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Aneddoto collegato al post precedente


Come qualcuno aveva previsto, pochi commenti, poco è un eufemismo, così, vi lascio l'aneddoto, che mostra una visione leggera e saggia di dove si è oggi.Si racconta che in un passato regno, il  nuovo regnante avesse iniziato la sua gestione della res publica e di conseguenza per far quadrare i conti avesse adottato delle misure restrittive sia in termini di libertà che economici riguardo la popolazione. Alla prima misura adottata, dopo un poco, la popolazione si riunisce in corteo e urlante si dirige verso il palazzo del Re, il suo fac totum allora, giuntagli la notizia si precipita preoccupato dal Re e visibilmente agitato gli riferisce che il popolo ha reagito male e si avvicina minaccioso verso la sua residenza, il Re non sembra preoccupato e guardandolo gli dice non preoccuparti passerà, il corteo giunge sotto al palazzo e protesta in coro per qualche ora, poi lentamente si ritira e ritorna la quiete tra lo stupore del suo servitore. Passa qualche tempo ed il Re è costretto ad adottare un'altra misura, ancora più limitativa per il popolo, il servitore è sempre più preoccupato, passano poche ore ed un corteo ancora maggiore e più aggressivo di quello precedente si dirige al palazzo invitando tutti a partecipare alla protesta, ancora una volta la notizia si diffonde subito e lo stesso servitore avvisa il Re che la protesta sembra molto più violenta di quell'altra e invita il Re a a fare qualcosa, il Re lo guarda sorride e gli ribadisce di non preoccuparsi.. che passerà.. il corteo giunge al palazzo inferocito, urla, protesta, lancia minacce di morte, di insurrezione, insomma un vero macello, ma dopo qualche ora, la situazione ritorna alla calma. La storia prosegue per qualche mese, fin quando un giorno il Re prende una nuova decisione, una nuova misura, il suo servitore inizia a tremare quando ne viene a conoscenza e chiede al Re se non sia possibile fare diversamente, il Re gli risponde che non vi è scelta e che lui è costretto dalle circostanze, l'atto viene reso pubblico, passa qualche ora e in città regna uno strano silenzio, il servitore non sta nella pelle dal sollievo e corre felice dal Re, trovandolo per la prima volta preoccupato, e sorpreso gli chiede Maestà ma come,si preoccupa ora che non vi è nessun accenno di protesta? Il Re lo guarda e dice, dimostrandosi uomo saggio, ora, ci dobbiamo  preoccupare seriamente ,questi ci "fottono", parole, sembra, testuali...Lo dico per qualcuno che volesse identificare il Re con qualcuno o qualcosa, il tema centrale non è Il Re o le misure giuste o ingiuste adottate, ma la psicologia di una massa, fin quando non venga toccata realmente nelle sue cose, o nella sua anima o nel suo corpo, la massa reagisce così. L'unico modo perchè una massa di persone interagisca positivamente e costruttivamente con il mondo intero e con il suo mondo è determinato dal risveglio di ognuno, dalla consapevolezza. Con buona pace di chi aspetta che il Signore provveda,o la luce si accenda da sola.Oggi noi siamo ancora nella fase di mezzo, quella che non produce effetti reali.