crederci... sempre!!

FINI: LA CDL C'E' ED E' BEN DETERMINATA


Roma, 29 mar. - "La Cdl c'è ed è ben determinata, non ha problemi di leadership e sa cosa vuole. Questo è chiaro a tantissimi italiani. Ma non lo è per alcuni nostri amici”. Lo ha affermato il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, davanti ai gruppi di Fi, An e Lega riuniti nella sala della Regina a Montecitorio. “D'ora in poi - ha detto il leader di An - dobbiamo lavorare non per dividere la Cdl ma per unirla. Servono azioni comuni da proporre su due tre questioni”. La Casa delle libertà “deve essere la lepre che viene inseguita e non il cane che la insegue. Deve indicare la strada e riprendere l'iniziativa. Fuori dal Palazzo - ha aggiunto - questa coalizione ha grande forza”. Sull'annuncio di Silvio Berlusconi a favore di un rilancio della federazione della Cdl, Fini si è trovato d’accordo: “Va bene partire con la federazione ben sapendo che non è la fine dei partiti, anzi può rappresentare un forte rilancio per la Casa delle libertà ed è anche garanzia di bipolarismo”. “Noi siamo orgogliosi delle nostre origini – ha sottolineato - ma anteponiamo agli interessi di una parte identitaria quelli della coalizione. L'opposto della scelta di Casini che privilegia una parte sugli interessi della coalizione”. Spiegando le ragioni dell'astensione sul voto del rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan, il leader di An ha ribadito che "non si può scherzare sulla pelle dei nostri soldati" per questo "la scelta era doverosa”. Fini ha quindi invitato tutti i parlamentari ad andare in visita "presso i comandi delle nostre forze armate e spiegare perché ci siamo astenuti". "Noi - ha proseguito - non abbiamo nessuna difficoltà a dire quello che sta accadendo e io personalmente tra qualche giorno andrò in Libano a spiegarlo ai nostri soldati". Per quanto riguarda le imminenti consultazioni amministrative, per il leader di An “nessuno pensa” ad andare alle elezioni senza l'Udc. “Ha ragione Berlusconi quando dice che queste elezioni hanno una valenza politica”, ma “non si prendono i voti delle politiche e si traducono in voti amministrativi, non funziona così”.