S.O.S.

I ain't happy


Oggi è una di quelle giornate in cui mi sembra di guardare la mia vita dall'alto, tipo quando a Beautiful mille anni fa era morta Taylor e poi non era più morta e si vedeva sospesa nella sala operatoria mentre stava per schiattare.Ora, non mi sta succedendo nulla di tutto ciò visto che sono viva e quasi vegeta, però da qualche giorno ho quel fastidio addosso che non riesco a togliermi scrollando le spalle come faccio di solito.Stamattina ho impiegato le mie 4 ore lavorative nel trasloco di parte dell'archivio dello Studio, e a parte la spalla che canta fischia e balla, è stato più piacevole che bestemmiare al telefono o al pc come farò questo pomeriggio dato che ci siamo turnate con la collega.E' stato bello perchè non ho pensto a niente, il "lavoro fisico" in effetti aiuta ad allentare le morse alle meningi e quel mulinare perpetuo di pensieri che mi annoda lo stomaco manco fosse la treccia di Raperonzolo.Paura, insicurezza, distanza, sfiducia. Tutti neon accesi nella mia testa in un momento in cui, davvero, non ho motivi oggettivi per i quali questo carnevale abbia senso di esistere.Ascolto Vasco a ripetizione e oggi ho buttato via le mie solite scuse per evitare di affrontare le situazioni, così martedì sarò fuori a cena. Non la vedo dal 30 giugno del 2010 eppure è stata una delle persone più care per me, una specie di galleggiante nei momenti di burrasca. Poi l'orgoglio, sto stronzo. Il pregiduzio, sto coglione. Ma martedì ci rivediamo. Sì sì.E spero che questo week end mi porti tanto alcool e tanto sonno.Voglio dormire per riposare, per non pensare, per far passare il tempo.