Sogno e poesia

Malia


Uno sguardo chino, di traverso. Un picchiettare coi piedi di fronte ad un picchiettare con le dita sul cellulare. Ma seppure per una frazione il suo punto focale coincide col mio. Seppure per una frazione di secondo il mio cuore riprende a battere. Ma il destino è ladro. Ti ruba gli istanti. E quattro occhi sono di nuovo lontani, separati da chilometri di strade. E da chilometri di differenze.MaliaDifficile in un antro di dolore,tra porzioni d’ansia e un tamburellare,saggiare l’extratemporale,coglierne di sbieco l’espressionementre aspira chino nervosamente.Discutibile, mastica parole sincopate,tra una boccata e un’altra,tra un passo e un altro.Si abbina allo sguardo maliardoquell’occhio stampato sul braccio.È un quasar, mistero insolubileO un buco nero che attirail mio fluido vitale,confonde l’orientamentoD’intralcio l’orario rompe l’incanto,di scatto poi col ticchettiocopre il mio battito.Non che il mio turno non ci divida;ma è la distanza tra noi la deriva.