Sogno e poesia

La nostra vita non è materia "alta"


Eccomi qua dopo una lunga assenza.Forse la mia lunga "vacanza" dal blog (non senso di vacans, che non ci sono stata) è dovuta alla mia impressione che , dopo aver messo a nudo la mia interiorià nel post precedente,io avrei solo potuto scrivere sciocchezze,il solito resoconto che non amo fare sulle mie giornate prive di eventi emozionanti;insomma io ho un'idea idealizzata anche di un semplice blog, come delle altre cose.Ma oggi una lezione sulla letteratura medievale mi ha fatto riflettere:Dante cala una materia così alta come quella del viaggio interiore verso la salvezza che dovrebbe narrare tramite un linguaggio alto,in un'opera perfetta utilizzando il sermo humilis,cioè la Commedia, il plurilinguismo,le rime aspre,questo per agire da divulgatore,per farsi "profeta d'ispirazione divina"e portare un messaggio al volgo.Ora, anche se questo sembra non aver un nesso con la mia vita,invece io penso la seguente:se voglio comunicare con qualcuno tramite la scrittura le mie emozioni,posso soltanto  scrivere le poesie sul blog o qualche ragionamento metaletterario che molti non capiranno sicuramente?La nostra vita non è una materia "alta",quindi necessita di "sermo humilis".Chiusa la parentesi allora ritorno in me e vi racconto la storia di una mia lunga attesa , screziata ieri dal cammeo di una telefonata e  dal tonfo di una frase detta fuori posto(da lui).Non vedevo e sentito un mio collega(che vorrei fosse mio amico) da 1 mese e 20 giorni,dopo 3 giorni di chiamate a cui non ho ricevuto risposta,20 giorni fa mi scrive un sms in cui dice di essere stato all'ospedale non specificando perchè e scrivendo che ha il cellulare rotto ed  è inutile che io lo chiami .Poi il silenzio...Da specificare che agli inizi d'ottobre lui mi aveva detto che forse sarebbe partito per continuare gli studi a Bologna,poi non è più partito ma gli avevo scritto una lettera d'addio,in cui gli confidavo che è stato l'unico ragazzo che non mi ha giudicata secondo l'apparenza,che mi dispiaceva che partisse perchè avrei voluto incontrarlo fuori dal contesto universitario.Lui ieri sera telefona,siamo stati molto tempo a parlare, io ero contentissima,mi ero preoccupata per la sua salute e che non mi volesse sentire.Lui se ne esce con la frase"Ti ho chiamato perchè sarei stato vergognoso, era mio dovere,non volevo ti offendessi".Allora, uno chiama perchè"è suo dovere" o perchè la persona gli è mancata(anche se parliamo d'amicizia) e gli fa piacere sentirla?Scusate lo sfogo...forse sono troppo suscettibile in questi giorni.Lo so che non ve ne frega niente, ma compatitemi...