certi momenti

Si va in scena


È natale! Si va in scenaBenvenuti signori allo spettacolo che ogni anno si ripete e che ognuno mette in scena sul suo piccolo palcoscenico.Siamo tutti attori di una commedia dove il buonismo e l’ipocrisia sono le trame consolidate di una farsa che si ripete senza fine.È un tripudio di suoni, di colori, di sorrisi (per l’occasione, i dentisti rimpinguano le loro tasche!).Ad ogni angolo s’incontra un amico, un conoscente, un estraneo un chicchessia…. Basta che sia qualcuno a cui poter dire AUGURI!!! Com’è bello abbracciarsi e baciarsi anche quando la persona in questione non la sopporti davvero…Ma ci si sente più buoni no? Si perdona l’imperdonabile almeno per quel giorno (non è chiaro se si deve esser buoni solo il giorno di natale o tutte le feste consacrate, compresa la vigilia e Santo Stefano); Dimenticavo! Bisogna esser buoni anche all’Epifania!?? Sul calendario è considerata festività quindi bisogna attenersi alle regole!!, si fanno regali che spesso non puoi permetterti, che quasi mai piacciono, che DEVI fare perché è la tradizione che lo impone. La tavola? Sempre imbandita (con buona pace dei dietisti che attendono con ansia la fine delle feste per far la “festa” alle povere sventurate vittime dei panettoni), i commensali? Tutti allegri attorno alla tavola imbandita, ben attenti a seder accanto a quello meno odioso, quello che non vedono esattamente da un anno, per la precisione quello che era seduto accanto a loro l’anno precedente... a cui raccontare con enfasi le vicissitudini di un anno, compresi lutti e matrimoni che son sempre il “piatto forte” di un discorso tra due persone che in realtà non si conoscono e non hanno nessuna voglia di farlo... È natale…dal latino natalis “giorno di nascita”La religiosità dov’è? Relegata ad una messa a cui si partecipa per dovere (natale, pasqua, matrimoni e funerali son tappe fisse), usciti dalla messa, baci e abbracci e poi di corsa alla famosa tavola imbandita…Perché la “nascita” non può esser davvero un momento personale, di crescita interiore, di riflessione, un momento di pausa dagli affanni, dall’ipocrisia, dal vuoto che ci circonda…Forse bisogna solo tirarsi indietro, abbassare il sipario, spegnere le luci e vivere la nascita con chi si ama davvero, con semplicità… Auguri a tutti (alla faccia della coerenza ;-))