Creato da bottegainbottega il 20/06/2012
abbigliamento bio
 

 

Coltivazione Non Alimentare

Post n°16 pubblicato il 09 Gennaio 2013 da bottegainbottega
 

Viaggio nel tempo e spazio delle nostre fibre tessili

 

In tutte le società che scoprirono l’agricoltura i cereali erono affiancati da colture di cotone, canapa, e lino; molti animali erono allevati per lo stesso motivo: pecore, capre, lama e alpaca per la lana e i bachi per la seta.

L’umanità del Neolitico ricavava attrezzi e altri manufatti dalle ossa degli animali domestici, cuoio dalla pelle conciata dei bovini.

Una delle prime piante domesticate in America fu coltivata per usi non alimentari, era una tipica zucca utilizzata come recipiente.

Ma dove, quando e come nascono l’agricoltura e l’allevamento?

Ci sono aree del mondo in cui la domesticazione di piante e animali indigeni fu spontanea, con certezza e ricchezza sono state identificate cinque zone:

·        Vicino Oriente – la Mezzaluna fertile

·        Cina

·        Mesoamerica – Messico Centrale e Meridionale e le aree circostanti

·        Ande e l’adiacente bacino amazzonico

·        Stati Uniti Orientali

 

Principali coltivazioni preistoriche:

Territorio

Fibre

 

 

 

 

Mezzaluna Fertile

Lino

 

 

 

 

Cina

Canapa

 

 

 

 

Mesoamerica

Cotone

(Gossypium hirsutum)

 

Yacca

 

 

Agave

 

 

 

 

 

 

 

Ande, Amazzonia

Cotone

(G. barbadense)

 

 

 

Africa Occidentale e Sahel

Cotone

(G. herbaceum)

 

 

 

India

Cotone

(G. arboreum)

 

Lino

 

 

 

 

Etiopia

Lino

 

 

 

 

Il lino fu una delle prime piante domesticate (attorno al 7000 a.C.) e rappresentò la principale fibra tessile in Europa fino alla rivoluzione industriale, quando fu soppiantata dal cotone, ma il lino arrivò in Europa e Nord Africa con le grandi immigrazioni preistoriche perché era presente allo stato selvatico fuori dalla Mezzaluna fertile e dall’Anatolia , cresce spontaneamente in una vasta area che va dall’Atlantico al Mar Caspio ed ha varietà selvatiche interessanti mai coltivate.

In tempi preistorici si selezionò il cotone come fonte di fibra tessile, allo scopo si utilizzano i peli che rivestono i semi ed i primi agricoltori – europei e americani – selezionarono in modo indipendente due varietà di cotone dai peli più lunghi.

Nel lino e la canapa le fibre si ricavano dagli steli e quindi la pressione selettiva fu in favore di gambi sempre più lunghi.

Il 95% del cotone coltivato oggi nel mondo è del tipo Gossypium hirsutum, domesticate per la prima volta in Mesopotania in tempi preistorici; i primi agricoltori del Sud Africa utilizzarono la varietà G. barbadense: è evidente che  l’hirsutum ha avuto grandi difficoltà a penetrare verso il sud e non è riuscito a prevenire la domesticazione del barbadense.

Questo si spiega con l’esame genetico delle specie eurasiatiche, l’esame mostra che sono quasi tutte frutto di un unico processo di domesticazione e che la rapida diffusione prevenne la ridomesticazione in altre aree o la domesticazione di altre varianti.

In America quasi tutte le piante coltivate più diffuse si scoprono essere costituite da molte varianti della stessa specie, domesticate indipendentemente al nord, al centro o al sud, come il cotone.

Il baco da seta e la canapa li troviamo nei siti cinesi più antichi – attorno al 7500 a.C. – dato posteriore di un millennio all’inizio dell’agricoltura nella Mezzaluna fertile.

Come è noto il baco da seta arrivò in Europea per esportazione clandestina nel 552 d.C.

 

(tratto da Armi, Acciaio e Malattie, J. Diamond)

 
 
 

Agricoltura non è sinonimo di cibo

Post n°15 pubblicato il 09 Gennaio 2013 da bottegainbottega
 

Agricoltura è la coltivazione di piante per fibre tessili, piante per l’alimentazione umana e animale, piante per ottenere carburanti, piante officinali cioè mediche, piante tintorie – per tingere i tessuti -, piante utili all’industria chimica – per le vernici – e all’industria delle armi -  è dalle piante del cotone che si ottengono le nitrocellulose per gli esplosivi.

 

Tutta questa agricoltura fa bene al nostro pianeta quanto è coltivazione biologica.

 

Con l’agricoltura a scopo alimentare umano apprezziamo il buon cibo che arriva vivo e intatto nelle proprie caratteristiche, ugualmente avviene con le fibre tessili coltivate bio-logicamente.

 

Con gli uomini preistorici , che hanno imparato a trarre da queste piante le fibre tessili, ri-scopriamo il piacere di indossare il cotone, il lino, la canapa etc. etc. non è solo piacere della pelle ma è benessere.

