UnSognoDentroUnSogno

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      * Non ho il senso della competizione. E non ho mai compreso se questo sia un pregio o un difetto. Forse è pigrizia. In questo caso, sarebbe un difetto. Non mi va di sprecare energie per affermarmi su altre persone. Non ho mai sentito la pressione del competere. Di sicuro, in alcuni casi mi sarà mancata quella spinta ulteriore a fare meglio. Ma poi penso. Meglio di chi? Meglio di altri? E perché devo sentirmi migliore di un altro in qualche cosa? Certo, nello sport questo è un difetto pazzesco. Oppure no. Non sento la spinta del competere perché mi sento un cerchio. Rotondo e chiuso. Dove io sono quella che sono. Dove non c'è la necessità spigolosa di primeggiare sugli altri. Un cerchio che contiene le mie qualità, la mia forza, i miei limiti. Che rimarranno comunque anche se arrivo prima a una corsa. Non mi serve competere con nessun altro, l'unica sfidante è me stessa. È a lei che dimostro di potercela fare. Anche quando non vinco. Paola Felice