parole sfumate

Post N° 10


DUE NEL CREPUSCOLOFluisce fra te e me sul belvedereun chiarore subacqueo che deformacol profilo dei colli anche il tuo viso.Sta in un fondo sfuggevole, recisoda te ogni gesto tuo; entra senz’orma, e sparisce, nel mezzo che ricolmaogni solco e si chiude sul tuo passo:con me tu qui, dentro quest’aria scesaa sigillareil torpore dei massi.Ed io riversonel potere che grava attorno, cedoal sortilegio di non riconosceredi me più nulla fuor di me; s’io levoappena il braccio, mi si fa diversol’atto, si spezza su un cristallo, ignotae impallidita sua memoria, e il gestogià più non m’appartiene;se parlo, ascolto quella voce attonito,scendere alla sua gamma più remotao spenta all’aria che non la sostiene.Tale nel punto che resiste all’ultimaconsunzione del giornodura lo smarrimento; poi un soffiorisolleva le valli in un freneticomoto e deriva dalle fronde un tinnulosuono che si disperdetra rapide fumate e i primi lumidisegnano gli scali.... le parole tra noi leggere cadono. Ti guardoin un molle riverbero. Non sose ti conosco; so che mai divisofui da te come accade in questo tardoritorno. Pochi istanti hanno bruciatotutto di noi: fuorchè due volti, duemaschere che s’incidono, sforzatedi un sorriso. (Eugenio Montale)