 

Appena indossiamo un capo in cotone o lino o canapa avvertiamo la morbidezza, continuando realizziamo che non sudiamo, e se avviene non sprigioniamo odori quanto mai molesti, ci accorgiamo che eventuali sbalzi di temperatura, o il caldo o il freddo non ci attanaglia in modo fastidioso.

 

L’epidermide poi non si ribella avvertendoci con pruriti, bollicine etc. etc.

 

Tutto questo è benessere e capiamo che quel capo è la gradita casa del nostro corpo, per-ché il vestito non è altro che questo: la casa del corpo.

 

La fibra tessile per tramutarsi in casa accogliente deve essere trattata, tinta in modo consono alla provenienza biologica. Le trasformazioni dei peli che ricoprono i semi della pianta del cotone, gli steli della canapa e del lino, in tessuti tinti o no devono rispettare le caratteristiche di ognuno di questi, si eliminano tutte le procedure che rendono questi fili pari ai sintetici: non avviene la “mercerizzazione”, il cotone non lo si trasforma in “filo di Scozia”, non si usano gli acidi che uccidono il filo. Le tinte sono  a-tossiche, senza metalli pesanti e quando è possibile sono minerali o – preziosità assoluta – vegetali.

 

A noi però piace aggiungere dell’altro: sapere che le piante ed i tessuti sono state guar-date e maneggiate da occhi e mani amorevoli, da persone che ricevono giusta ricompensa per la fatica spesa.

E’ un bene sottile sapere che la maglia o l’abito indossato non frutto di fatica di bimbo, di persona sotto pagata che deve lavorare fino allo sfinimento e lo stesso ciò che guadagna basta alla pura sopravvivenza.

 

A ben leggere un capo biologico si scoprono altre cose ancora, chi costruisce l’abito tro-vandosi davanti una pezza di tessuto – che parla in modo già così chiaro – pretende di creare il capo desiderabile nella foggia e anche nel colore qualora pensi al “tinto in capo”. E come non ammirare certi tagli sapienti, discreti, precisi di cui se siamo un po’ distratti non c’è ce ne accorgiamo ma appena ci vediamo allo specchio e mentre lo indossiamo av-vertiamo la piacevolezza ed il piacere di averli addosso dati alla vestibilità.

 

Addossaci portiamo non fatica ma amorevoli cure che di mano in mano giungono a noi parlando lingue diverse.

Mi piace sapere che lì lontano,- India, America del Sud, Turchia, Egitto, Cina etc. etc etc. – l’agricoltore biologico coltiva per me che abito qui ove per ragioni climatiche ed altre non si può coltivare il cotone morbido e setoso e le altre fibre.

 
 
 

Cosa me dite della Pupa al maschile...........

Post n°14 pubblicato il 09 Gennaio 2013 da bottegainbottega
 
Foto di bottegainbottega

non ho un manichino al maschile, lo spazio della mia bottega è lillipuzziano, così alla mia Pupa ho infilato l'intimo da uomo della Engel, indossa anche una fascia per capelli in bamboo. Avete mai toccato un tessuto in bamboo - certificato ovviamente -?

E' una bella esperienza tattile da non perdere.

La biancheria da uomo - in foto i boxer ma ci sono anche gli slip - sono in cotone certificato IVN come la maglietta a mezza manica, e c'è anche la canottiera sia la classica vogatore che un altro modello delizioso; tutto della Engel.

Fate attenzione alla pettinatura della mia Pupa: io non vendo parrucche!

 
 
 

sconti...saldi.......occasioni.......

Post n°13 pubblicato il 09 Gennaio 2013 da bottegainbottega
 
Foto di bottegainbottega

.......ma cosa sono queste cose qui?

E' giusto ora il periodo in cui imperversano con un ventaglio di percentuali davvero imbarazzante.

Ma davvero ancora crediamo ai saldi?

Insomma ma qual'è il vero valore del nostro acquisto?

Da me - nella bottega - i prezzi non sono ingigantiti per poi poterli scontare, e così tutto l'anno l'acquisto è al valore reale.

E quando il fornitore mi offre degli sconti io li giro al cliente, come al golf in lana e seta in colore atossico e tutto certificato IVN - certificazione biologica -.

Perchè non mi venite a trovareb per scoprire il piccolo prezzo di questo e di altri capi con cui la Engel ed io omaggiamo i nostri clienti?

 
 
 

Ri eccomi qui........

Post n°12 pubblicato il 24 Novembre 2012 da bottegainbottega
 
Tag: Ferie

sono finalmente tornata dalle ferie e mi sono ripresa dalla "sbornia" di così tante ferie!

 

 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

I dinamici

 

FACEBOOK

 
 

Area personale

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

OnetheJackbottegainbottegamastropanzakilometro_zerogiova2000.smayuscolasolicino1donata58GiulioCesare30MarquisDeLaPhoenixzanzibardgl13Odile_Genetfantomas_62AlmenoUnaTerza
 

Ultimi commenti

wow, quante belle notizie questo mese!
Inviato da: mayuscola
il 21/01/2013 alle 18:35
 
che bel testo! sempre grande Calvino... e...
Inviato da: mayuscola
il 26/06/2012 alle 11:55
 
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963