Cazzeggiando

La dieta delle donne a che serve?


Passeggiando per la città, vedo una bella, bellissima gelateria.. quel bel banco gelato.. quei gelati che ti chiamano, “uhuuuu vieni, vieni prendimi”… ditemi voi come si fa a resistere… Intanto sento un signore che insisteva con una donna di prendere un bel cono gelato, ma lei imperterrita e seria (quasi disgustata) diceva NO NO per carità sono a dieta. Le donne hanno una percezione del loro corpo deformata, quella che rimanda loro uno specchio oppure, praticamente, quella che le fa entrare in una taglia. Noi uomini vediamo altro. L'assunto trova conferma anche nelle numerose signore e signorine non modelle sempre un po' a dieta. Diete che spesso fatichi a spiegarti, guardandole e spesso apprezzandone la cosiddetta linea. Pure abbondante. Credo realmente che siamo quello che mangiamo. E sarebbe molto più efficace specchiarsi nel cibo che scegliamo, piuttosto che nella nostra immagine riflessa. Ognuno dentro di sé ha un vuoto. E allora siamo contenitori. E a me, a tavola, anche il declinare il dolce, l'evitare la scarpetta in un intingolo sublime per non toccare il pane appaiono già gesti di grande malinconia. Che uccidono l'eros. Cosa c'entra? C'entra sempre, quando c'è un corpo di mezzo. Il piacere della carne - intendo quello che apprezzano anche i vegetariani - ci dimostra vivi, non ha grande confidenza con la rinuncia e tanto meno con gli spigoli. Non ...me ne voglia l'osso, splendido telaio, ma dovrebbe lavorare il più possibile dietro le quinte. A me intristiscono anche le rotule troppo evidenti, figuriamoci un'anca o una costola. Se avessero ancora orecchie, le signorine che arrivano a sentire una mela come un invasore e tutti i loro stilisti di riferimento, saprebbero che un corpo che si muove disinvolto è già sexy, oltre tutte le forme e dimensioni possibili. Che sfilare dovrebbe essere esperienza ludica, ammiccante e provocatrice, e non il trasportare con passo registrato un indumento taglia mini, ruolo adatto ad una gruccia, detta anche e non per niente stampella. Oppure ometto. Le passerelle sono brevi e di passaggio, e non meritano investimenti in natura. E poi (lo dico e mi aspetto le frecce avvelenate), l'eleganza è frigida. Non dico inutile, l'effimero è fondamentale, ma frigida, sicuramente. Nessuno può essere manichino, un corpo non è fatto per essere guardato. Ma usato, dal possessore, o toccato, da un altro. Le modelle che si spengono dell'anoressia mi inquietano alla pari di un bombardamento su civili definito un errore. Mi danno lo stesso strozzamento di viscere. Quasi un pianto.