Sogno e poesia

Due strade parallele


Oh scetticismo tenero del cuore -Che sa e non sa -E come flotta d’aromi sussulta In una tempesta di neve -Affretta e poi rimanda lo scontro con il veroaffinché non sia la certezza deludenteparagonata all’ansia deliziosa,desiderio vibrante di paura -Emily DickinsonAmico mio, io non sono ciò che sembro.L'apparenza è come un abito che indosso,un abito che protegge me dai tuoi interrogativie te dalle mie negligenze.Amico mio, l'io dimora in me nella casa del silenzioe lì rimarrà per sempre,impercettibile e inavvicinabile.Non voglio che tu creda ciecamente in ciòche dico o faccio, le mie parole e le mie azioni infattinon sono altro che i tuoi pensieri e le tue speranze resi tangibili.Quando tu dici "Il vento spira verso est",io confermo "Sì, spira proprio in quella direzione";perché non voglio che tu sappia che la mia mentenon dimora nel vento ma nel mare.Tu non puoi capire i miei pensieritrasportati dalle onde, né voglio che tu lo faccia.Preferisco navigare da solo.Quando da te è giorno, da me è notte;e pure descrivo il mezzogiorno che danza sulle colline ela furtiva ombra purpurea che attraversa la valle;perché tu non puoi udire il canto della mia oscuritàné vedere il battito delle mie ali contro le stelle;del resto, meglio così.Rimarrò solo con la mia notte.Quando tu ascendi al Paradiso,io scendo dall'inferno;e quando, dalla riva opposta del golfo che ci separa,mi chiami: "compagno, amico",a mia volta ti chiamo "compagno, amico"poiché non voglio che tu veda il mio Inferno.La fiamma ti brucerebbe gli occhie il fumo ti invaderebbe le narici.E io amo troppo il mio Inferno per fartelo visitare.Resterò all'Inferno da solo.Tu ami la Verità,la Bellezza,la Giustiziae io per amor tuo dico che amare è giusto e decoroso,anche se dentro di me rido del tuo amore.Ma non voglio che tu lo veda.Riderò da solo.Amico mio, tu sei buono, cauto e saggio,certo, sei perfetto.Anch'io, benché sia pazzo,quando parlo con te lo faccio con saggezza e con cautela,mascherando la mia pazzia.Sarò pazzo da solo.Amico o nemico che tu sia,come posso farti capire?Anche se camminiamo insieme,mano nella mano, la mia strada non è la tua.Khalil GibranScoprire il segreto dei nostri animiScoprire il segreto del tuo animorisulterebbe un amaro riscontro.Come il risvolto della Parigidella Tour, dei caffè e di lascive danzanti;come la piaga della New Orleansridente jazz-town :strade con la nomea di ospitareinfingardi che si affidanoall’infida bottiglia, ghettineri infiammabili, una folla poi(sempre di neri) immersanella melma che la rammollisce. E scompare…Scrutare il segreto del mio animoriuscirebbe in labilità snervante;come aver avvicinato il mio micio,randagio e traumatizzato, pian piano:un gesto sospetto o una presa più fortel’avrebbero reso sfuggente e sfiduciato;come una farfalla variopinta,la diresti arabescata, la cacci,ghermisci e vi trovi, ritratta,la cupa effigie della morte;come nebbia fittissima, la scorgi,tutta intorno, vi puoi dirti immersa. E scompare…Sintonizzare i palpiti dei nostri cuori,sincronizzare i ritmi delle nostre emozioni,è un’utopia che bene si realizza nei sogni.Le foto del tuo passato, del mio,non valgono come i ricordi, quellinon si possono penetrare, visionare.Mi è concesso idealizzarti, confidarmi.Ti è concesso commiserarmi, interrogarti.Mai conoscerci, mai comunicarci.(Maria Giunta, tratta da "Frulo d'ali")