ABBA' PADRE

Post N° 7


La Fontana Delle Lavandaie Tanto tempo fa, quando ancora non c’erano i tubi che portavano l’acqua al rubinetto di casa nostra, ma c’erano soltanto fontane pubbliche, c’era un paesino, ai piedi di un’alta montagna, al centro del quale vi era una grande fontana. L’acqua giungeva alla fontana da alcune sorgenti presenti sulla montagna. Tale fontana, essendo la più grande del paese, era utilizzata soprattutto dalle lavandaie per il bucato, perciò si chiamava “fontana delle lavandaie”. Un mattino di un gelido inverno, però, accadde una cosa  che non era mai accaduta prima: le lavandaie si recarono alla fontana per fare il bucato, come ogni giorno, ma non trovarono acqua, non veniva giù neanche una goccia. Quel giorno e nei giorni successivi, le lavandaie non poterono più lavare i vestiti. Sicché, accadde che la gente, vergognandosi di uscire di casa con gli indumenti sporchi, iniziò ad uscire sempre meno, fino al giorno in cui nessuno più uscì di casa. Per via della mancanza d’acqua (ne avevano solo un po’ per bere), nel piccolo paesino, si erano prosciugati anche i rapporti di amicizia tra la gente. Nessuno si incontrava con gli altri e tutti vivevano soli. Un giorno passò da quelle parti un pellegrino bisognoso di ospitalità ma, per la vergogna, nessuno fu disposto ad ospitarlo. Il pellegrino però, dopo aver capito il disagio di quella gente, decise di rendersi utile: prese un carretto e lo trainò fin sulla montagna. Dopo mezz’ora la gente, che era sulla finestra a guardare incuriosita, vide quell’uomo ritornare con un grosso tronco d’albero sul carretto. Intanto dalla fontana iniziò a scorrere un’acqua limpidissima e, con un gesto della mano, l’uomo invitò tutti ad accostarsi. Pian piano, uno dopo l’altro, andarono presso la fontana e, dopo aver ringraziato il pellegrino, ripresero a lavare i panni. L’uomo raccontò a tutti che la mancanza d’acqua era dovuta a quel tronco, che cadendo in un piccolo ruscello, aveva deviato il corso dell’acqua che portava alla fontana. Dopo aver accolto il pellegrino, fecero una grande festa per essersi di nuovo incontrati tutti in piazza. Da quel giorno in poi, i cittadini del paese si recarono spesso sulla montagna per ripulire il ruscello da tutto ciò che poteva ostruire il passaggio dell’acqua. Spesso, per la nostra noncuranza e superficialità, per il nostro accostarci poco a Dio, ci lasciamo ostruire da tutto ciò che non è la sua grazia e restiamo nella solitudine, con lo sporco dei nostri peccati. Allora è necessario risalire la montagna dell’incontro con lui, accostandoci alla sorgente del Sacramento della Riconciliazione, per pulire il canale della grazia, che è la nostra vita, e per ritrovare la gioia del far festa insieme con gli altri.