Parea dinanzi a me con l'ali aperte la bella image che
nel dolce *frui* liete facevan l'anime
conserte; parea ciascuna
rubinetto in cui raggio di sole ardesse sì acceso, che ne' miei occhi rifrangesse lui. E quel che mi convien ritrar
testeso, non portò voce mai, né scrisse incostro, né fu per fantasia già mai
compreso; ch'io vidi e anche udi'
parlar lo rostro, e sonar ne la voce e «io» e «mio», quand'era nel concetto e "noi" e "nostro".dalla DIVINA COMMEDIA - PARADISO (canto 19, 1-12)