Brindisi Plaza

La nostra società è sorda


 Stamattina ho letto il commento di un mio carissimo amico sulla situazione del calcio in Calabria e sulla morte di quel dirigente dopo la rissa di sabato scorso. Questo commento mi ha fatto riflettere molto. Io mi chiedo perché bisogna sempre aspettare che ci scappi il morto per affrontare alcuni gravi problemi della nostra società? Io mi chiedo questo. E’ mai possibile che dobbiamo aspettare una ragazza che muore per un banale intervento di appendicite per capire lo stato vergognoso della sanità calabrese e dell’Italia in generale? è mai possibile che dobbiamo attendere la morte di un uomo dopo una partita di pallone per capire che nei campi dilettantistici c’è una violenza smisurata? E’ mai possibile attendere la Giornata mondiale della memoria per osservare che ancora nel mondo esiste l’antisemitismo e il razzismo? Noi diamo la colpa a chi ha commesso l’errore in sala operatoria, diamo la colpa a chi ha sferrato quel pugno mortale in quel campo di pallone, diamo la colpa a quelle persone che offendono la memoria di 5milioni di morti, ma non ci prendiamo le nostre responsabilità. Siamo dei tanti Ponzio Pilato che se ne lavano le mani di questi casi fino a quando non fanno notizia e cerchiamo in maniera rabbiosa di trovare un “capro espiatorio” per sollevare le nostre coscienze. Io penso che bisogna smetterla di aspettare la notizia sul telegiornale per commentare aspramente o per ribellarsi ad un determinato sistema che non funziona, bisogna agire prima quando si vedono le prime avvisaglie di un problema che potrebbe trasformarsi in qualcosa di ben più grave, bisogna denunciare certe inadempienze della società in cui viviamo prima che la situazione diventi irreparabile, molti lo hanno fatto, ma chi li ha ascoltati lo ha fatto con sufficienza e ora sono in prima linea a commentare e a protestare. Mi auguro che la situazione veramente cambi, che la società inizi ad ascoltare e ad affrontare i problemi prima che diventino tragedie irreparabili.