Sunset Boulevard

Virginia, the heart of the family.


             Virginia Satir Nata in una famiglia rurale del Wisconsin, primoge-nita di cinque figli la Satir è stata la prima terapeuta familiare donna in U.S.A. R. Haber (T.F. n°68/2002) nel tracciare il profilo di questa donna eccezionale, sottolinea come la stessa abbia dovuto, nella sua vita, affrontare diverse sfide personali, familiari, professionali imparando: "… a trasformare le avversità in opportunità di apprendi-mento". In particolare la Satir, nella prima infanzia, aveva sofferto di una grave forma di sordità; nello sforzo riabilitativo aveva imparato ad utilizzare la comunicazione non verbale per comprendere e farsi comprendere, una forma che diverrà poi una delle sue tecniche terapeutiche per aiutare le persone a comunicare attraverso un linguaggio alternativo alla parola e più adatto ad esprimere sentimenti profondi. Anche sul piano professionale la Satir aveva mostrato capacità di trasformazione, spinta dalla sua curiosità intellettuale e dal suo attivismo. E così, dopo aver sperimentato l’insegnamento prima-rio scoprendo le difficoltà psicologiche dei suoi alunni e delle loro famiglie svantaggiate, era dive-nuta assistente sociale. L’interesse per questi problemi l’aveva poi spinta ad approfondire la sua preparazione psicologica e ad acquisire pratica di T.F., obiettivo che essa rag-giunse aggregandosi al Gruppo di ricerca diretto da G. Bateson a Palo Alto. Con quel gruppo aveva condiviso il modello terapeutico basato sulla comu-nicazione, come mezzo per capire le relazioni fami-liari, come tecnica per migliorarle, come modalità per entrare in rapporto empatico con le famiglie. Il suo testo del 1964, tradotto in italiano nel 1973 (Ed. Armando, Roma) col titolo "Psicodinamica e psico-terapia del nucleo familiare" è stato molto diffuso in Italia. Come ha affermato R. Simon (citato da Haber) la Satir: "…trasformò il processo terapeutico da oscu-ro lavoro introspettivo in una celebrazione delle capacità delle persone di trasformare la loro vita".