per quanto personale, viene reso pubblico. Ma il nemico principale della riservatezza resta comunque il genitore; il 46% dei ragazzi che scrivono online aggiornano il blog all'insaputa di mamma e papà. La linea di confine tra pubblico e privato cambia, ma la necessità di rifugiarsi in un luogo lontano dalle mura domestiche rimane . L'anonimato diventa importante soprattutto per difendersi da chi si conosce e lo stesso viene confermato anche dai genitori che scrivono sui propri blog, come riporta Marina Rossi06 marzo 2007
Caro diario addio. Meglio scrivere un blog
Caro diario addio. Meglio scrivere un blog Le confidenze dell'adolescenza fuggono verso i blog. Un ragazzo su due si sfoga online, mentre solo uno su 10 tiene un diario di carta LONDRA (INGHILTERRA) – Tenere un diario personale è una possibile risposta alla necessità umana di ricordare, di creare e di ricordarsi; può essere un'espressione di un periodo come l'adolescenza o una forma letteraria destinata a future pubblicazioni. Compresi tra questi estremi, infiniti piccoli mondi si creano e si distruggono continuamente. Negli ultimi anni, l'abitudine di tenere un diario è diventata sempre più sporadica, anche tra i giovani. DALLA CARTA AL WEB – A confermare il declino della diaristica è uno studio commissionato da Sky, in occasione del lancio del premio per giovani giornalisti . Il sondaggio ha visto coinvolti circa mille giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni, come i protagonisti della competizione che è cominciata il 5 e si terrà fino al 14 marzo. Secondo i dati raccolti, solo il dieci per cento degli intervistati ha un diario cartaceo, mentre arriva al 47% la percentuale di ragazzi che scrive sul blog personale, per una media di 4 ore e mezza passate a frequentare i social network come MySpace, durante tutta la settimana. Inoltre il 22% dei ragazzi aggiorna il blog cinque giorni su sette. I dati, riportati anche dal Times , segnano la fine di un'epoca , anche se va considerato che, essendo il questionario online, i ragazzi che hanno raccontato la propria esperienza sono probabilmente tra i più attivi sul web. MEGLIO PUBBLICO – La prima differenza sostanziale tra un diario fisico e online è certamente l'accesso alle informazioni: il primo è spesso uno spazio segreto e intimo che appartiene solamente all'autore, mentre il secondo, per quanto personale, viene reso pubblico. Ma il nemico principale della riservatezza resta comunque il genitore; il 46% dei ragazzi che scrivono online aggiornano il blog all'insaputa di mamma e papà. La linea di confine tra pubblico e privato cambia, ma la necessità di rifugiarsi in un luogo lontano dalle mura domestiche rimane . L'anonimato diventa importante soprattutto per difendersi da chi si conosce e lo stesso viene confermato anche dai genitori che scrivono sui propri blog, come riporta Marina Rossi06 marzo 2007