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Navigatore stellare


Non mi dispiacerebbe che un telescopio puntato verso le stelle ed una sonda nelle viscere della terra, fossero lasciati alle loro funzioni originarie, senza dover essere spostati l'uno sulle cose visibili ad occhio nudo e l'altra portata in superficie.                        Il nostro cammino comune qua sulla terra è caratterizzato dal ricercare, dal capire, dal comprendere, come muovere i passi in questo nostro mondo. Ognuno segue il suo cuore o la sua mente, chi segue la sua mente non ha bisogno di telescopi e sonde, o di altri strumenti,quindi non dovrebbe aver bisogno di spostarli. La libertà è permettere ad ognuno di usare gli strumenti in cui crede, questo è amore. Guardare oltre il visibile non è una colpa come non lo è essere contenti del visibile, solo una scelta di vita. Entrambe le modalità esprimono una possibilità di movimento, dove poi quei movimenti portino è una scelta personale a priori. Non sono attaccata ai simboli qualunque essi siano, in quanto questi sono manifestazioni, indicazioni, segnali, il maschile, la direzione, lo spirito. Il mio viaggio ho scelto di farlo leggera, senza zavorre, e sentendo che la meta non è un punto di arrivo, ad una certa ora, in un certo giorno, di un particolare luogo, ma il viaggio stesso, se qualcuno già sa dove andare, ha scelto un navigatore satellitare per farsi guidare, ha calcolato ora giorno percorso e costi, forse potremmo casualmente incrociarci lungo il cammino, ma molto fuggevolmente, chi già conosce le sue tappe ed i suoi programmi vada tranquillo, una scelta di cuore non ha bisogno di un navigatore satellitare, come una scelta di mente non ha bisogno di muoversi liberamente, questo spazio è dedito a quei viaggiatori liberi, quelli senza zavorre o che cercano il modo di liberarsene, a tutti coloro stimolati dai colori, dagli odori, dai sapori naturali della vita, da suoni melodiosi e da tocchi delicati sulla pelle, dalle cose in sé, non dalle cose come appaiono, da chi riesce a comprendere il senso dello scegliere di chi ci è vicino, o apparentemente vicino, da chi lascia libero ognuno di fare la sua strada, nella serena comprensione che non sono le diversità il simbolo di una negazione, ma la volontà o necessità di imporre agli altri le proprie catene, in nome di simboli artificiali e buffe immagini di sè. Se questo richiede lo svuotamento di uno spazio dove è concesso  di essere qua, fuori dagli schemi, sarà un bel modo che esso svanisca allo stesso modo di come sia comparso,dal nulla. Ho sempre viaggiato da sola,e non per questo  non circondata da tante anime, siamo semplici viandanti di uno spazio e osservatori del nostro tempo, un pulviscolo luminoso, ma pur sempre un pulviscolo, quando non vediamo che la luce solo può renderci visibili.            Il vero grande mistero dell'universo, è la capacità di espansione dell'ego, dell'immagine di sè, capace di far diventare un granello di sabbia come la terra un fenomeno universale e l'universo semplici puntini luminosi,  pixel della nostra cover.