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Post N° 299


I RAGAZZI DI BUDAPESTViene riportato, in seguito alla narrazione della vicenda storica, il testo di una canzone egregiamente eseguita dai Finis Terrae al concerto.23 ottobre 1956. A Budapest migliaia di manifestanti scendono in strada in segno di solidarietà con l’immensa protesta di operai e studenti Polacchi repressa col sangue un mese prima. Viene abbattuta la statua gigante di Stalin nel parco municipale. Il numero uno del Partito Comunista, parla alla radio: insulta gli studenti e gli operai e respinge le loro richieste. Poi ordina alla polizia politica di sparare sulla folla ammassata davanti al palazzo della radio: muoiono in 12. I manifestanti si impadroniscono delle armi di decine di poliziotti che non oppongono resistenza. Nella notte i blindati della 92ma divisione dell'Armata Rossa entrano a Budapest. Il 25 ottobre, inizia la rivolta in altre dieci città, cinque radio clandestine trasmettono nel paese, vengono distribuiti giornali clandestini e sono costituiti alcuni consigli di fabbrica.31 ottobre. I blindati si ritirano dalla capitale. Mosca invia finti negoziatori che, per guadagnare tempo, assicurano che l'Armata Rossa sta lasciando il paese. Invece dopo quattro giorni i carri armati sovietici entrano a Budapest, la gente si difende con armi leggere e bottiglie molotov. I combattimenti continuano fino al 9 dicembre. Il 12 dicembre, quando viene istituita la legge marziale, i lavoratori proclamano uno sciopero generale, che durerà fino al 13 gennaio, quando viene decisa la pena di morte contro tutti gli scioperanti.Il 20 marzo, il primo ministro si reca a Mosca a rendere omaggio all’intervento sovietico. Il 27 aprile firmerà gli accordi di "stazionamento temporaneo" delle truppe sovietiche in Ungheria. vi resteranno ancora trentadue anni."A questa vicenda è dedicata la canzone:I RAGAZZI DI BUDAPEST Avanti ragazzi di Budaavanti ragazzi di Peststudenti, braccianti, operai,il sole non sorge più ad Est. Abbiamo vegliato una nottela notte dei cento e più mesisognando quei giorni d’ottobre,quest’alba dei giovan’ungheresi.Ricordo che avevi un moschettosu portalo in piazza, ti aspetto,nascosta tra i libri di scuolaanch’io porterò una pistola. Sei giorni e sei notti di gloriadurò questa nostra vittoriama al settimo sono arrivatii russi con i carri armati.I carri ci schiaccian le ossa,nessuno ci viene in aiutoil mondo è rimasto a guardaresull’orlo della fossa seduto. Ragazza non dirlo a mia madrenon dirle che muoio staserama dille che sto su in montagnae che tornerò a primaveraCompagni noi siam condannati,sconfitta è la rivoluzionefra poco saremo bendati e messi davanti al plotoneCompagno il plotone già avanza,già cadono il primo e il secondofinita è la nostra vacanza,sepolto l'onore del mondoCompagno riponi il fuciletorneranno a cantare le fontiquel giorno serrate le filee noi torneremo dai montiAvanti ragazzi di Buda,avanti ragazzi di Peststudenti, braccianti e operai,il sole non sorge più all'Est.per gentile concessione di:http://marchesacasati.giovani.it/diari/611538/i_ragazzi_di_budapest.html